Atemno «Demo 2002» [2002]

Atemno «Demo 2002» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Glory Rider »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
3198

 

Band:
Atemno
[MetalWave] Invia una email a Atemno [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Atemno [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Atemno [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Atemno

 

Titolo:
Demo 2002

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Lodovico Rossi (vocals)
- Giacomo Cancellieri (guitar)
- Giovanni Nardi (guitar)
- Emanuele Frusi (bass)
- Niccolò Franchi (drums)
- Francesco (Iron) Ferrini (keyboards)

 

Genere:

 

Durata:
14' 15"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2002

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Salve, popolo metallico. Anzitutto, vorrei ringraziare lo staff di Metal Wave che mi ha dato la possibilità di scrivere questa recensione ed altre che seguiranno. Ora, tralasciando i convenevoli ed entrando nell’ambito musicale, mi accingo a presentare la band in questione: loro sono gli Atemno, sono molto giovani, provengono da Perugia, la loro line-up è composta da 6 elementi e ci propongono un Power Metal Melodico di buona fattura, arricchito da atmosfere epiche (alla Rhapsody, anche se in una versione più contenuta ed acustica) e rimandi all’Heavy Metal classico (Iron Maiden, per l’appunto) ed al Power Metal di stampo ottantiano nei momenti più speed-oriented (Helloween su tutti). Il prodotto che sto ora descrivendo è un demo-cd risalente al 2002, ben prodotto e contenente, purtroppo, solo due pezzi: “Ligh is blind” e “The ride of the golden knight”. Dico “purtroppo” poichè sono stato impressionato positivamente da questo lavoro. Analizziamo i pezzi:“Light is blind” si apre con un intro cadenzata da suoni di pioggia sopra ai quali si sentono due personaggi discorrere;tastiere soffuse ed un bell’arpeggio acustico aprono le danze; il primo riff è melodicissmo e mi ha fatto pensare ai momenti più sognanti dei Maiden in “Seventh Son of a Seventh Son” (in particolare, “Infinite Dreams”). Quando entra la voce, il pezzo inizia a salire di dinamica ed in poche battute sfocia nella ritmica speed del ritornello (molto Stratovarius ed Helloween-inspired); si torna su livelli bassi ed un bel break acustico precede un assolo chitarristico di buon gusto; torna poi la voce di Lodovico a deliziarci sulle note del bridge e di un secondo ritornello veramente ispirato, che conclude la prima traccia in modo pregevole. “The ride of the golden knight” inizia invece con alcune scale di tastiera dal sapore barocco, suonate con caparbietà. Questo è il pezzo che, per gusto baroccheggiante e classico negli arrangiamenti e nelle armonie, fa somigliare i 6 musicisti umbri ai più famosi e blasonati Rhapsody. Infatti, dopo l’incipit strumentale delle tastiere, un fraseggio epico e vagamente medievale ci cala nelle atmosfere cavalleresche del pezzo in questione. Bello il ritornello, seguito a ruota da un secondo fraseggio che riprende il leit-motiv di quello iniziale.Un’altra strofa ed un break d’atmosfera fanno da trampolino ad un ottimo assolo di scuola helloweeniana e tolkkiana. Sulle note del ritornello si conclude poi la seconda traccia di questo primo lavoro degli Atemno, non innovativo, ma incisivo. Auguri per il futuro, ragazzi!

Track by Track
  1. Light is blind 80
  2. The ride of the golden knight 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Glory Rider pubblicata il --. Articolo letto 3198 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.