Disown to Alive «A Concept of Human Existence» [2005]
Disown to Alive
Titolo:
A Concept of Human Existence
Nazione:
Italia
Formazione:
Fabio:: Bass
Alessio:: Drums
Andrea:: Vocals
Sandro:: Guitar
Genere:
Durata:
13' 22"
Formato:
2005
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Disown To Alive tornano in pista con un demo formato da quattro tracce intitolato “A Concept of Human Existence”, che bissa il precedente lavoro "Demonofobia” e consegna alla scena metal italiana un ottimo gruppo capace di non perdere le proprie radici, ma bravo anche a sapersi rinnovare creando un sound granitico e frizzante allo stesso tempo.
Non è un caso se tutti i brani presenti su “A Concept of Human Existence” nascono proprio dalla persistente miscela tra thrash metal della migliore tradizione europea e un new metal suonato con intelligenza e ricercatezza dei particolari, aspetto questo che fa del demo un ascolto consigliato non solo per chi ha voglia di spaccarsi i timpani sul proprio lettore cd ma anche (e sopratutto) a chi avesse voglia di sentire qualcosa di moderno, di originale e di mai banale.
Così dalle note iniziali di “Coscience”, ottima song, sicuramente la più sofisticata del disco grazie a una partenza rilassata e alle linee indovinate perfettamente dal chitarrista Sandro, i ragazzi romani mostrano le proprie qualità sia tecniche che compositive, il che non gli impedisce di prodigarsi nella successiva “Mirror”, un concentrato di rabbia, selvaggia fino all’osso e a limite se vogliamo un po’ ripetitiva e prevedibile, particolare che può essere trascurato vista la breve durata della canzone. Si arriva così alle due vere perle del disco, la terza traccia dal titolo “I’ve Lost All” dall’incedere malinconico bloccato da una esplosione di incredibile potenza sonora e la conclusiva “Chamarra” che ricalca la proposta della precedente track, ma può contare su un drumming più preciso e su un migliore raccordo tra parti melodiche e parti brutali.
D’altronde il risultato, almeno da un punto di vista tecnico era abbastanza scontato vista le enormi capacità strumentistiche che i laziali riescono a mettere in campo a partire dal singer Andrea che fornisce un ottima prova vocale anche grazie alla capacità di passare da timbri più riflessivi a growl degni del più selvaggio gruppo death/black. Senza dimenticare gli ovvi meriti che hanno il batterista Alessio autore di un drumming preciso e potente capace di cambi di tempo improvvisi e micidiali e il chitarrista Sandro (come gia accennato) che sforna una grande prova chitarristica dimostrando di essere a proprio agio sia quando si deve rallentare sia quando il ritmo si alza.
Insomma alla fine un ottima prova della band laziale, che sforna un lavoro a cui non manca nulla per essere elogiato a dovere e riesce a sorprendere e a spiazzare proprio in un settore abbastanza saturo e statico (al momento) dove anche i grandi act internazionali hanno lasciato a desiderare più volte ad originalità; certo questo può rappresentare soltanto l’inizio, ma se il buongiorno si vede dal mattino i successi non tarderanno ad arrivare.
Track by Track
- Conscience 77
- Mirror 70
- I've Lost All 80
- Chamarra 82
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
74Recensione di Painkiller pubblicata il --. Articolo letto 1001 volte.
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