Gutha «Herr Scaft das Verbrechens» [2006]
Gutha
Titolo:
Herr Scaft das Verbrechens
Nazione:
Italia
Formazione:
Oblio :: voce & chitarra ritmica
Kerog :: chitarra solista
Fobia :: batteria
Dirus :: basso
Genere:
Durata:
20' 35"
Formato:
2006
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Gutha, band proveniente dalla provincia di Lecce, ci propone questo “Herr Scaft das Verbrechens”, un demo di puro black metal old style senza compromessi che fa della violenza l’arma vincente.
Subito prima di ascoltare il cd salta subito all’occhio che i nostri cantano in italiano, cosa tanto bella quanto inutile visto che nel black non si riuscirebbe a capire la maggioranza dei testi anche con il libretto in mano.
Ma veniamo alla musica: l’opener “Il regno del crimine” è una vera e propria mazzata sulla testa; riff potenti e ben strutturati in maniera da essere quasi stridenti senza però mai cadere in grosse banalità. La voce di Oblio è perfetta per il genere e non contiene particolari sbavature; parti velocissime caratterizzate da cavalcate di batteria al fulmicotone si alternano a momenti più lenti, ma non per questo meno incisivi.
“Ecatombe” rispecchia perfettamente il titolo essendo questa in questione un massacro sonoro sotto tutti gli aspetti; sono chiari, in molti momenti, le ispirazioni di matrici Mardukiane senza però mai ricorrere a plagi o a momenti troppo ovvi.
Il brano che riscuote, senza ombra di dubbio, il maggior successo è sicuramente “Cyclus” grazie alla sua varietà dal punto di vista compositivo; in questo brano troviamo qua e là qualche barlume di melodia che viene però spazzato via in malo modo da riff devastanti e da uno scream veramente valido che conferisce maggiore potenza ed incisività al tutto.
Per quel che riguarda “Nessuna pietà” e “Reato d’esistenza” il discorso non si discosta molto da quello detto in precedenza eccezion fatta per la linea vocale di Oblio che, in quest’occasione, dà il meglio si sé spremendo le proprie corde vocali per farne uscire un suono veramente bello e personale accompagnato da cori ben studiati e realizzati senza sbavature.
All’interno del cd possiamo trovare anche il videoclip di “Il regno del crimine” in chiaro stile Marduk dal momento che è composto esclusivamente da spezzoni in bianco e nero raffiguranti momenti appartenuti al secondo conflitto mondiale.
Questo “Herr Scaft das Verbrechens“ è quindi una buona prova del combo pugliese che dimostra che anche nell’underground italiano abbiamo gruppi black metal veramente validi. Consiglio vivamente questo demo a tutti coloro che apprezzano il genere; sono sicuro che non ne rimarranno delusi.
Track by Track
- Intro 74
- Il regno del crimine 85
- Ecatombe 82
- Cyclus 88
- Nessuna pietà 78
- Reato d'esistenza 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 84
- Originalità: 72
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
81Recensione di FallenAngel pubblicata il --. Articolo letto 742 volte.
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