Spheric Universe Experience «The New Eve» [2012]

Spheric Universe Experience «The New Eve» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
carnival creation »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Spheric Universe Experience

Titolo:
The New Eve

Nazione:
Francia

Formazione:
Franck Garcia :: Vocals
Vince Benaim :: Guitars
Fred Colombo :: Keyboards
John Drai :: Bass
Christophe Briand :: Drums

Genere:

Durata:
50' 32"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2012

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Quarto studio-album per i francesi Spheric Universe Experience che con “The New Eve” continuano il loro cammino discografico all’insegna di un Progressive Metal tutto sommato molto mansueto e senza chissà quale dose di particolari spigolosi che avrebbe reso l’ascolto più complesso. In effetti questa nuova Eva scorre via piuttosto facilmente (forse troppo) consumando avidamente i suoi 50 minuti abbondanti all’insegna di momenti validi per certi versi e un po’ banali per altri.
La voce del singer Franck Garcia, pur non rappresentando chissà quale brillio in fatto di interpretazione, raggiunge vette qualitative piuttosto alte in fatto di tecnica ed è costantemente assistito da un quartetto di musicisti molto capaci che sanno sicuramente il fatto loro ed hanno contribuito alla formazione di brani più che fruibili senza mai eccedere in coraggiosi momenti compositivi per cui non pensate di trovarvi di fronte ad una scelta chissà quanto ardita di canzoni.
E’ un Heavy Metal indubbiamente acceso fatto di attimi di leggera violenza (la doppietta “In This Place” e “Self Abuse”), di romanticismo (“Angel”), di energia e atmosfere forse un po’ abusate (“Shut Up” e la seconda ballad “My Heart On The Cross” che francamente avrei tolto dalla track-list o quantomeno avrei inserito in qualità di bonus track).
“The New Eve” può senz’altro vantare una produzione ottimale e un apporto sia ritmico che di scelta di suoni eccellente ma tutto ciò non toglie né aggiunge nulla a ciò che siamo abituati ad ascoltare perciò posso considerarlo un disco ordinario, non certo un capolavoro ma nemmeno un album da buttare. E’ vario e potrebbe accontentare non poche orecchie ma per brillare occorre molto di più.