Room With A View «Collecting Shells At Lighthouse Hill» [2005]
Room With A View
Titolo:
Collecting Shells At Lighthouse Hill
Nazione:
Italia
Formazione:
Francesco - voce e chitarra
Alessandro - chitarra, cori
Gino - basso
Piero - batteria
Genere:
Durata:
40'
Formato:
2005
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Dopo il tanto acclamato "First Year Departure", uscito ormai nel 2003 sotto My Kingdom Music e accolto dalla critica in modo più che positivo, ecco i quattro romani farsi di nuovo vivi con il loro secondo full-length "Collecting Shells At Lighthouse Hill", sempre sotto contratto con l'etichetta campana. Con la formazione per metà rivoluzionata - troviamo infatti gli innesti di Gino Palombi al basso e di Piero Arioni alla batteria - i Room With a View possono ormai dichiararsi una band matura sotto tutti i punti di vista, dalle confermate abilità tecniche e compositive e il cui ascolto non lascia di certo freddi o impassibili. Nonostante le differenze stilistiche abbastanza evidenti rispetto all'album di debutto (che per me personalmente rimane ancora leggermente superiore a quest'ultimo, ma roba di poco), la proposta dei nostri rimane su coordinate "emo-rock" (che in italiano suonerebbe come "emozionale", termine che fa abbastanza schifo...) dalle tinte malinconiche, con influenze tanto nei Dredg quanto negli ultimi Katatonia, quelli non metal per intenderci, ma anche qualcosina dei Depeche Mode o dei Cure più rockettari di "Wish". Questo per dare sommariamente un'idea, ma in realtà il disco vive di una sua precisa identità e, anche se stilisticamente piuttosto omogeneo, ogni traccia delle nove presenti (più traccia nascosta) rappresenta a suo modo una potenziale "hit" (lo so, è brutto da dirsi), o in qualche modo un momento un'emozione a sé stante. La perizia tecnica dei quattro è ottima, non si sentono cali di tensione per i quasi quaranta minuti di durata del disco, ogni pezzo è suonato e arrangiato bene e prodotto ancora meglio (ricordo che la produzione e il mixaggio sono opera di Jens Bogren, che ha già lavorato con i vari Katatonia, Opeth, Soilwork, Pain of Salvation, e degli svedesi Fascination Street Studios). Alle schitarrate distorte tipicamente rock si alternano passaggi arpeggiati malinconici e partiture di tromba o di trombone su alcuni pezzi, la sezione ritmica è precisa e tecnica quanto basta e su tutto la fa da padrone l'ottima prestazione vocale di Francesco, aiutato nei cori da Alessandro, sempre dinamica e all'altezza dei vari momenti e stati d'animo che attraversano il cd. L'artwork ad opera di Zaelia Bishop è curatissimo, e inoltre nel cd è anche presente una ricca traccia multimediale contenente tra le altre cose il video di "Friction".
Non mi sento di aggiungere molto altro, quindi a tutti gli appassionati di emotional-rock ma non solo a loro mi sento di consigliare questo fresco, dinamico, appassionante e malinconico "Collecting Shells At Lighthouse Hill", che ci conferma una realtà italiana in ottimo stato di forma e che adesso io mi risento per l'ennesima volta. Risultato finale più che buono!
Track by Track
- Breathe the water 85
- Friction 80
- Sometimes anywhere 85
- Penitence 80
- Against my will 85
- Till morning comes 80
- Collecting shells 80
- The farther side of heaven 85
- Remembering our goodbyes 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
82Recensione di Heresy pubblicata il --. Articolo letto 1922 volte.
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