Recensione

L'album dei Rage of Pain benché abbia molti spunti interessanti é purtroppo penalizzato da suoni non proprio ottimali. Una cover con una grafica dall'aspetto abbastanza spartano contiene un disco che inizia con una breve intro seguita dalla piacevole Rage una song che mi fa subito pensare ai Metallica, quelli buoni, ma che forse avrebbe avuto maggiore valore con un differente tipo di songwriting. La midtempo Troop of Sacrifice é uno dei pezzi più interessanti di tutto il lavoro: alterna linee vocali distorte a linee pulite che a dire il vero preferisco sulle corde di questo cantante. La title track ha un piacevole inizio con una parte ritmica che aziona uno spontaneo headbanging che si protrae per quasi tutto il pezzo. La Rabbia che dal titolo mi fa sperare a un cantato in italiano in realtà ha un testo in inglese, il pezzo si articola in parti pulite e parti distorte in quantità eguali, non dispiace l'idea ma il tutto rimane troppo "quadrato", si sente il bisogno di un improvviso cazzotto sullo stomaco che non arriva mai. Reaction é un altro pezzo interessante dell'album e anch'esso ricorda molto, a questo punto direi troppo, il thrash americano degli anni ottanta. I miei dubbi infatti si sciolgono all'ascolto di Speed quando mi convinco che i Rage of Pain prendono profonda ispirazione dai Metallica, Speed é proprio un bel fuoco d'artificio finale che fa salire la media di tutto il disco. L'outro ci accompagna all'uscita con un riff molto vicino al sound di un gruppo londinese caro a molti forse a tutti i metallari. Che sia un omaggio a Loro?

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