Black Hill «Nasty Nights» [2002]
Black Hill
Titolo:
Nasty Nights
Nazione:
Italia
Formazione:
Bob J. Low (lead and backing vocals)
Glitzie (all electric guitars)
Roughy (bass, acoustic guitar, backing vocals)
Phil Hill (drums)
Genere:
Durata:
26' 50"
Formato:
2002
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Che piacere vedere che in Italia, oltre ad una ormai sempre più fiorente scena Metal, ci siano anche band valide che coltivano sonorità più “rilassate”. Eh si, perché i Black Hill, che recensisco oggi, sono una band formata da quattro musicisti toscani insieme da diversi anni (credo la data esatta della fondazione della band sia 1998), che propone una Hard Rock molto stradaiolo (“street” in questo caso è una definizione molto eloquente), dall’approccio glam che ricorda act degli Eighties quali Motley Crue, L.A. Guns e Skid Row, ma che non si discosta molto nemmeno da band più tradizionalmente Hard Rock come AC/DC (tra i più “anziani”), Aerosmith (questi ultimi nei momenti più melodici) e dagli indimenticabili Guns N’Roses. Una particolarità che ho notato poi, per quanto riguarda le parti ritmiche di chitarra, è un eco di stile tradizionalmente Punk, ma questa è solo un impressione. Bando alle ciance e gettiamoci a capofitto nell’ascolto del demo cd: si inizia con “Bitch”, un brano compatto e diretto, giocato su una serie di bei riff; un tempo di batteria raddoppiato sostiene invece il secondo brano, dal titolo esplicitamente Glam Rock, “Granma Glam”, dotato di un ottimo refrain; il bellissimo riff spezzato di “Traffic light”, insieme ad un bell’assolo ed a buone idee melodiche, incorniciano uno dei migliori brani dell’album in questione; con “Give my money back”, si ritorna al discorso iniziale: il brano è infatti diretto e grintoso quanto basta per far agitare le teste degli ascoltatori; pronti? Ecco l’highlight della release: “Fat love”, una semi-ballad melodica all’inverosimile, giocata su un ritornello stupendamente ispirato e su break acustici e ritmi cadenzati molto affascinanti; “Rock ‘n’ Roll” si unisce a “Granma Glam” nella fila degli anthem, da brano celebrativo e festaiolo che è; in ultimo, un altro brano acustico, personale e riflessivo, che risponde al nome di “Strange days”, si assume con successo il compito di accompagnarci verso la fine dell’ascolto. Per quanto riguarda il background del disco, la produzione è buona ed adatta al genere (molto diretti i suoni e poco elaborati, soprattutto non artificiali) e l’artwork è discreto. Che dire di più? Che fa piacere, come ripeto, avere delle band di questo tipo in Italia e che spero la scena cresca perché il momento è favorevole per il genere in questione: oltre al fatto di esserci un grande riflusso delle sonorità anni ’80 (non solo nel Metal e nell’ Hard Rock, ma anche in generi a parte, come la musica leggera e la musica elettronica moderna, soprattutto quella più accostabile alla dance), molte delle band di quegli anni si stanno poi riformando (basti pensare ai Twisted Sister, agli Europe ed alle infinitamente annunciate reunion dei Motley Crue e dei Guns N’ Roses, che non credo avverranno); a questo proposito, invito i Black Hill a rischiare, a farsi avanti ed a proporsi, sperando che possano uscire presto dall’underground perché ne vale la pena. In bocca al lupo ai nostri amici toscani ed a presto, spero. Let’s Rock!
Track by Track
- Bitch 80
- Granma Glam 85
- Traffic Light 85
- Give my money back 85
- Fat love 95
- Rock ‘n’ Roll 90
- Strange days 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
82Recensione di Glory Rider pubblicata il --. Articolo letto 2297 volte.
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