Shoreborn «Create Dont Be A Slave» [2005]

Shoreborn «Create Dont Be  A Slave» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Il_corinzio »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1586

 

Band:
Shoreborn
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Titolo:
Create Dont Be A Slave

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Paolo Pieri :: Guitars & Vocals
Emanuele Giraldo :: Guitars
Emiliano Natali :: Bass
Marco Scarino :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
22' 22"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Shoreborn nascono nel 2000 ad opera di musicisti figli di diverse esperienze sonore, dopo vari avvicendamenti all’interno della formazione, nel 2002 vede la luce la prima autoproduzione della band: tale “Ethereal Inner Hells”.
Con “Create Don’t Be A Slave” gli Shoreborn mettono in chiaro i propri intenti sonori, che se da un lato guardano alla scena svedese ed in particolare a bands quali At The Gates e Dark Tranquillity, dall’altro mettono in evidenza le potenzialità tecniche e compositive dei nostri miste ad un mood personale(lo stesso titolo del promo cd ne evidenzia l’attitudine) in particolare negli stacchi ritmici, che mi hanno riportato alla mente i Nocturnus di “Tresholds”.
Primo pezzo del promo “Hatespring” scorre senza fronzoli; un concetrato di puro odio che si attenua appena nelle parti dei solos di chiattra dotati di ottime melodie.
La seconda e più ragionata “Create Don’t Be A Slave” mette in luce le potenzialità tecniche degli Shoreborn; tecnicismo mai fine a se stesso , che va ad accrescere la qualità di uno dei pezzi più riusciti del lotto.
Itermezzi acustici e malignonquenti fanno da contralto ai riffs serrati di “Blood Irrigator” e di “Withered” la seconda con il suo incedere solenne sprigiona in alcuni punti un’emozionalità unica, grazie al riff figlio dell’epic di classe di cui erano capaci i primi Warlord.
Chiude questo riuscitissimo mini “Leech Man” con ancora in primo piano quel susseguirsi di cambi di tempo e stacchi ritmici che aggiungono valore ad un cd dove nessuna nota risulta fuori posto, in cui l’unica pecca è quella della povertà numerica del materiale proposto; una band da tenere in seria considerazione , ora e per il futuro prossimo, in particolare se l’attitudine “al creare e al non restare fermi sulle proprie posizioni” verrà fuori con maggior vigore.

Track by Track
  1. Hatespring 75
  2. Create, dont 'be a slave 80
  3. Blood irrigator 70
  4. Withered 80
  5. Leech man 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 77
Giudizio Finale
75

 

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