Black Sand «Choose Your Death Style from Our List» [2006]
Black Sand
Titolo:
Choose Your Death Style from Our List
Nazione:
Italia
Formazione:
Fabrizio Giuliano: bass
Daniele Pigni: vocals
Kevin Ferrero: drums
Maurizio Ferrero: guitars
Massimo Galli: guitars
Genere:
Durata:
16' 41"
Formato:
2006
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Lavoro interessante per i Black Sand, gruppo milanese che miscela thrash e death con sapienza ed arte. Le influenze che si possono carpire in questo lavoro abbracciano la totalità del metal, con una varietà di riff figli dei suddetti sottogeneri che donano alle composizioni dinamismo e personalità, ed un altrettanto elevato numero di assoli che prendono ispirazione dai classici del genere. Nel pezzo che apre la demo, contenente 4 tracks, il cantato è un aggressivo growl, alternato da rare clean, il quale somiglia smaccatamente a quello presente su In Cold Blood dei Malevolent Creation: e la canzone in oggetto macina davvero sassi così come il gruppo americano. Il pezzo seguente presenta una struttura più articolata con diversificazioni ritmiche sostanziali: si parte con un arpeggio per poi partire con un riff di scuola smaccatamente thrash che emozionerà gli amanti; ma la peculiarità è l’alternarsi di ritmi veloci ad altri più lenti, il tutto infarcito dalla presenza di un assolo emozionante. Il terzo capitolo è per metà figlio del thrash moderno, contraddistinto sempre da stop & go e pregno di potenza e virtuosismi chitarristici, il tutto spesso condito da un uso pulito della voce. Anche in questa traccia il lavoro alla batteria è chirurgico e fa risaltare ancor di più il lavoro certosino fatto in sede di missaggio, che fa risaltare in modo adeguato i diversi strumenti, senza occultare nessuno in favore di un altro. Con Vomit si chiude la proposta del quintetto lombardo e lo fa con un brano incentrato su tempi medi di chiara ispirazione power thrash; Reclusion, Pantera, Dearly Beheaded, primi B-Thong e quant’altro della scorsa decade è qui presente, incluso il cantato monocorde che distingueva alcuni passi delle releases delle sopraccitate band. Ritengo, ad ogni modo, che i Black Sand siano maturi per intraprendere l’impegno del full-lenght e con ciò ho anche la presunzione di fare un appello a chi di dovere affinché possano essere supportati da chi è professionista del settore.
Track by Track
- Addicted 68
- Dead Man Walking 73
- Mental Distortion 75
- Vomit 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 88
- Qualità Artwork: 63
- Originalità: 72
- Tecnica: 78
Giudizio Finale
73Recensione di Ernando pubblicata il --. Articolo letto 1242 volte.
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