Motherstone «Through the Paths of Insanity» [2006]

Motherstone «Through The Paths Of Insanity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
AtoragoN »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2030

 

Band:
Motherstone
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Titolo:
Through the Paths of Insanity

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniele Pompei - guitars
Ivano Conti - bass
Eliana Volpe - vocals
Giorgio Mammoliti - vocals
Riccardo Berardi - drums

 

Genere:

 

Durata:
16' 14"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La band capitolina Motherstone ci propone un demo molto curato in ogni suo aspetto, che partendo da una marcata componente direttamente ispirata ai Lacuna Coil più moderni ed ispirati dal nu metal made in U.S.A. e Within Temptation (quelli vecchio stile, con il growl), per poi spaziare all'interno del lavoro dimostrando di aver qualcosa da dire e di saperlo dire con stile. Possiamo dividere il demo in due parti: la prima è quella in prevalenza con voce femminile, in cui la singer Eliana dà prova di avere una buona espressività, intonazione e personalità che non fanno minimamente rimpiangere la mancanza di un'estensione esagerata (se riuscirà ad acquisire quell'esperienza che le permetterà di fare il salto di qualità avremo una singer molto molto interessante), mentre il growl di Giorgio (molto convincente anch'esso) svolge solo un ruolo di supporto; la seconda parte del demo invece sembra pensata per sottolineare le parti in growl, e anche i tempi cambiano, dal nu-metal/dark rock con venature gothic/chiamatelocomevoletetantoavetecapito ad un suono sempre molto cadenzato e groovy, che si pone come ideale punto d'unione tra il thrash, il nu metal e i Pantera, e che nella sua semplicità e schiettezza mi ha fatto ritrovare mentre scrivevo le righe precedenti di questa recensione a fare headbanging come un matto, senza neanche rendermene conto, proprio qui seduto sulla scrivania davanti al mio pc. Quest'effetto mi ha colpito molto, da quando scrivo su questa webzine mai un disco era riuscito ad entrarmi sottopelle tanto da farmi muovere senza che me ne rendessi conto, e questo significa solo una cosa, che è il miglior complimento che possa farvi: (il pezzo era The Unsaid Words) i pezzi sono efficaci, FUNZIONANO. L'album è prodotto da Christian “Sventrakul” Ice (come viene chiamato nei credits degli album dei vulcanici Prophilax) ai Temple of Noise di Roma, uno studio conosciuto e di qualità, tanto che si sente l'opera intensissima di arrangiamento e produzione che a volte fa quasi chiedersi quanto effettivamente del disco sia farina della band e quanto del produttore, ma noi siamo qui per valutare il prodotto, e se il prodotto è buono il resto non conta.L'album viene presentato con una traccia rom, un video della opener e title track dal titolo “Five Days With Motherstone”, che presenta in maniera fedele (ma a volte anche troppo!) un resoconto divertente del soggiorno in studio. In definitiva questi ragazzi hanno stoffa, gli strumentisti sono precisi e hanno il dono della sintesi e del non strafare, che è sempre il rischio più grande, e le voci e i pezzi convincono; consiglio ai ragazzi di cercare di personalizzare il suono più possibile e renderlo omogeneo, integrando i diversi volti della band per non far sentire troppo lo stacco, dato che presumo non a tutti vada giù facilmente come a me: con un disco completo tra le mani trovare una produzione/distribuzione non sarà difficile. Promossi!

Track by Track
  1. Through the Path of Insanity 72
  2. The Unsaid Words 80
  3. Spark 70
  4. Invisible Tears 68
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

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