Anarchybrain «Solitude Symphony» [2005]
Anarchybrain
Titolo:
Solitude Symphony
Nazione:
Italia
Formazione:
Fabio Varrone: chitarre, basi, voce.
Genere:
Durata:
54' 38"
Formato:
2005
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
One man band di Roma, gli Anarchybrain sono il progetto di un chitarrista e polistrumentista, Fabio Varrone, che ci presenta un disco di sedici tracce quasi interamente strumentali, tutte registrate su delle basi midi di drum machine, a volte con l'apporto di lievi tappeti tastieristici. Il genere proposto è un hard n'heavy ottantiano, nel quale si alternano momenti acustici, che si rivelano i migliori del disco, a momenti elettrici. Purtroppo questo disco non mi ha convinto, e forse riguardando la bio e leggendo che uno degli ispiratori di questo progetto è il mitico Richard Benson posso capire il perchè: al di là di una mancanza di professionalità di fondo anche a livello di produzione (ma dato che stiamo parlando di un demo questo di per sé non inficierebbe il prodotto), gran parte dei soli, specie quelli elettrici, si riducono delle frullate tipicamente bensoniane senza né capo né coda, sfoggio di una tecnica che alla fine purtroppo risulta carente, come nell'inascoltabile “Sbrokhausen”. Fortunatamente il disco riprende quota nei numerosi episodi acustici, quali “Katya”, “Katya's lullaby”, “Sky's tears for you” ed altri, che mettono in mostra il lato più sentimentale e migliore dell'autore, e presentano anche un uso interessante degli armonici; a chiudere il disco infine troviamo una versione elettrica di “Adagio” di Albinoni, che si rivela il pezzo migliore del disco. Un consiglio che potrei dare è il cercare di creare pezzi più organici, dotati di un capo e di una coda, e non un'infinità di interludi da un minuto l'uno con un'anonima base midi su cui svisare, anche perchè sedici pezzi sono tanti; se le idee fossero state sviluppate in meno pezzi, sarebbero venuti sicuramente più interessanti. Da sviluppare anche l'esperimento di inserire la voce nei pezzi come nel primo pezzo (l'unico cantato) “Need a Friend”, anche se la voce, simile per tonalità e timbro a Dave Mustaine, sarebbe potuta essere più curata. In definitiva un lavoro non del tutto soddisfacente, con diversi punti da rivedere, ma che ci mostra un artista poliedrico che in futuro saprà sicuramente colmare le sue lacune.
Track by Track
- Need a Friend 55
- A Night of Love 45
- Dreaming love 50
- Katya 65
- Interlude 55
- Scream in Silence 55
- Sbrokhausen 40
- Katya's Lullaby 60
- Tiziana 55
- Dogs Blues 55
- Sky's Tears for You 60
- Temptations 55
- Travel 50
- Violin 55
- You Are my Only Best Friend 55
- Adagio di Albinoni 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 50
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 50
- Tecnica: 50
Giudizio Finale
55Recensione di AtoragoN pubblicata il --. Articolo letto 963 volte.
Articoli Correlati
Recensioni
- Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.