Losingsun «Inertia» [2005]
Losingsun
Titolo:
Inertia
Nazione:
Inghilterra
Formazione:
Marcos - guitar
Paul - Vocals
Mattiaus - bass
Jayce - drums
Genere:
Durata:
Formato:
2005
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Ho trovato qualche difficoltà a recensire l’album “Inertia” dei Losingsun, tanto da aspettare quasi una settimana prima di scrivere sul pc. Ma quali erano queste difficoltà?
Bè, semplicemente non capivo, e non riuscivo a essere sincero con me stesso, se questo album mi piacesse o no! Ovviamente da un punto di vista obiettivo e tecnico non avevo dubbi fin dall’inizio: questi quattro ragazzi sanno veramente suonare bene, la registrazione è impeccabile e l’artwork, anche se onestamente non proprio di mio gradimento, è ben curato e elaborato. Ascoltando di primo impatto l’album sinceramente la prima sensazione che ho avuto era quella di “zero sintonia” verso questo sound, assoluta piattezza verso 9 songs che mi sembravano così banalmente uguali; ma qualcosa mi diceva di aspettare un po’ e ascoltare con calma, quando ne ho voglia, qualche track di questa band.
Nel 97 quando iniziai ad ascoltare i Fear Factory mi accadde la stessa cosa; all’inizio non concepivo quel tipo di musica, ma con il tempo il “non concepire” si è trasformato non solo in una chiara sintonia verso quel genere, bensì soprattutto in una adorazione maniacale! Ora, con tutto rispetto, non voglio dire che i LosingSun siano uno dei miei gruppi preferiti, ma li ascolto con molto piacere.
Bene , ora dopo questa premessa forse più utile a me che a voi, vi starete giustamente chiedendo “ma chi cavolo sono questi losingsun”? Questo quartetto inglese propone un genere che,tanto per fare riferimenti,ricorda gruppi tipo Soundgarden Alice in Chains, Tool, Deftones e, perchè no,Audioslave. Per certi versi mi viene da accostarli molto a quella corrente grunge tipica degli anni 90, ma nello stesso tempo mi sento in dovere di dirvi che in questo gruppo c’è qualcosa di nuovo che non riesco bene a etichettare; ascoltandoli questi quattro ragazzi si sente un intreccio musicale fatto di chitarre effettate, batteria potente e spesso molto tribale e un cantato aggressivo, ma intimo nello stesso tempo. Tutto questo porta alla modellazione di un sound molto rotondo, selvaggio per certi versi, dove agli strumenti non viene dato soltanto il compito di produrre musica, ma di ricreare lo stato d’animo della band. Non esagero affermando che l’album è molto caldo e personale; ascoltare per credere!
Track by Track
- Dirtnap 80
- Inertia 75
- Inertia 82
- Solitary creep 85
- Closure 80
- Shimmer 80
- Something wicked this way comes 80
- Coma pets 82
- Hollow circus 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
83Recensione di Bloodflower pubblicata il --. Articolo letto 1022 volte.
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