Iperyt «Particular Hatred» [2005]
Iperyt
Titolo:
Particular Hatred
Nazione:
Polonia
Formazione:
People Hater :: vocals
HellHound :: guitar
Black Messiah :: guitar
Abuser :: bass
The Shocker :: electronic war machinery
Genere:
Durata:
16' 39"
Formato:
2005
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Già il nome IPERYT (Yperite, arma di distruzione di massa), dimostra che questo è un gruppo tutt’altro che monotono.
Questi cinque ragazzi polacchi, con gusti e punti di vista musicali completamente differenti, nel gennaio 2005 si ritrovano in studio per registrare.
Il risultato?...“Particolar Hatred”.
Un mix di suoni e ritmi molto vicini al black metal, ma con urla strazianti, spari e marce militari che ricalcano perfettamente l’idea della guerra come tema principale.
Ma passiamo al track by track di questo EP.
Il disco inizia con “The Black Emperor”.
Un inizio canzone che lascia piuttosto perplessi, i suoni tipici della guerra e della catastrofe si miscelano, l’ascoltatore potrebbe chiedersi: “Con un inizio così, chissà cosa mi aspetta!”
Ed invece con l’ingresso delle chitarre si capisce subito che i polacchi sanno il fatto loro.
Una musica frenetica accompagnata da riff accattivanti e stop precisi, ma con una ritmica poco percettibile e quindi un po’ deludente.
Senza rendersene conto, l’ascoltatore si ritrova “catapultato” alla conclusione.
Con “A.V.M.D”, seconda canzone di questo EP, gli IPERYT sembrano voler evidenziare maggiormente la loro capacità di trasportare chi li ascolta e ci riescono alla grande, con cambiamenti di tempo che ipnotizzano ed una voce decisamente all’altezza.
Nella terza canzone, “Particolar Hatred” per l’appunto, la rabbia dei cinque musicisti viene sfogata al massimo, a discapito però, delle sonorità molto meno orecchiabili e che si avvicinano in alcuni tratti alle fantasie elettroniche Slipknotiane.
Si può dire che è un po’ deludente per essere la canzone che da il nome a questo EP.
La quarta ed ultima traccia ricorda molto lo stile della “vecchia” Hardcore/Tekno, che rende comunque piacevole l’ascolto e trasporta verso la conclusione meritando appieno la sufficienza.
Nel complesso non si può dare un giudizio negativo a questa band, che con un briciolo di originalità ha praticamente creato un genere assolutamente personale ed innovativo che col tempo perfezioneranno.
Track by Track
- The Black Emperor 70
- A.V.M.D 75
- Particular Hatred 65
- Experimentum Crucis 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 85
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
71Recensione di Mark Keen pubblicata il --. Articolo letto 1001 volte.
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