Crisalide «Crisalide» [2005]

Crisalide «Crisalide» | MetalWave.it Recensioni Autore:
BlackWingAngel »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2570

 

Band:
Crisalide
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Titolo:
Crisalide

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Riccardo :: chitarra
Matteo :: voce
Erica :: basso
Sandro :: Batteria

 

Genere:

 

Durata:
22' 21"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La ricerca del proprio sound, del modo migliore di esprimere la propria soggettività, delle vie del proprio animo, dove canalizzare le proprie sensazioni, è spesso un percoso travagliato, difficile, sicuramente di crescita interiore e di conoscenza del proprio 'io', ma ogni tanto questo fluire non riesce ad essere canalizzato e trasmesso nel migliore dei modi e, nel caso della musica, questo si trasforma in quel sapore di insoddisfazione e di mancanza che si ha alla fine di un disco, o di un pezzo, che è riuscito a farci intravedere delle potenzialità espressive notevoli che però non trovano lo sbocco per emergere e non suscitano nell' ascoltatore quello che il musicista voleva toccare.
Questo demo omonimo dei 'Crisalide' mi trasmette questa sensazione: tanta carne al fuoco, tante capacità che però non vengono ben canalizzate e curate sia nella forma che nella sostanza. Nella forma perchè la registrazione non è delle migliori, nella sostanza perchè troppo spesso si perdono in spunti manieristici e dissonanti che in alcuni casi cozzano con il tono generale del pezzo.
La opener di questo demo, 'Muori(Dolore Libero)', abbraccia diveri tipi di sound che vanno dai Marlene Kuntz di Katartica ai Tool più sperimentali, il testo in italiano riesce a comunicare molto bene il concetto espresso dal titolo e la musica ha la capacità di portare l'ascoltatore in un' atmosfera morbosa che esprime in maniera concisa e precisa una sensazione di disagio e di dolore interno, forse il pezzo meglio riuscito del disco, un appunto che devo fare è il troppo prolisso e accentato uso di dissonanze che spesso possono anche infastidire chi ascolta.
Il secondo pezzo, 'Sottovuoto', sembra una strana accozzaglia di influenze poco organiche, si passa da un'intro che tende a creare un'atmosfera claustrofobica che poi sfocia in un riff disparo estremamente serrato che però non viene più utilizzato per tutta la durata della canzone, poi il pezzo si dilunga troppo in 'stop and go' che dilaniano un'iperbole di senzazioni contrastanti; anche questa canzone è troppo disunita, troppo inconsistente, benchè piena di ottime idee sia dal punto di vista ritmico che melodico.
Il terzo pezzo, 'Ruvido', non si discosta molto dal precedente, molto strano, sonorità 'ruvide' appunto, poco organico, forse il brano meno ispirato del disco, con un cantanto che effettivamente stona molto con la parte strumentale e un intermezzo quasi noise che lascia con l'amaro in bocca, forse un po troppo esagerato.
L'incipit dell'ultimo pezzo, 'Solitudine Rumorosa', ha un sapore elegiaco, melanconico, sembrerebbe una bella ballad, che ricoda 'Nuotando nell'Aria' dei sopracitati Marlene Kuntz; una buona premessa che però viene poi smorzata da un seguito non assolutamente all'altezza della prima parte, stacchi e parti prettamente ritmiche ripetute fino alla nausea, nessun punto di riferimento che possa dare all'ascoltatore le coordinate del pezzo e fornirgli la possibilità di navigare nelle contrastanti emozioni che si inseguono senza mai compiersi, spesso queste sembrano spezzate, frammentate, quasi come se collassassero su loro stesse.
Il giudizio finale che posso dare su questo demo è contrastante, come ho anticipato all'inizio, ha un approccio molto empatico alla composizione, quasi sembrasse un flusso di coscienza che sgorga da una mente confusa, e questo lo rende molto bello perchè trasmette una notevole soggettività nella stesura dei pezzi, riuscendo in certi frangenti a rendere partecipe chi ascolta delle emozioni che i nostri ragazzi di Prato cercano di trasmettere. Troppo spessso però le canzoni sono sfilacciate, senza un filo conduttore che guidi il fluire della musica, troppo spesso le sperimentazioni sonore e le dissonanze hanno una valenza espressiva indefinita, poco concisa e poco comunicativa. E' palese l'intento di portare alla luce qualcosa, ma non si riesce bene a capire cosa sia, il processo maieutico è interrotto e troppo disgiunto.
L'analisi prettamente tecnica poi porta alla luce delle lacune sia dal punto di vista del suono che del timing, si sente che tutti gli strumenti sono stati suonati dalla prima all'ultima nota e questo, con i tempi che corrono in fatto di audio editing, è pregevole, però errori grossolani penalizzano pesantemente il giudizio. Ovviamente il fatto che sia stato registrato in pochissimo tempo è una buona ragione per giustificare questa carenza ma spesso fare le cose con più calma e attenzione per i particolari può rendere un prodotto molto più godibile e fruibile.
In sintesi direi che questo demo omonimo dei 'Crisalide' denota una band ancora abbastanza immatura che però ha ampi margini di miglioramento e una fantasia compositiva poco comuni nell'ambito underground italiano, putroppo il limiti ci sono ma spero vivamente che questo bozzolo si schiuda per dare vita ad una stupenda farfalla, visto che le potenzialità ci sono e si sentono.

Track by Track
  1. Muori (Dolore Libero) 65
  2. Sottovuoto 60
  3. Ruvido 55
  4. Solitudine Rumorosa 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 68
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
61

 

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