The Drop Of Water That Can Wear Through «Sound Of Sickening» [2006]
The Drop Of Water That Can Wear Through
Titolo:
Sound Of Sickening
Nazione:
Italia
Formazione:
Io-Notan :: Voce e Electro Frequency
Aun :: Tutte le chitarre e i bassi
Genere:
Durata:
24' 47"
Formato:
2006
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Gli abruzzesi The Drop of Water That Can Wear Through A Stone vengono alla luce nel 2006 da un progetto che si compone essenzialmente dalle idee di Io-Notan e Aun. Questi sono i membri che compongono il gruppo, un duetto che si fa anche interprete già ad inizio anno di plasmare e dare forma a 3 pezzi noise/industrial che poi costituiranno la pietra angolare della loro prima elaborazione. Un unione difficile, ma suggestiva tra metal ed elettronica che include una miscela di concetti e meccanismi nuovi e molto suggestivi nel panorama. Si gettano nella realizzazione di un prodotto che non si può certo definire o circoscrivere in una determinata categoria o in un qualcosa di già visto o sentito.
La parte più “dura” del sound è realizzata con le chitarre che da pesanti passano a toni piu’ rilassati, si mescolano sapientemente con i suoni tipici che possiede la musica elettronica. La batteria e il basso vengono sostituiti da loop elettronici. Tutto questo provoca come vedremo nelle tracce che compongono il promo, un atmosfera cupa e intorpidita, intrisa dal ritmo e le cadenze dei loop e inframezzata da una voce spesso simile allo screaming che si alterna poi con una più sibillina e pulita. Il duo inizialmente cercò di seguire un progetto drone/noise, ma nel corso del tempo ha maturato nuove esperienze artistiche ricercando formule più espressive e sempre più personali. Il risultato è dato dalla loro prima opera, un promo di recente pubblicazione targato “Sound of Sickening”.
L’introduzione è data dalla citazione di “Ezechiele 25:17”, immagino già ben nota a molti per la sua apparizione nel film di “Pulp Fiction”. Salta subito all’ascolto, il rallentamento effettuato per l’occasione in questa Opening track. Una precisa scelta da parte del gruppo che intende come già descritto ampiamente in precedenza proseguire su ritmi lenti, quasi ipnotici, condizionati anche da melodie cupe e voci in screaming.
La seconda traccia è “Heap of Ruins”, un brano interessante lento e evocativo, che si compone di un molteplice campionario di idee tutte approntate in questa traccia come nelle loro canzoni, il che pone una suggestiva via di mezzo tra caratteri industrial, ambient e drone; mentre l’altra parte è data da melodie malinconiche, una parte spesso eseguita acusticamente.
Successivamente è la volta di “666 Mechanic Heart” un brano che indubbiamente ha lasciato il segno negli autori, già nella copertina. La cover realizzata proprio in questo senso, riproduce in colore bianco e nero il muscolo cardiaco, nel quale è inciso il nome del gruppo.
Ebbene la terza traccia è un mix di suoni oscuri e distorti accompagnati da un atmosfera di inquietudine data dal sibilo del vocalist. La musica alterna momenti di quiete, per dispiegarsi poi in una tempesta sonora, unita alle solite parti acustiche e industriali.
La quarta è ultima traccia del promo è “A Forest” una discreta cover rallentata (come il primo pezzo dell’ opera) della piu’ celebre dei Cure. Questo brano come detto si avvicina all’intro opening di cui abbiamo parlato in precedenza e si discosta leggermente dal passo tenuto nelle due precedenti “Heap of Ruins” e “666 Mechanic Hearth”.
Per concludere l’analisi di ciò che appare più evidente nella musica dei The Drop Of Water That Can Wear Through A Stone è l’originalità della loro opera “Sound Of Sickening” che è stata ricercata al punto da essere indubbiamente diversa dai soliti canoni, per cercare nuove strade nel genere. Un lavoro alquanto difficile che però sembra essere ben realizzato. E’ un opera molto personale ed espressiva e gli autori hanno voluto proprio che questo fosse il carattere forte del loro progetto. Considero la ricerca di distinguersi dai soliti canoni, di ricercare nuovi percorsi musicali, una cosa buona è giusta, ma ovviamente rischiosa. Alle idee interessanti, alle sonorità cupe e malinconiche, ai loop elettronici e ai vocalizzi si associano anche delle zone d’ombra, che testimoniano come il gruppo sia comunque alla ricerca di un’espressione definita assoluta. Quella che più le si addice. Ma questo fatto seppure rilevante, è comunque normale per un gruppo emergente. Con una buona impressione di questo primo promo, attendiamo dunque il prossimo lavoro.
Track by Track
- Ezechiele 25:17 65
- Heap Of Ruins 65
- 666 Mechanic Heart 70
- A Forest 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 75
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Ryosaku pubblicata il --. Articolo letto 973 volte.
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