«Cowboys From Hellera Metal Fest # 2»

Data dell'Evento:
14.11.2015

 

Nome dell'Evento:
Cowboys From Hellera Metal Fest # 2

 

Band:
Centvrion [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Centvrion [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Centvrion
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Dashopes
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Luogo dell'Evento:
Teatro Arca (Siesta del Alcade)

 

Città:
Ellera di Corciano (PG)

 

Autore:
Wolverine»

 

Visualizzazioni:
3673

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Oranjeboom Si è svolta lo scorso 14/11/2015 la seconda edizione del “Cowboys From Hellera” Metal Fest in località Ellera di Corciano (PG), Teatro Arca, sotto l’egida organizzazione del Ministero del Metallo che ha visto la partecipazione di numerosissimi fan dei gruppi che vi hanno preso parte oltre alla presenza dei tanti appassionati di Metal provenienti da diverse parti dell’Umbria e non solo. Le band che si sono date manforte sul palco in ordine di apparizione sono state dagli umbri Orangebloom che hanno proposto il loro southern, modern rock and post-grunge subito dopo seguiti dai Perugini Dashope con il loro Metal progressive, dal Thrash degli spoletini Adamas, da altro Thrash da parte dei Fiorentini Sofisticator e dagli marchigiani Centvrion che hanno deliziato i presenti con il loro Heavy Metal. Ottima l’accoglienza e l’organizzazione offerta soprattutto anche da parte dei metallers maschili e femminili che si sono dati da fare non poco per la numerosa presenza del pubblico; in prossimità del palco e quindi all’interno dei locali ospitanti la manifestazione hanno visto la partecipazione anche i mini stand delle band per la vendita dei gadget e dei dischi nonché la nuovissima “Garage 69” organizzazione ternana che ha stampato sul posto sia le T-shirt dell’evento che toppe personalizzate direttamente su borse, guanti e sull’abbigliamento secondo le richieste più stravaganti dei partecipanti, bracciali borchiati, catene e quant’altro di attrattivo per i metallers. I primi a prendere posto sul palco sono stati gli ORANJEBOOM che si sono presentati con il loro sound southern, modern rock and post-grunge con prontezza ritmica dinanzi alla folla adunatasi nel sottopalco. Le ritmiche sono ben eseguite e la più che discreta performance vocale amplifica non poco la capacità della band. Anche con i brani successivi riescono a non far calare mai la tensione grazie soprattutto ai motivi che nella loro energizzante esecuzione offrono momenti maggiormente impegnativi rispetto ad altri che si rivelano comunque nel complesso soddisfacenti.
DASHOPES prendono il posto sul palco e subito invadono con la loro sinfonia progressive la platea. Il sound della band è potente, schietto, i riff sono taglienti e dinamici il basso è incredibilmente creativo e con il supporto del synth le sonorità assumono toni decisamente accattivanti considerando che trattasi di un contesto live. Anche i lead solo appaiono decisi e veloci oltre che pieni di armonia che decora brillantemente la situazione. Quanto alla parte vocale, pur somigliando molto a quella di Mikael Åkerfeldt degli Opeth, riesce a mantenersi sempre in maniera uniforme senza mai azzardare puntate che potrebbero rilevarsi fuori portata. Alcuni brani si presentano molto modulati diretti soprattutto ad un contesto riflessivo pregno di effettistica in synth; in ogni caso l’esecuzione della band si concentra anche molto sulla parte strumentale pregna di tecnica che in alcuni momenti raggiunge livelli veramente emozionanti.
ADAMAS La performance degli umbri appare sin da subito diretta ad offrire al meglio la propria musicalità che in ogni caso appare quasi apprezzabile nonostante il sound forse risulti un po’troppo attenuato; anche nella realizzazione della cover dei Motorhead “The Ace of Spades”, sembra che si concentrino di più sul non fare errori piuttosto che trasmettere la propria energia; la performance prosegue e complessivamente sia dalla ritmica che dalla musicalità della band appare sussistere un impegno quasi limitato anche in considerazione del fatto che alcuni dei brani sembrano essere non ottimizzati come dovuto.
SOFISTICATOR Dell’ottimo thrash old school è quello offertoci da questi intrepidi fiorentini con andature e ritmiche subito a martello che attirano l’attenzione di tutto il pubblico presente. La carneficina non cessa di un solo istante, le ritmiche sono tirate come frecce dagli archi e ne è prova l’incessante pogo che in tutta la durata della performance di oltre una quindicina di brani non si è mai arrestato un attimo; le ritmiche sono scandite ottimamente dalla due chitarre, doppia cassa e rullante a go go, insomma un’ottima esecuzione versione live; anche degna di nota la parte cantata che ha offerto un esemplare cantato rauco oltre alla giusta presenza scenica.
CENTVRION Chiude il festival la storica band marchigiana che in puro stile Heavy Metal rende il delirio tra i presenti, forte anche del fatto dell’incredibile somiglianza sia fisica che nel look ma soprattutto nella parte cantata di Roberto Cenci, “gemello” di Rob Halford, che ha eseguito un’eccellente prestazione vocale. Da segnalare che questa storica band, dopo cambi di line up, oltre ad avere ancora due membri tra i fondatori che ancora girano per l’Italia a fare tour, ha recentemente presentato il suo quinto album. Il sound è magnetico, le rimiche coinvolgenti, riff di chitarra potenti come macigni, il lavoro dietro alle pelli è geometrico e persuasivo; insomma la band ha dato l'ennesima prova della sua grande musicalità sempre ad un livello superiore alla media.

 

Immagini della Serata

 

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