Last Souls «Inner Voices» [2004]
Last Souls
Titolo:
Inner Voices
Nazione:
Italia
Formazione:
Andrea - bass, guitars, keyboards, clean vocals
Enrico - vocals
Francesco - guitar, clean vocals
Genere:
Durata:
22' 23"
Formato:
2004
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Il progetto Last Souls viene concepito nel 2001 ma concretizzato in effettivo, a seguito di alcuni tagli nella formazione, nel 2002 con Andrea Empoli alla chitarra ed Enrico Maria Empoli, voce.
Esce nel 2003 “At The Edge Of Existence”, un demo considerato prodotto allo stadio embrionale del duo, quando ancora era alla ricerca di una impronta personale, definita.
Quando nel luglio dell’anno successivo alla formazione si aggiunge Francesco Giampà(chitarra), la band unisce le forze per dare alla luce questo “Inner Voices”, che loro stessi definiscono extreme progressive metal.
Dunque veniamo al prodotto.
Il mini cd in questione, in realtà, mi sembra meglio definibile come progressive black metal, piuttosto (se proprio vogliamo metterci quel “progressive”), eseguito non malamente, con buona padronanza degli strumenti ed un certo vigore, ma con evidenti lacune nella gestione di mixaggio e volumi.
In ogni caso è evidente la tendenza alla sperimentazione, anche se non comprendo se la tremenda penalizzazione della voce, messa in terzo, quarto campo, come rumore di fondo, come non fosse un tutt’uno con la traccia, sia stata mirata o meno.
In ogni caso, il risultato è per lo più fastidioso, proprio per quella sensazione di scarsa organicità fra la traccia vocale e quella strumentale, che invece si presenta accattivante, nonostante la drum machine, nell’insieme., appiattisca non poco.
Meticoloso lo studio delle chitarre, senz’altro protagoniste di questo lavoro, anche al sacrificio degli inserti di tastiere e di voce pulita.
Ora, la prima traccia, “The Martyr” segue, come già anticipato, un’impronta chiaramente black, con suoni aspri spezzati qua e là da un borbottìo cantato che riesce ad evidenziarsi solo durante la breve parentesi di pulito. Sacrificati i bassi, registrazione poco pulita(il retrò “black eighties”mi pare fuori luogo) e drum machine, acquisita per questioni di necessità logistiche, a tratti terribilmente fastidiosa. Sono convinta, però, che all’aggiunta di un batterista in carne ed ossa e di un addetto al mixaggio più capace, questa e le altre due tracce di “Inner Voices” possano riprendere nuova vita e forza, valorizzando al meglio le capacità, indubbie, di questi ragazzi.
Più o meno lo stesso vale per “We Will Rise”, stessi punti di forza, stesse falle, un ritmo parimenti incalzante governato da assoli(trascinanti, senz’altro) e drum machine, con il solito problema di settaggio volumi e di cura della traccia – basso.
“Voices” è forse il pezzo meno black del mcd, pur rimanendo parallelo al tema generale dei precedenti due, si distingue per il sound più fresco, più…”progressive” (e prendiamo con le pinze questa definizione), non certo per i soliti punti d’insufficienza, costanti del concept Last Souls.
Perciò mi sento di incoraggiare questo trio, invitandoli a potenziarsi e trovare un equilibrio organico che convinca maggiormente, complimentandomi in ogni caso per quanto già svolto.
Track by Track
- The Martyr 55
- We Will Rise 55
- Voices 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 50
- Qualità Artwork: 45
- Originalità: 50
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
54Recensione di Queen Crimson pubblicata il --. Articolo letto 799 volte.
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