Lachaise «In A State Of Oblivion» [2012]

Lachaise «In A State Of Oblivion» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2155

 

Band:
Lachaise
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Titolo:
In A State Of Oblivion

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Xenya Nyx :: Vocals
Niklas 'suspiria' Goottilainen :: Piano, Keyboards And Orchestral Arrangements.
Gezwind P. Vingerstaal :: Guitars And Bass
Paul Ongars :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
36' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I veneziani Lachaise arrivano al secondo album, e come si può intuire facilmente dalla copertina, fanno gothic. Un gothic con voce lirica, sontuose partiture di tastiera, tanta malinconia e atmosfere tragiche e decadenti, per un risultato di 7 tracce più intro e outro in circa 37 minuti di musica a metà tra certi Nightwish quando i Lachaise si buttano su partiture più rockeggianti, The Gathering quando vanno sul drammatico, e i Lacuna Coil d’inizio carriera come in “He’s not speaking my name”, mentre “Frost” evoca perfino qualcosa degli Evanescence più desolanti, pezzi tipo “LIthium” per intenderci.
Tuttavia, anche se non brutto, “In a state of oblivion” non è neanche completamente scevro di alcuni difetti, perlopiù comuni tra le bands underground gothic metal, che corrispondono ad una certa predominanza della tastiera, con la chitarra e la batteria che raramente fanno qualcosa di più che accompagnare la voce e la tastiera, con una conseguente dinamicità delle canzoni non sempre così efficiente. Il che non è grave, ma alla lunga la cosa è un po’ amplificata dal fatto che il mood delle composizioni del cd è sempre lo stesso, e questo lo rende alla lunga un po’ prevedibile, ma d’altro canto non mina la comunque riuscita di brani come “When she decided to die”, “Frost” e “The Grief”.
In conclusione: si tratta di un disco tutto sommato riuscito, gradevole e consigliabile a chi ascolta il buon vecchio gothic metal/rock, quello che era una carezza non priva di una dose di ruvidità e lontano miglia dalle pacchianate presupposte essere gothic moderne, e tuttavia alla band manca una certa voglia di osare con le composizioni e anche di cesellare maggiormente le partiture di chitarra e di basso che renderebbero la musica dei Lachaise più organica e profonda.

Track by Track
  1. Tuska 60
  2. Awaking 65
  3. When she decided to die 75
  4. Frost 75
  5. He’s not speaking in my name 70
  6. The Grief 75
  7. Whispering voice 70
  8. My secret tragedy 55
  9. Imperial Outro 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

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