Viscera «3: Release Yourself Through Desperate Rituals» [2017]

Viscera «3: Release Yourself Through Desperate Rituals» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
03.05.2017

 

Visualizzazioni:
1842

 

Band:
Viscera
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Titolo:
3: Release Yourself Through Desperate Rituals

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Mike B. :: vox, guitars;
- G.C. :: bass;
- Cardinal MDS :: drums;

 

Genere:
Psych Metal

 

Durata:
46' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.05.2017

 

Etichetta:
Drown Within Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Wooaaargh
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Recensione

Terzo lavoro per i nostrani Viscera che ci scaraventano in terra con tutta la forza che hanno con l’ascolto di questo folle quanto ambiguo “3 Release Yourself Through Desperate Rituals“, un lavoro spettacolare sin dall’artcover che ritrae la follia dello sguardo di J. Jones, il principale artefice del noto suicidio di massa di Jonstown avvenuto nel lontano 1978 che va a riflettersi sull’ascolto di queste cinque particolarissime tracce. Il post metal sperimentale che caratterizza la band è inaspettato, da un secondo all’altro si hanno variazioni ritmiche impressionanti che ti danno quella sensazione di inaspettato dove pacatezza si alterna alla pura follia nella sua massima espressività. Le melodie che armonizzano i brani, nelle rare quanto riflessive pause, danno l’impressione dell’ottima propensione della band a voler lasciare il segno non soltanto sotto quello che può essere un profilo compositivo ma quanto sotto quello dell’espressività e della personalità che va a caratterizzare il disco. Si assiste ad un post metal sperimentale di base con grind, death metal e punte anche di black metal che non fanno che rendere il tutto un’ esemplare disco per gli appassionati questo genere. ‘‘Uber Massive Melancholia“ apre il lavoro ed è subito classificabile come uno die brani migliori del platter per le modalità pedisseque con cui vengono riproposti tutti i generi sopra elencati forti anche di un ottimo clean scream perfettamente a proprio agio per espressività e capacità; è poi la volta di ‘‘Martydom fort he Finest People‘‘ un brano il cui riff d’apertura, particolarmente oscuro, pare similarsi molto ad un black metal che ben presto si trasforma in grindcore alla Napalm Death della migliore tradizione; ‚‘‘Titan (Or The Day We Called It Quits)‘‘ , forse rappresenta maggiormente la tradizione del post metal all’interno della quale la parte clean vocale è quasi rarefatta mentre la ritmica introduttiva, spinta a dovere, si lascia poi assorbire da passaggi acustici che si alternano nuovamente con la massiccia ritmica iniziale; si prosegue con poi con ‘‘In The Cut‘‘ un vivace arpeggio accompagnato da una corposa ritmica offre un nuovo quanto particolare lato compositivo della band; si giunge alla fine con ‘‘Anxiety Prevails (Web Edit)‘‘ un‘ altra incredibile quanto folle traccia le cui inaspettate ritmiche rendono il tutto ancora più disarmante e affascinante. Un disco da avere e da ascoltare sino a doverlo riacquistare. Veramente un ottimo lavoro.

Track by Track
  1. Uber Massive Melancholia 85
  2. Martydom fort he Finest People 85
  3. Titan (Or The Day We Called It Quits 85
  4. In The Cut 85
  5. Anxiety Prevails (Web Edit) 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
85

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 03.05.2017. Articolo letto 1842 volte.

 

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