Unsteadycore «Unsteadycore» [2005]

Unsteadycore «Unsteadycore» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
810

 

Band:
Unsteadycore
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Titolo:
Unsteadycore

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Guly: basso
Simo: voce, chitarra
Dav: drums
Braccia: chitarra
Klown: voce, turntable-sampler

 

Genere:

 

Durata:
33'

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Unsteady Core nascono nel 2000 dall’incontro di Dav (ex Nevrastena) e Symo (ex Overload) e dopo alcune vicissitudini giungonoa una line up completa e stabile alla fine del 2003. Di lì a pochi mesi entrano nei Sound Art Studio per registrare il qui presente demo omonimo. A ben guardare non è corretto parlare di demo, ci troviamo infatti di fronte a un cd contenente ben nove tracce, di cui due sono intro e outro, per più di mezz’ora di musica. Il prodotto è dotato di una produzione che definirei professionale e di un artwork molto ricco e curato, che si pone decisamente sopra la media qualitativa di quello posseduto dai cd che vengono abitualmente classificati come “demo”. I cinque suonano un nu metal, mescolato all’hard-core californiano, con parti pulite più malinconiche e un massiccio uso piatti da dj e effetti vari. Le influenze che più si fanno sentire sono comunque quelle di Korn e Ill Nino. Si parte con una breve intro tutta effetti e si viene rapidamente catapultati nel primo brano vero e proprio, “Empty Game” che definisce le coordinate stilistiche dell’intero CD. Balza all’orecchio subito la produzione, decisamente pompata e d’impatto con chitarre ribassate e sovra incise che creano un notevole “wall of sound”, in cui fanno capolino giochi di piatti e i sempre presenti effetti elettronici. La voce sporca è un urlo rauco di matrice hard-core, molto efficace, mentre trovo poco riuscite le clean vocals, che disegnano sì buone linee ma sembrano deficitarie dal punto di vista di timbro e intonazione. Difetti questi che vengono in parte compensati da un sapiente uso di effetti e filtri vocali. Buona la prova della sezione ritmica potente e dinamica quanto serve lungo tutto l’album. “No One” si muove sulle stesse coordinate, accentuando le parti melodiche e malinconiche, un buon brano ma i dubbi sulle clean vocals restano. Effetti e campionamenti aprono “Tongue Sister”, brano un po’ sottotono rispetto agli episodi precedenti che manca di quel mordente e di quel tiro prima riscontrati. “5” rallenta il metronomo e risulta molto buona soprattutto nella parte melodica, anche grazie al sempre sapiente uso dei vari effetti, che si alterna a parti più dure dove sono le grida a farla da padrone. “Bullshit” è un brano piacevole e di dinamico, con continui cambi di umore e una buona melodia ma che si lascia andare a parti strumentali ispirate a certi Korn e un po’ troppo dilatate, più sintesi avrebbe giovato. “Dust&Pain” lascia da parte l’hard-core e si rivela l’episodio più particolare e malinconico del cd, e sarebbe stata davvero una bella ballad con una prova vocale più adatta, peccato. “Loco” torna allo stile più pestato con parti di piatti e effetti deliranti alternate a una discreta melodia vocale, con le migliori clean vocals del cd. Ben riuscita. “Good bye” è un bell’arpeggio minimale ma atmosferico, con giochi elettronici vari ed ha il compito di concludere questo lavoro. Tirando le somme si tratta di un lavoro più che discreto, nobilitato dall’eccellente produzione e dalla buona grafica, che sarebbe stato buono con clean vocals all’altezza. Alcune buone idee ci sono, l’impatto anche, ottimo l’uso di effetti e di parti elettroniche, la capacità strumentale è adatta al genere e una certa personalità propria traspare. Mancano forse quei ritornelli ficcanti che ti si stampano in testa che a parer mio sono importanti in un genere come questo e quel quid che li può innalzare dalle mille altre band che fanno questo oggi questo tipo di musica. Ovviamente non dimentichiamo che si tratta di ragazzi molto giovani e alla prima prova discografica quindi i margini di miglioramento è ovvio che ci siano. Detto questo gli Unsteady Core hanno sicuramente più di un motivo di essere soddisfatti e pure l’ascoltatore ha motivi per esserlo. I brani sono scaricabili dal sito e a tutti gli amanti del genere un ascolto è vivamente consigliato.

Track by Track
  1. Intro ---
  2. Empty Game 70
  3. No One 75
  4. Tongue Sister 60
  5. 5 75
  6. Bullshit 65
  7. Dust&Pain 70
  8. Loco 80
  9. Good Bye 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
71

 

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