Intervista: Neurasthenia

Nessuna Descrizione L'ultimo disco non mi è piaciuto molto, ma i Neurasthenia sono uno dei gruppi di punta del thrash italiano. In questa intervista abbiamo toccato marginalmente l'ultimo disco e abbiamo invece considerato più idee della band, convinzioni loro e da spartire con il pubblico, e tanto altro. Lehmann ha risposto alle nostre domande... buona lettura!

 

Ciao Ragazzi, vorrei anzitutto partire dalla vostra storia dalla release e pubblicazione dei vostri due full length. Fateci un breve riassunto della vostra storia da allora e raccontateci delle vostre avventure avvenute in questi anni.

Ciao, qui Lehmann. Parto con il ringraziarvi per questo spazio che ci da la possibilità di raccontare un po’ di noi e di spiegare il perché di questa nuova uscita.
Guarda, questi primi due dischi ci hanno sicuramente aiutato a crescere, anche se a costo di molti errori. Purtroppo abbiamo imparato che bisogna stare molto attenti anche in questo genere di musica e che i rischi sono molti, e infatti noi abbiamo speso molto tempo prima di capire come dobbiamo veramente muoverci. Posso solo dirti che dopo poco tempo che abbiamo ricevuto i master in mano rimanevamo sempre un po’ delusi. Altra cosa sono state le delusioni avute con le varie etichette che ci hanno costretto ad usare un po’ il pugno di ferro poiché noi da loro pretendiamo un lavoro professionale in quanto noi dedichiamo anima, corpo, soldi e tempo (tutto quello che abbiamo) in questo progetto, ma pare che in Italia non ci sia ancora nessuna che abbia afferrato questo concetto e modo di lavorare. Ecco perché non abbiamo mai accettato di rinnovare nessun contratto, e in questi ultimi anni abbiamo deciso di affidarci a Spider Rock Promotion in quanto ci pare che sia una realtà veramente seria ed efficiente, come lo è stata anche Bologna Rock City prima che Emiliano decidesse di chiudere la baracca. Sto parlando di persone che credono veramente in progetti musicali e che si muovono passo per passo con la band supportandola in tutto e per tutto stando assieme anche nelle decisioni più difficili da parte di tutte e due.

Veniamo ora al vostro nuovo disco, un disco che pur confermando il vostro valore, ho bocciato in sede di recensione solo perché lo considero di marginale rilevanza e non molto valevole dell'acquisto se si hanno già i full length. Sta dunque a voi proporlo ai lettori di Metalwave e descriverlo. Tra l'altro, cosa vi ha convinto a riregistrare parte dei vostri album, e in generale a svolgere quest'operazione un po’ non canonica?

Ottima domanda, e io non vedo l’ora di ricevere il più interviste possibili per descrivere il perché di questo.
Come dicevo prima appunto, non siamo mai stati soddisfatti delle nostre produzioni e non rendevano mai la giusta potenza che invece sul fronte Live possiamo garantire al 100%. Sai bene che fino a qualche tempo fa registrare un disco in studio comportava la spesa di molto denaro, e anche se avendo molto tempo per preparare le pre produzioni nella nostra sala prove/studio, quello che ci mancava era appunto il cash, e sicuramente anche l’esperienza. Quindi un anno fa ormai, ho deciso di mettere alla prova tutto quello che ho imparato in studio sul fronte registrazione, e con l’aiuto degli altri mie colleghi che hanno acquisito molta destrezza nel settaggio dei loro strumenti e suoni, assieme abbiamo deciso che non ci sembrava giusto buttare via molto lavoro speso dietro a canzoni che a noi sembrano funzionare molto e che tutto il resto del Mondo non ha neanche mai ascoltato. E siccome i primi a decidere su cosa e quando fare determinate cose siamo noi, abbiamo colto l’occasione per dimostrare che oltre a proporre questi brani come dovrebbero veramente essere su un disco, volgiamo far capire che sappiamo bene qual è il nostro sound e che possiamo continuare su questa strada e fare anche meglio, ma attenzione, questo solo perché dobbiamo ringraziare chi in questi anni ci ha dato ottime nozioni su come poter realizzare un ottimo prodotto in studio, e sto parlando di chi comunque ci ha rilasciato dei master che alla fine non ci soddisfacevano. Questo è un palese esempio di, sbagliando s’impara e che ogni lasciata è persa. Ora possiamo dire che siamo più che soddisfatti alla seconda, perché abbiamo pubblicato un disco senza spendere una lira e soprattutto realizzato interamente da noi.
Spero che il tutto possa spiegare a chi interessato il motivo che ci ha spinto a fare questo, per noi è stata una sfida, per voi il modo di poter apprezzare canzoni che meritavano di essere prodotte in una maniera più adatta, quella dei NEURASTHENIA.

L'ultimo vostro full length risale al 2009. A quando il vostro nuovo full length?

Credo che nel 2013 saremo pronti a fare il uscire il materiale che in parte è già pronto neri nostri archivi e che abbiamo messo in standby per prima realizzare “Possessed by Your Omen”, ma il fatto che in questo momento ci da molto a pensare non è quando pubblicare il nuovo disco, ma con chi!?

A livello di testi i Neurasthenia hanno un messaggio unitario da trasmettere, oppure spaziate di più come tematiche e avete più argomenti da trattare?

Mi piace e ci piace trattare di un po’ di tutto, dipende dal momento e se abbiamo qualche messaggio da divulgare per qualche motivo. Io personalmente preferisco raccontare storie o avvenimenti personali come se fosse un film. Comunque si, abbiamo molta libertà sui testi, e dipende molto anche dalla musica, e viceversa.

Considero la vostra band tra le migliori bands thrash italiane, insieme a bands come i Methedras, e ormai disponete di un certo seguito e di una certa fama. Siete interessati più ai grossi festivals, o rimanete radicati alla dimensione underground (italiana o estera non importa)?

Beh, ti ringrazio prima di tutto per questa affermazione e ti posso garantire che ci fai molto felici dicendo questo e che te ne siamo grati. Guarda, eh eh, è strano ma alla fine è la verità... ultimamente sembra molto difficile suonare in Italia, già lo è all’estero, non so cos’è successo, ma comunque non chiedendo un cachet così alto, io non sono così convinto di avere tutto questo seguito in Italia, voglio dire, si, molte volte mi capita di conoscere persone che mi chiedono se suono nei Neura o magari ne sta parlando con amici, ma alla fine, essendo stato ormai due volte in Russia devo dire che per le loro band c’è un supporto totale, cioè la, le band nazionali sono delle “star”. Ora io non pretendo certo di diventare chissà chi, ma mi chiedo se veramente gli Italiani amano supportare le loro band, oppure gli fa gola solo quando queste dal nulla firmano con Major, così possono dire “...hey quella è una band Italiana, eh eh noi Italiani spacchiamo!” poi magari fino alla settimana prima non sapevano neanche chi erano... mi faccio questa domanda da molto tempo ormai, e chi avesse voglia di rispondermi è pregato di farlo su un o dei nostri social network, gliene sarei grato.

Ve la sentite di dare dei consigli a degli ipotetici ragazzi X amanti dello speed/thrash che hanno fatto un buon demo ma non sanno come andare avanti? Diteci cosa dovrebbe fare secondo voi una band per muoversi correttamente ed ambire a un po’ di successo.

Ah Ah! Guarda, per chi non lo sapesse è da molto tempo che noi diamo consigli a band di amici o di conoscenti, e ci piace farlo, quindi si, molto volentieri.
Ma sarò molto breve: ragazzi se volete suonare e produrre musica fatelo! Perché ne avete il diritto e fare musica è un’arte eccezionale che tutti, ma veramente tutti dovrebbero provare una volta nella vita, ma vi ricordo solo una cosa, molto importante! Quanto capite che vorreste fare più o che vorreste fare concerti grossi, o produrre dischi che vi costano assai, bene allora fermatevi e chiedetevi questo, volete veramente diventare musicisti? Volete veramente dedicarvi in tutto e per tutto alla musica e introdurvi nel mercato musicale? Volete veramente mettervi di fianco a band con molta esperienza alla spalle? Queste domande vi aiuteranno a non perdere tempo e a capire se la musica per voi è solo un hobby oppure se siete veramente convinti di voler fare il musicista o avere una vera e propria band. Avere una band solo per hobby non vuole dire che voi fate schifo, ma solo che siete persone che hanno capito che per vivere nel mondo della musica non ci vuole solo il talento, ma anche un bel sacchetto di attinenza! E ve lo posso garantire!

L'underground italiano metal è sempre stato scalpitante, ma a mio avviso i gruppi spesso sono stati poco duraturi o dal successo molto di nicchia, hanno spesso peccato di modestia nei confronti della proposta della loro musica all'estero, e alcuni si fermano alle prime difficoltà. Voi come vedete l'underground italiano?

Sono pienamente d’accordo con te, specialmente sul fattore Inglese ovvero il cantato Inglese, dobbiamo capire che è un pezzo del puzzle molto importante per una band che si mette in gioco all’estero, mentre in Italia è solo da poco tempo che finalmente i ragazzi si cimentano nel cantare in maniera adeguata, ed è stato un problema anche per noi in passato e sul quale abbiamo dovuto lavorare molto. Dobbiamo renderci conto che a li vello musicale sicuramente possiamo dire la nostra e questo non mi ha mai preoccupato, ma a livello di Inglese è un po’ come se una band americana venisse in Italia a suonare musica Napoletana, a livello musicale sicuramente sarebbero perfetti, ma sulla pronuncia ci sarebbero molti problemi... beh questo è quello che succede a noi, sappiamo bene che la fuori in molti parlano perfettamente Inglese fin dal tempo delle elementari.

Argomento labels: a parte la vostra, com'è la situazione riguardante le case discografiche in italia?

No comment, noi stiamo pensando di autoprodurci in tutto e per tutto fino ad una vera e propria proposta contrattuale, cosa che di questi tempi è difficile avere anche dalle major. Siamo ancora in alto mare...

Poco prima di quest'estate scoppiò il caso del "pay to play". C'è chi lo rifiuta a priori, chi ne fa largo uso, e chi non dice di no ma antepone un sacco di "se" e di "ma". Vogliamo sapere dettagliatamente i Neurasthenia come si pongono e come la pensate in questo ambito.

Innanzitutto complimenti a chi questa estate ha scoperto l’acqua calda! Comunque capisco anche chi cade dalle nuvole, fa parte del music business, è normale! Se volete la pubblicità della vostra pizzeria, per esempio, su un cartellone visibile sull’autostrada, la pretendete gratis? Beh ovviamente no! Ecco quindi il pay for play! Ed è per questo motivo che ho scritto parole forti quando mi hai chiesto cosa direi alle giovani band...purtroppo sappiamo bene che nel nostro mondo non c’è solo il suonare, ma c’è anche chi ha più soldi di altri, ecco quindi che vediamo band fare più strada di altre, o fare solo più cose senza fare strada.
Sono molto duro e critico su questi argomenti perché è l’ora che i nostri ragazzi si sveglino, e che oltre ad imparare a suonare imparino a capire come funzione il music business, perché questo è un vero e proprio lavoro! Non è un gioco, e in Italia sembra proprio con lo si capisca bene...
Ecco venire a noi, bene, si, ovviamente ci è capitato in passato, e abbiamo pagato un mucchio di soldi per agenzie o promozioni fasulle che ti garantivano concerti etc etc. ecco dove non vanno buttai i soldi, e dove bisogna fare esperienza, cioè su dove investire soldi per la propria band, è un meccanismo che va studiato e ci vuole una persona esterna alla band, quello che in Italia è raro, un band Manager, che si occupi di fare gli investimenti giusti, per poter far guadagnare soldi a lui e alla band, e non serve fregare la gente, perché prima o poi finirà! Serve fare un ottimo lavoro per poter diventare il numero uno e garantire un “prodotto” di alta qualità, che sia il più gustoso. Scusate i miei esempi patetici, ma la musica è mercato, e ogn’uno deve fare il proprio lavoro...io faccio il musicista, e i NEURASTHENIA sono una band e cerchiamo di farlo al meglio.

Avete mai tastato se in Italia c'è una qualche differenza tra il circolo thrash/speed vostro e i circoli degli altri generi estremi, come death e black? Parlatecene.

Quello che mi sembra è che in Italia ci piaccia sguazzare nelle mode del momento, mentre una volta tra le vecchie guardie chi seguiva un genere lo seguiva per vera passione, e si ascoltava nuova musica perché si era incuriositi da nuovo sonorità, o perché qualche amico ci passava la cassetta con un bel mistone di band che ci faceva venire una sfrenata voglia di ricerca e ascolto, ecco quello che ho tastato, ovvero che questa cosa non esiste più! E sappiamo bene perché. Il Metal è Metal e chi segue questo genere come minimo dovrebbe conoscere un po’ di tutto, per poi scegliere il suo percorso preferito ma con il suo bagaglio di cultura. Sono un po’ uscito dalla domanda forse...

Annunciateci i vostri imminenti impegni da live, e già che ci stiamo raccontateci qualche episodio da raccontare avvenuto nei vostri concerti.

Un bel niente al momento! Ah ah! Beh no, in realtà siamo appena rientrati dal Tour in Russia che come l’anno scorso ci ha messo a dura prova fisica, vi possiamo garantire che non è una passeggiata, ma comunque ci sono sempre tante situazioni in ballo e tanta carne al fuoco. Mi sto riprendendo da influenze e stress post Russia, post Blaze Bayley tour e post disco e in queste settimane con la nostra agenzia lavoreremo sul da farsi, per quanto riguarda noi potremmo stare sei mesi all’anno in tour e i seguenti sei mesi in studio a fare il disco, ma ci vuole tempo. Beh, ti posso rivelare qualche ottimo aneddoto, uno è quando a Neil durante un concerto gli si è completamente smontata la chitarra, quando l’anno scorso abbiamo suonato all’Estragon a Bologna e poi la sera stessa siamo andati a Roma per prendere l’Aereo per San Pietro Burgo, quando abbiamo saputo solo tre giorni prima che dovevamo partire in Tour per un mese, quando ci siamo fatti 26 ore in treno tra una data e l’altra, quando prima del primo Tour Russo ci ha lasciato a piedi il chitarrista solista ed io in una settimana mi sono dovuto imparare tutti i pezzi con la chitarra, per poi partire in tre, ma con un batterista diverso... oppure quando mi sono dovuto imparare 30 pezzi in una settimana prima di partire per tre mesi in Tour con Blaze, oppure l’ultimo fresco fresco, quando ho perso l’aereo nel rientro a casa dopo due settimane di follia in Russia senza aver dormito e dovendo stare fermo in Aeroporto per un giorno con la febbre altissima. Ce ne sarebbero molti altri, e sicuramente prima o poi faremo uscire una biografia che vi farà veramente sorridere e raccapricciare allo stesso tempo!

Ultime parole famose e un "Tante belle cose" da parte di Metalwave.it

Grazie a voi! Lehmann & NEURASTHENIA

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Intervista di Snarl Articolo letto 2806 volte.

 


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