Distruzione «Endogena» [2016]

Distruzione «Endogena» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
03.12.2016

 

Visualizzazioni:
3040

 

Band:
Distruzione
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Titolo:
Endogena

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Devid Roncai :: Vocals;
- Dimitri Corradini :: Bass;
- Alberto Santini :: Guitar;
- Massimiliani Fallieri :: Guitar;
- Ettor Le Moli :: Drums;

 

Genere:
Thrash / Death Metal

 

Durata:
38' 0"

 

Formato:
Vinile 12"

 

Data di Uscita:
01.04.2016

 

Etichetta:
Jolly Roger Records
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Distribuzione:
Goodfellas
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Code7 Distribution
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dopo aver celebrato i venticinque atti di attività, i parmensi Distruzione, mettono in ristampa su formato cd e vinile il loro primo, introvabile lavoro intitolato “Endogena”, uscito nel lontano 1996 con la Polygram. Il lavoro indubbiamente ci fa fare un salto lungo vent’anni indietro nel tempo ricordandoci anche che questo fu sostanzialmente il primo lavoro di una death metal band con testi scritti in lingua italiana. La sensazione che si avverte sostanzialmente è quella di un album dai contenuti ottimali, un po’ old school, considerando anche l’epoca di uscita e le influenze del periodo. Sonorità grezze, riff potenti un po’ alla prima era di Obituary, Entombed e Epitaph, il tutto riproposto con una produzione ed altrettanta nitidezza aggiornata con la più moderna tecnologia. Il growl, un po’ alla Barney in Harmony Corruption e le splendide andature più tirate dal sapore misto thrash death, fanno ben riportare alla mente dell’ascoltatore una moltitudine di band dell’epoca che ora non appare opportuno menzionare anche per non fregiare più di tanto la recensione di glorie del tempo che fu. Quanto alla disamina dei brani, dopo la già ottimale apertura di “Senza Futuro”, la successiva “Delirio Interiore” conferma l’incredibile propensione della band al genere death sin dall’epoca, sonorità e ritmiche altalenanti, seppur non ottimali sotto il profilo tecnico, decretano complessivamente la bravura della band sull’onda dei big. La mattanza prosegue anche con il successivo “Ossessioni Funebri”, dove un delay in distorto apre il motivo offrendo un successivo riff e relativa andatura spinta ma con tratti moderati; un arpeggio apre la successiva “Divina Salvezza” pronta per un successivo crescendo che fomenta non poco l’ascolto sia per la sua semplicità che per la sua abnorme grinta. Non da meno neanche i successivi “Ombre dell’anima” all’interno del quale il brano assurge dei connotati sinfonici misti all’onnipresente death metal e il successivo “Omicidio Rituale” altra buona proposta miscelata tra thrash e death metal con effetti compatti non poco tra riff e blast beat. Si ha poi la strumentale “Diabulus In Musica” quasi ad introdurre la conclusiva “Agonia” una vera bomba ad orologeria dove i folli riff e la gutturale voce rappresentano l’inno alla “Distruzione” di qualunque cosa. Una ristampa che ci fa rivivere un’emozione particolare e che consiglio apertamente a tutti coloro che hanno amato e che amano il death metal suonato alla vecchia maniera.

Track by Track
  1. Senza Futuro 80
  2. Delirio Interiore 80
  3. Ossessioni Funebri 80
  4. Divina Salvezza 85
  5. Ombre nell'Anima 85
  6. Omicidio Rituale 80
  7. Diabolus In Musica 70
  8. Agonia 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 03.12.2016. Articolo letto 3040 volte.

 

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