Never Dream «Rain of Sorrow» [2005]

Never Dream «Rain Of Sorrow» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
FallenAngel »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Never Dream

Titolo:
Rain of Sorrow

Nazione:
Italia

Formazione:
Giuseppe Marinelli :: chitarra
Giorgio Massimi :: voce
Mauro Neri :: tastiera
Gabriele Palmieri : batteria
Federico Criscimanni :: basso

Genere:

Durata:
15' 54"

Formato:

Data di Uscita:
2005

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

La musica che i Never Dream ci propongono con questo “Rain of sorrow” è molto strana e difficilmente etichettabile; il quintetto infatti riesce a mischiare in maniera intelligente ed interessante sonorità doom con strutture progressive inserendo qua e là accelerazioni thrash.
Particolarmente apprezzabili sono i suoni di chitarra talmente pieni e potenti da riempire qualsiasi silenzio, accompagnate da una voce che riesce a sprigionare potenza senza però essere esasperata comunicando così emozioni e sensazioni davvero molto avvincenti e accattivanti.
Il discorso cambia decisamente in “No more tears”, un brano a tratti lento e riflessivo che fa della voce il suo punto focale passando da momenti estremamente melodici a parti più ritmate e squisitamente progressive caratterizzate da repentini cambi di tempo; il tutto è accompagnato da un tappeto di tastiere di ottimo gusto che riesce ad amalgamare senza pecche di nessun genere il suono creato dagli altri strumenti.
La titletrack “Rain of sorrow” invece inizia con un lungo duetto tra piano e voce che è sì affascinante ma che alla lunga risulta essere un poco noioso; in seguito il brano si movimenta leggermente puntando maggiormente l’attenzione sull’aspetto sinfonico della musica caratterizzato da un pomposo uso di tastiere che sommergono gli altri strumenti creando un’atmosfera quasi epica e di indubbia piacevolezza.
Questo primo lavoro dei Never Dream quindi è un cd abbastanza difficile da comprendere e digerire al primo ascolto ma che diventa molto bello e affascinante nella sua varietà dopo averlo ascoltato con attenzione e spirito critico. L’accostamento tra progressive e thrash e molto piacevole ed interessante così da creare un sound alquanto personale senza ricadere nel banale o nel già sentito. Il tutto è accompagnato da un’indubbia abilità del quintetto come strumentisti e da una registrazione e un mixaggio senza evidenti pecche.