Valhalla «The Aftermath» [2006]

Valhalla «The Aftermath» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Painkiller »

 

Recensione Pubblicata il:
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1416

 

Band:
Valhalla
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Titolo:
The Aftermath

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
Javier Navarro:: Vocals
Ignacio Garamendi:: Guitar
Mikel Martinez:: Guitar
Ivan Corcuera:: Drums

 

Genere:

 

Durata:
49'

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E’ gia da tempo che la Spagna si è conquistata molteplici attenzioni nella scena metal internazionale grazie a gruppi, Mago De Oz su tutti, capaci di ritagliarsi una fetta consistente di fans e di strappare ottime valutazioni da parte della stampa specializzata. Sulla scia dei loro predecessori ecco arrivare quindi il nuovo lavoro dei Valhalla, band iberica formatasi nel 1997 e con all’attivo gia tre album.
La nuova fatica degli spagnoli si intitola “The Aftermath” e costruisce una riuscita unione tra il tipico power metal made in USA e il power metal di matrice europea, palesando anche rilevanti influenze provenienti dal classico heavy metal. Tuttavia la vera forza di questo nuovo lavoro sta nelle enormi capacità strumentistiche della band spagnola capace di creare degli assoli che non è facile trovare nel power metal moderno, ne è un esempio la parte centrale di “Lost In Space”.
Il disco scorre piacevolmente anche se paga fortemente il fatto di essere troppo ancorato al passato senza riuscire a innalzarsi sul campo dell’originalità, difetto abbastanza sentito in un genere che da tempo non riesce a trovare una nuova via per riemergere dalla fase stagnante nella quale si è impelagato gia da qualche anno. Ad ogni modo i Valhalla almeno provano a non riproporre stancamente la versione power metal tutta tastiere e cori (le tastiere sono presenti solo in un paio di canzoni) ma cercano il loro lasciapassare in una immersione nel power metal americano.
Se a questo si aggiunge l’ottima prova del vocalist Javier Navarro e una produzione niente male si capisce il buon (anche se non eccezionale) risultato di “The Aftermath”, che trova i suoi episodi migliori (oltre che nella gia citata “Lost In Space”) nella velocissima opener “Inseminator” e nel mid tempo “Miracle”.
Per il momento può bastare però sia anche chiaro che se la band vuole fare il grande salto deve cercare una maggiore innovazione anche nelle strutture basilari delle tracce troppo ancorate alla tradizione power metal americana ed europea. Ascolto consigliato comunque ai grandi appassionati del genere.

Track by Track
  1. Inseminator 70
  2. Enemy 65
  3. Lost In Space 75
  4. Heroes 65
  5. Farewell 60
  6. Miracle 70
  7. Memories 65
  8. XXX 65
  9. Time 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

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