En Declin «Trama» (2005)

En Declin «Trama» | MetalWave.it Recensioni Autore:
AtoragoN »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2113

 

Band:
En Declin
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Titolo:
Trama

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea “Tristano” Aschi: guitars and tears
Maurizio Tavani: vocals
Carmelo Paci: bass
Marco Campioni: drums and percussions
Daniele Carfagna: guitars

 

Genere:

 

Durata:
49'

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La band nasce a Roma nel 1996 ma raggiunge solo quest'anno l'agognato contratto con l'etichetta My Kingdom Music. Nel corso degli anni, il sound degli En Declin si è evoluto in maniera radicale, complici anche dei cambi di line up che hanno interessato alcuni membri, e che hanno modificato il tiro della band, partita come progetto death di stampo svedese, fino a portarla alle sonorità odierne, che possono sembrare un punto d'incontro tra gli Opeth acustici di Damnation, gli Anathema, e tutta la fase elettroacustica del rock alternativo che è seguito al grunge, quindi Pearl Jam, Tool, e in alcuni frangenti è anche rintracciabile lo spettro di Jeff Buckley. Formalmente perfetto, questo full lenght è stato prodotto agli Outer Sound Studios di Giuseppe Orlando, e si sente; un sound caldo, pieno, potente, che si sposa bene anche con l'artwork, dalle intense tinte calde, riuscendo ad immergere l'ascoltatore in un'atmosfera molto suggestiva. La prova di tutti i membri è buona, le influenze alternative affiorano soprattutto nel cantato e negli arrangiamenti, ed aiutano la band ad aggiungere una certa dose di imprevedibilità alle loro composizioni che le rende di piacevole ascolto (interessante tral'altro il fatto che molte canzoni siano concatenate), merito anche di un bassista eccellente che forse si rivela il migliore della band, sempre presente, ed in grado di dare veramente ai pezzi una marcia in più.La bio descrive il loro genere come Dark Rock, e si sente che la band punta ad emergere dall'underground con alcuni pezzi che potrebbero anche essere apprezzati
dal grande pubblico, quali “1647”, la sognante “My Anger” e “Isquosadmove” (che vede come guest Marco Soellner del Klimt 1918), quest'ultimo con un interessante intreccio tra cantato in inglese ed in italiano. La ricerca di un sound personale e riconoscibile però può rivelarsi un'arma a doppio taglio per la band, dato che i pezzi sono molto omogenei, a livello di tempi e di sound, e alla lunga questa caratteristica potrebbe mostrare i suoi limiti, quindi il mio consiglio per il prossimo album è di cercare di variare un po'all'interno del disco, con qualche cambio di tensione in più, ad esempio, per tener sempre viva l'attenzione dell'ascoltatore. Per il momento, promossi!

Track by Track
  1. _ 65
  2. Until Bleeding 65
  3. 1647 75
  4. My Anger 73
  5. ...Still Anger 73
  6. When Edge 75
  7. ...Turns Blade 70
  8. Isquosadmove 80
  9. Lost 65
  10. ...in the Trama 70
  11. A Passage 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

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