SKW «Numbers» (2009)

Skw «Numbers» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2273

 

Band:
SKW
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Titolo:
Numbers

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Simo - Guitars
Marco - Vocals
Mirko - Bass
Giancarlo - Drums

 

Genere:

 

Durata:
45' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Mi capita spesso di domandarmi come avviene la scelta di una band da parte di un etichetta; in fondo chi distribuisce o addirittura produce un prodotto mi pare plausibile che creda anche nel suo potenziale di vendita e il rischio è quello di produrre materiale abbordabile, ma nulla più. E indubbiamente, devo dire, questo è uno degli album più noiosi che abbia sentito negli ultimi tempi.
E' proprio una questione fisica: le strutture dei brani sono davvero fiacche, anche se da più parti ho sentito dire che sarebbero molto violente, ritengo invece che manchino completamente di incisività. Anche la produzione sonora, per quanto sia anche piacevole nella sua naturalezza, non aiuta il gruppo ad uscire dalla fossa creata da passaggi che sanno di vecchio, di anni '90, di grunge, di punk e hard rock, ma senza personalità, né potenza e neppure evocative dal punto di vista melodico. Quando azzeccano una trama, la stracciano con sterili soluzioni canoniche.
Un altro peso che affonda e non poco è la monotona voce del cantante, che vorrebbe apparire arrabbiata, ma a tutti gli effetti, a furia di usare sempre lo stesso timbro roco, risulta inefficace quando non fastidiosa.
Davvero, nonostante questi brani non superino mai di molto i 4 minuti, spesso sembra che non finiscano mai. Difficile citare momenti riusciti. Più che altro perché credo che nell'idea originale tutti questi brani siano ottimi, ma perdono il confronto con qualsiasi cosa nella scena e davvero non riesco ad immaginare fruitori di questo album. Se si cerca rock ce n'è di più sanguigno, se si vuole ascoltare della melodia se ne può trovare di più intensa, se si è interessati al crossover tra generi (per altro simili) è possibile ascoltare gruppi ben più moderni ed eclettici.
Non sempre la virtù sta nel mezzo. Credo che il brano meglio riuscito sia “Beyond My Creeps”, è l'unico dove le tentazioni del secolo scorso sono tenute meglio a bada; avvicinabile a ciò che facevano i Korn nel primo album, ha il pregio di avere un cantato diverso, una coralità più ricercata e un'atmosfera ben definita e, qui e li, avvincente ed oscura.
Molto più facile citare episodi davvero privi di fascino, quale “Hate 3”, con il basso in evidenza come nel nu metal (se esistesse ancora) e le parti rappate come non si fanno da oltre dieci anni; la stessa traccia è riproposta in coda, in una versione re mixata digitale tra le meno efficaci che abbia mai sentito, perdendo così, anche quel poco calore che aveva in origine. La ballata “Sleep” (anche solo il fatto che una ballata si chiami “Sleep”, mi sembra anacronistico e banale) utilizza una base di batteria elettronica e chitarre acustiche per proporre un brano che forse molti anni fa avrebbe potuto ricevere degli apprezzamenti. Troppo in ritardo per essere interessante e troppo presto per essere revival.

Track by Track
  1. 1 Minute 2 Lie 55
  2. Numbers 50
  3. Cow(ard) 55
  4. Hate3 45
  5. 2muchwords 50
  6. In Chains 50
  7. Sleep 45
  8. C.U.C.K. 45
  9. Beyond My Creeps 60
  10. Mylastear 50
  11. Unknown 50
  12. Hate 3 (Remix) 40
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 50
Giudizio Finale
50

 

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