Hellstorm «Into the Mouth of the Dead Reign» [2012]

Hellstorm «Into The Mouth Of The Dead Reign» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2778

 

Band:
Hellstorm
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Titolo:
Into the Mouth of the Dead Reign

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ares :: Bass
Leo Phobos :: Drums
Hypnos :: Guitars
Hurricane Master :: Vocals

 

Genere:

 

Durata:
42' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La Punishment 18 si conferma davvero iperattiva nell’ambiente thrash italiano e determinate a dare voce a chiunque abbia capacità e stoffa, assoldando anche questi milanesi Hellstorm, che tornano a farsi sentire dopo l’ultimo (e primo) full length che risaliva al 2003 con questo “Into the Mouth of the Dead Reign”, che propone 8 tracce più intro e outro condensate in quasi 43 minuti di musica. Ora, io capisco cercare di dare opportunità a chiunque, e spesso la Punishment 18 ci riesce con varie bands valide quali Azrath-11, Vexed, Ultra-violence, Methedras, Endovein e Subliminal Crusher, ma certe bands come gli Inverno mi hanno convinto di meno, e questi Hellstorm non mi convincono e mi fanno addirittura chiedere che cavolo ci fanno questi qua in mezzo a tante altre bands migliori e più blasonate.
Perché? Perché questo cd degli Hellstorm non è tanto composto male quanto realizzato male: la cosa che danneggia il cd gravemente è la qualità sonora: una produzione moderna ma con volumi sballati che propongono un rullante improponibilmente alto e purtroppo le chitarre e i bassi confusi nel background, con una solista più alta e che infastidisce un po’ perché non si riesce a sentire bene su quali riffs stia suonando, mentre la voce propone delle metriche vocali spesso fin troppo classiche e a volte incapaci di esaltarsi. Composizionalmente, va detto: gli Hellstorm non sono inutili, anzi i pochi riffs desumibili hanno la peculiare caratteristica di rifarsi unicamente allo stile degli ultimi Necrodeath, ma prendendo solo le cose più aggressive. C’è quindi un che di thrash oscuro nei riff degli hellstorm, ma ogni velleità è smorzata dalla produzione scandalosa di cui sopra.
Va anche detto che anche composizionalmente gli hellstorm, però, non mi entusiasmano: sarà per la brutta qualità sonora, ma si ha spesso l’impressione che il loro songwriting giunge facilmente a dei limiti, come nella title track, dove la band propone un brano rallentato che però non mi ha coinvolto quasi per nulla, e nelle parti lente in generale sempre esserci il limite degli Hellstorm, come nelle poco convincenti digressioni lente di “Corpsehunters” o le banali “Golden cage” e “The deepest night”. Certo: la solista ci mette una pezza e salva i brani nelle parti veloci, ma non per questo la situazione si raddrizza più di tanto.
Insomma: qualità audio a parte, il cd per me è da lasciare stare anche per dei limiti composizionali che sono preoccupanti per un disco fatto da una band attiva dal 1997. L’impressione che ho è che la band è dozzinale, e che non ha nulla di veramente vincente per potersi emergere dalla massa. Mi dispiace.

Track by Track
  1. Some flowers in the graveyard 55
  2. Dead Walk 60
  3. The deepest night 50
  4. Corpsehunters 50
  5. The wicked mirror 55
  6. Into the Mouth of the Dead Reign 40
  7. Logan Dr. Frankenstein 60
  8. Golden cage 45
  9. Fast, evil and raging 60
  10. Journey to north 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 40
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
55

 

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