Criptum «Monolite» [2012]

Criptum «Monolite» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1534

 

Band:
Criptum
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Titolo:
Monolite

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Midgard :: Drums, Effects, Backing Vocals
Der Heilige :: Vocals, Guitars

Beast :: Session Bass

 

Genere:

 

Durata:
40' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Cd di debutto sulla lunga distanza per i blacksters perugini Criptum, che prima avevano rilasciato uno split e due demo, uscito per la Unlight productions. Un cd che sulla carta ha tutti i giusti presupposti: furioso e veloce per 6 canzoni e mezzo delle 7 totali (le altre sono Intro e intermezzo), con una qualità sonora nitida e abbastanza ben fatta, con la voce del cantante sempre a tiro, anche se forse potrebbe modularla un po’ di più, con una veste grafica gradevole e tutto cantato in italiano, il che per me è un dettaglio irrilevante, ma potrebbe piacere a qualcuno di voi. Ma purtroppo, per quanto “Monolite” non sia da cestinare, non è così.
Non è mio solito paragonare un cd ad un altro, ma (in questo caso io penso si possa fare) il fatto è che questo album ha secondo me ha gli stessi problemi di “Ave casus mundi” dei Tumulus Anmatus: punta tutto sulla velocità e sulla furia, e prese singolarmente le tracce picchiano molto bene, ma complessivamente entrambi i dischi si manifestano troppo unidirezionali, monocordi, con le tracce poco diverse l’una dall’altra, insistenti sullo stesso mood e ad un ascolto più dettagliato “Monolite” si rivela canonico, poco vivace, prolisso, eccessivamente unidirezionale e per questo prevedibile. Non aiuta una batteria che sarà anche suonata dall’ex batterista degli Infernal Angels, Midgard, ma che sinceramente per arrangiamenti, creatività e soprattutto suoni, spesso sembra una drum machine. È anche questo che zavorra i brani.
E il disco, come detto, è riuscito ma in parte. L’opener “Sostare nella vaghezza” infatti è una traccia dalla struttura classica ma godibile, che cita gli Sturmkaiser di “Veni vidi vici” e gli Umbra Mortis, con anche canzoni tipo “L’abbandono del sonno” sugli scudi, ma con la migliore di tutte che consiste nella furibonda “Ego magnete”, velocissimo e da massacro, paragonabile appunto ai Tumulus Anmatus. La seconda parte dell’album, tuttavia, è meno riuscita ed è lì che il songwriting dei Criptum comincia a segnare il passo, con una “Livida è la mia ombra” che è troppo la stessa cosa degli altri brani, con “Il futuro nel bronzo” che ha riffs a volte noiosi (intorno a 2:55 circa) e che si avvicinano troppo in apertura a quelli di “mother north”. Poco incisiva “Il destino di dio”.
Insomma: cd carino, ma che non va per niente oltre lo status di “cd di nicchia”. Il fatto è che se vuoi puntare tutto sulla velocità e sull’impatto, o punti su una tecnica sovrumana (Dark Funeral vecchi e Infernal War), oppure ci metti atmosfere macabre e assassine (Setherial e Marduk) per evitare che il disco scada nel prevedibile. Lo ripeto: “Monolite” dei Criptum non è da cestinare e anzi può interessare a chiunque cerca un disco BM furioso e senza compromessi, condito anche da due o tre brani non male, da coi il voto sotto riportato, ma se cercate innovazione o originalità, passate avanti.

Track by Track
  1. Ab Origine 60
  2. Sostare Nella Vaghezza 70
  3. Continuo Infinito Presente 60
  4. Ego Magnete (Per Assurdo E Per Azzardo) 75
  5. L'Abbandono Del Sonno 70
  6. Intermezzo 60
  7. Il Destino Di Dio 60
  8. Livida è La Mia Ombra 55
  9. Il Futuro Nel Bronzo 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
64

 

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