Slowmotion Apocalypse «My Own Private Armageddon» [2005]

Slowmotion Apocalypse «My Own Private Armageddon» | MetalWave.it Recensioni Autore:
FallenAngel »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2305

 

Band:
Slowmotion Apocalypse
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Titolo:
My Own Private Armageddon

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Nicholas Milanese :: chitarra ritmica
Ivan Odorico :: chitarra solista
Alberto Zannier :: voce
Ivo Boscariol :: basso
Tommy Corte :: batteria

 

Genere:

 

Durata:
39' 54"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I friulani Slowmotion Apocalypse sorgono nel 2002 dalla fusione di tre membri degli Slapsticks (Alberto, Ivo e Ivan) e da due membri dei To Die For (Tommy e Nicholas).
Grazie alla produzione di Riccardo “Paso” Pasini (Ephel Duath, Reprisal e The Secret) e ad un contratto ottenuto con l’americana Tribunal Records, i nostri ci propongono “My own private armageddon”, un full-lenght potente e efficace dalla prima all’ultima nota.
Il quintetto ci propone un genere difficile da etichettare visto che riesce a mischiare sapientemente il death metal melodico con l’hardcore americano più violento e veloce.
Brani come “Kill in progress” e “Vore of extinction” lasciano davvero a bocca aperta a causa della loro immediatezza e della violenza sprigionata dalle chitarre del combo friulano; ciò nonostante il gruppo lascia spazio anche alla melodia soprattutto nei momenti iniziali dei brani come se fosse un momento d’attesa per la “catastrofe” musicale che si verrà a verificare da lì a poco.
Decisamente meno veloce, ma non per questo meno potente, risulta essere “Psychic war 2.0”, la chiara dimostrazione che per esprimere forza e cattiveria che raggiunga le orecchie dell’ascoltatore non è necessario suonare a 200 all’ora e utilizzare la batteria come se fosse un frullatore.
“Last generation Humans” è un’esplosione di violenza senza compromessi, una sonora “mazzata” sulla testa che lascerebbe tramortito chiunque; il brano ricorda vagamente il sound dei The Forsaken di “Manifest of hate” anche se possiede un’indubbia personalità che diventerà in futuro senza dubbio, il marchio di fabbrica degli Slowmotion Apocalypse.
In “The art of self blood drinking” viene espressa a pieno la capacità della band dal punto di vista strumentistico essendo questo il brano più complesso di tutto il lavoro con cambi di tempo notevoli che riescono a conferire ancora maggior appetibilità alla canzone. La voce di Alberto in questo caso è ancora più potente e caustica rispetto al resto del cd, rendendo così la canzone la migliore di tutto il lavoro.
Questo “My own private armageddon” è quindi un eccellente lavoro che farà sicuramente mangiare la polvere a molti gruppi anche stranieri. Non ci sono al suo interno momenti bui o noiosi e nemmeno cadute di stile o di ritmo. La voce di Alberto è sempre all’altezza delle aspettative dimostrando spesso di essere notevolmente preparato e di avere una capacità vocale veramente ottima.
Consiglio vivamente a tutti questo cd e sfido chiunque a rimanere immobile ascoltando le dieci tracce presenti nel lavoro.

Track by Track
  1. The beginning of the apocalypse 80
  2. The insomniac 90
  3. Kill in progress 89
  4. Vore of extinction 85
  5. Psychic war 2.0 88
  6. Last generation humans 94
  7. Filfth 75
  8. My future is burning 80
  9. Through the flesh 78
  10. The art of self blood drinking 97
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 88
Giudizio Finale
86

 

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