Envidhia «Drama» [2005]
Envidhia
Titolo:
Drama
Nazione:
Italia
Formazione:
Salvo Siracusa :: chitarra, tastiera e synth
Mario Giacalone :: basso e voce
Genere:
Durata:
25' 23"
Formato:
2005
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Torna al pubblico il duo siciliano Envidhia, già autori qualche anno fa di un buon lavoro intitolato “Black flowers”. Il cd che ci propongono oggi si intitola “Drama” e perde quasi definitivamente la maggioranza delle sonorità gothic che la band aveva in precedenza.
“The concrete value” è un buon brano di death/thrash metal che punta il suo interesse prevalentemente sulla potenza; riff al fulmicotone accompagnano vere e proprie cavalcate di doppia cassa. Unica vera pecca del brano sono le parti maggiormente melodiche che presentano un cantato pulito che non convince molto sembrando, a tratti, fin troppo melenso.
Non male invece l’idea che viene sviluppata in “The truth” con alcune sonorità che per cupezza e lentezza rasentano il doom per poi esplodere in un ammasso di emozioni e potenza; tutto ciò viene però diminuito di valore da un cantato che, oltre ad essere registrato troppo basso rispetto agli altri strumenti, risulta essere troppo moscio senza il minimo tiro.
Con “A neverending drama” ci spostiamo completamente dal genere suonato fino ad ora dalla band; la canzone in questione è molto vicina ad un brano EBM con un massiccio utilizzo di sintetizzatore ed una batteria campionata che ha sonorità che ricordano molto da vicino quelle techno. Al suo interno però troviamo anche momenti che si avvicinano maggiormente al metal e, sinceramente, questo accostamento non suona per nulla male rendendo il tutto molto originale e poco scontato.
Passando a “The believer” ci si trova dinnanzi ad un brano molto controverso caratterizzato da momenti thrash veloci e ultra-distorti accostati a parti lente e molto melodiche tipicamente gothic; questa diatriba tra due generi normalmente molto distanti tra di loro è senza dubbio molto interessante e particolare.
Con “The compromise” gli Envidhia ci fanno vedere di saper anche essere melodici e tranquilli; peccato che però la canzone in questione non sia molto piacevole a causa di una ripetitività eccessiva che rende il tutto noioso e già sentito. Si tratta in altre parole di un ballad strappalacrime che lascia il tempo che trova senza molte idee originali e arpeggi di una banalità quasi imbarazzante.
Questo “Drama” è quindi un lavoro molto controverso che presenta sia momenti validi e piacevoli carichi di idee e potenza e al tempo stesso parti decisamente meno convincenti quasi a dimostrare che gli Envidhia non hanno le idee ancora molto chiare su quello che vogliono fare in ambito musicale. Di certo non è un lavoro da scartare ma presenta parecchie imperfezioni che dovrebbero essere eliminate al più presto.
Track by Track
- Intro the drama 63
- The concrete value 80
- Autodestruction 70
- Dead poets society 66
- The truth - drama pt. II 65
- A neverending drama 85
- The believer 74
- The compromise - drama pt. III 50
- Compromises 65
- Outro the drama 68
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 64
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 73
- Tecnica: 66
Giudizio Finale
69Recensione di FallenAngel pubblicata il --. Articolo letto 783 volte.
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