Sky In Land «Introspection» [2005]

Sky In Land «Introspection» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Painkiller »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Sky In Land

Titolo:
Introspection

Nazione:
Italia

Formazione:
Ignazio Cannavò:: bass
Carmelo Sgroi:: guitar and vocals
Andrea Sturiale:: drums

Genere:

Durata:
15' 7"

Formato:

Data di Uscita:
2005

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Chi non ha seguito da vicino negli ultimi anni la scena alternative rock siciliana forse non sa della grande vivacità che ha contraddistinto per un intero decennio (parliamo pressappoco degli anni ’90) il movimento musicale catanese. Proprio in quegli anni infatti la città ionica era il teatro di due grande realtà che hanno riscosso negli anni a venire un notevole successo, stiamo parlando degli Uzeda e degli Schizo di Alberto Penzin e Dario Casabona. Dopo una sofferente pausa, negli ultimi anni il capoluogo siciliano è tornato alla riscossa e offre oggi una serie di valide band che operano nel campo del rock e del metal. Gli Sky In Land fanno parte proprio di questa nuova ondata rock e “Introspection” rappresenta il loro primo capitolo. La band, che è originaria di Calatabiano (un paese in provincia di Catania), è brava a miscelare in maniera efficace e moderna svariati generi che hanno spopolato specialmente negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni. Ci riferiamo in special modo alla scena grunge (Nirvana e Pearl Jam su tutti), ai Placebo e agli Audioslave.
Il minicd di debutto dei catanesi si sostanzia in quattro tracce, divise equamente tra cantato in inglese ed in italiano, in cui vengono fuori tutte le potenzialità espresse dal terzetto: un ottimo lavoro fondato sulla buona prova del vocalist Carmelo Sgroi bravo specialmente nei momenti più dinamici ed aggressivi, sull’ottima qualità e varietà del riffing sempre ad opera di Carmelo e una sessione ritmica in cui il drummer isolano Andrea Sturiale la fa da padrone. Quest’ultima caratteristica è specialmente sottolineata nella traccia conclusiva di “Introspection”, “Inside The Tunnel”, dove una performance perfetta di Carmelo, una sessione ritmica da brividi e un riffing parecchio orientato al Noise più creativo e dinamico, rendono il brano la parte più valida dell’intero demo e un pezzo in generale validissimo. Il talento della band non fatica a venir fuori nemmeno nell’opener ”Back In My Life”, che si avvicina molto alle coordinate di “Inside The Tunnel” (ma contiene a mio avviso un attitudine leggermente più punkeggiante) , mentre le canzoni cantate in italiano, sia “Tu Sola Nella Mia Mente” vicina allo stile dei Marlene Kuntz che “Visioni Di Un Viaggio” più rilassata ed introspettiva, pur dimostrando una validissima struttura compositiva stentano un pò a decollare e comunque non tengono il passo delle due tracce gia citate. Questo a mio avviso sopratutto per la maggior difficoltà a catturare l’attenzione, forse per la minor accentuazione delle caratteristiche più personali della band.
Pur con queste dovute precisazioni comunque “Introspection” resta un debutto validissimo per gli Sky In Land, che sembrano però più adatti a sonorità aggressive, dove dimostrano al pieno le loro potenzialità, piuttosto che a composizioni più riflessive. Un lavoro che va ascoltato tutto d’un fiato e che visto in prospettiva potrebbe avere un valore molto maggiore rispetto a quello che oggi sembra dimostrare. Bravi ragazzi!!!