Anarchybrain «Solitude Symphony» [2005]

Anarchybrain «Solitude Symphony» | MetalWave.it Recensioni Autore:
AtoragoN »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
963

 

Band:
Anarchybrain
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Titolo:
Solitude Symphony

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabio Varrone: chitarre, basi, voce.

 

Genere:

 

Durata:
54' 38"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

One man band di Roma, gli Anarchybrain sono il progetto di un chitarrista e polistrumentista, Fabio Varrone, che ci presenta un disco di sedici tracce quasi interamente strumentali, tutte registrate su delle basi midi di drum machine, a volte con l'apporto di lievi tappeti tastieristici. Il genere proposto è un hard n'heavy ottantiano, nel quale si alternano momenti acustici, che si rivelano i migliori del disco, a momenti elettrici. Purtroppo questo disco non mi ha convinto, e forse riguardando la bio e leggendo che uno degli ispiratori di questo progetto è il mitico Richard Benson posso capire il perchè: al di là di una mancanza di professionalità di fondo anche a livello di produzione (ma dato che stiamo parlando di un demo questo di per sé non inficierebbe il prodotto), gran parte dei soli, specie quelli elettrici, si riducono delle frullate tipicamente bensoniane senza né capo né coda, sfoggio di una tecnica che alla fine purtroppo risulta carente, come nell'inascoltabile “Sbrokhausen”. Fortunatamente il disco riprende quota nei numerosi episodi acustici, quali “Katya”, “Katya's lullaby”, “Sky's tears for you” ed altri, che mettono in mostra il lato più sentimentale e migliore dell'autore, e presentano anche un uso interessante degli armonici; a chiudere il disco infine troviamo una versione elettrica di “Adagio” di Albinoni, che si rivela il pezzo migliore del disco. Un consiglio che potrei dare è il cercare di creare pezzi più organici, dotati di un capo e di una coda, e non un'infinità di interludi da un minuto l'uno con un'anonima base midi su cui svisare, anche perchè sedici pezzi sono tanti; se le idee fossero state sviluppate in meno pezzi, sarebbero venuti sicuramente più interessanti. Da sviluppare anche l'esperimento di inserire la voce nei pezzi come nel primo pezzo (l'unico cantato) “Need a Friend”, anche se la voce, simile per tonalità e timbro a Dave Mustaine, sarebbe potuta essere più curata. In definitiva un lavoro non del tutto soddisfacente, con diversi punti da rivedere, ma che ci mostra un artista poliedrico che in futuro saprà sicuramente colmare le sue lacune.

Track by Track
  1. Need a Friend 55
  2. A Night of Love 45
  3. Dreaming love 50
  4. Katya 65
  5. Interlude 55
  6. Scream in Silence 55
  7. Sbrokhausen 40
  8. Katya's Lullaby 60
  9. Tiziana 55
  10. Dogs Blues 55
  11. Sky's Tears for You 60
  12. Temptations 55
  13. Travel 50
  14. Violin 55
  15. You Are my Only Best Friend 55
  16. Adagio di Albinoni 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 50
Giudizio Finale
55

 

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