Almacridaem «Caress of a Dream» [2004]
Almacridaem
Titolo:
Caress of a Dream
Nazione:
Italia
Formazione:
Massimo Ciampini: vocals
Aurora Canfora: vocals
Cristiano Di Giammarco: guitar
Emiliano Di Girolamo: guitar
Davide Boffi: Bass
Luca Cialini: Drums
Genere:
Durata:
20' 4"
Formato:
2004
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Debutto assoluto per gli abruzzesi Almacridaem fautori di questo “Caress of a dream” un vero e proprio concentrato di gothic metal ricco di sfumature. La prima cosa da chiarire è che nonostante ci siano due voci ovvero una maschile e una femminile non ci troviamo di fronte a cloni di Theatre of Tragedy o Tristania, anzi questi gruppi menzionati non rientrano proprio nel DNA della band, piuttosto ci troviamo di fronte ad un gruppo ricco di personalità pronto a rielaborare a proprio modo la lezione impartita dai Katatonia di “Discouraged ones” in poi, spogliandoli dalle atmosfere rarefatte e rivestirli con una inaspettata energia ed intensità. Si parte con la title-track dall’andamento molto rock con la voce di Aurora in primo piano doppiata da quella di Massimo (già nei Fearwell recensiti su metalwave), poi uno stacco katatoniano molto malinconico dove addirittura fa la comparsa la voce growl che duetta con quella femminile, ma che a dirla tutta risulta troppo forzata, dando quella sorta di pacchiano al tutto, si arriva alla fine dove ci sono addirittura accenni ai Paradise Lost di “Icon”, ma è solo un timido sussulto, comunque sia un buon pezzo un po’ altalenante nella qualità ma che già mette in luce le ottime doti vocali di Aurora. Si prosegue con “If you won’t come here” dove un inizio sin troppo catchy sia chitarristicamente che vocalmente da parte di Massimo lascia spazio a uno stacco a dir poco assurdo di una bellezza incredibile dove anche qui Aurora lascia un segno indelebile, rialzando le sorti del pezzo, che purtroppo si riperde verso la fine dove c’è un’accellerazione black con tanto di screaming sin troppo fuori posto nel contesto. “Dog Rose” invece è la canzone più semplice del demo ma di sicuro la più bella ed efficace dove qui la scena è tutta per Aurora che devo dire che qui mi ha fatto venire a dir poco i brividi per le emozioni che mi ha saputo creare, davvero sublime! “Hidden Torture inside” è sicuramente uno dei migliori pezzi ed anche il più “doom”, mentre la finale “Under the sing of sin” purtroppo non mi è piaciuta per niente, anche qui rifanno comparsa le accelerazioni black che non centrano nulla risultando così sin troppo staccate dal resto. In definitiva un lavoro buono ma sin troppo altalenante, certe soluzioni chitarristiche qua e là non mi hanno convinto insieme alla voce di Massimo che ha confermato le mie perplessità che già avevo riscontrato nei Fearwell aggiungendone purtroppo altre per quanto riguarda lo scream e il grwol sin troppo forzato, mentre menzione a parte per Aurora che ha delle capacità vocali incredibili, la cosa bella è che non è la classica voce femminile alta alla Liv Kristine et similia, ma invece ha una timbrica vocale tutta sua molto bella unita anche ad ottime capacità interpretative, davvero incredibile! Infine se gli Almacridaem sapranno smussare le loro incertezze presto risentiremo parlare di loro, da tenere sott’occhio!
Track by Track
- Caress of a dream 70
- If you won’t come here 70
- DogRose 80
- Hidden torture inside 75
- Under the sign of sin 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
72Recensione di The sun of weakness pubblicata il --. Articolo letto 2176 volte.
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