Sweet Insanity «Believe In Some Kind Of Truth» (2009)

Sweet Insanity «Believe In Some Kind Of Truth» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1489

 

Band:
Sweet Insanity
[MetalWave] Invia una email a Sweet Insanity [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Sweet Insanity [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Sweet Insanity [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Sweet Insanity

 

Titolo:
Believe In Some Kind Of Truth

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Filippo Darchini :: Vocals + Guitars
Andrea Grillini :: Guitars
Luca Betti :: Basses
Tommy Deserti :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
47' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Strana musica quella degli “Sweet Insanity”, strana e bella direi. L'ultima fatica del gruppo bolognese non raggiunge i vertici dell'originalità poiché picchi di “già sentito” si fanno strada tra le loro canzoni, comunque di buonissima fattura e di buone liriche senza dubbio.
Nonostante una sorta di intro un po' troppo usata nel genere (il solito carillon mezzo rotto come introduzione) l'ascolto non prosegue difficile e, tra ritmi pesanti e rocciosi e riff di chitarra/basso duri come il marmo, scorre limpido senza annoiare quasi mai.
Le tracce sono strutturate in modo molto simile l'una con l'altra e non mancano assoli ben dosati così come melodie cristalline anche se, a mio parere, troppo statiche e che, conseguentemente, creano un livello melodico quasi fermo su se stesso su cui ben poche varianti effettuano il loro ingresso durante l'ascolto del singolo pezzo.

Purtroppo vale un po' per tutte le canzoni ma, fortunatamente, ci sono delle ottime eccezioni come ad esempio l'oscura e malinconica ballad “A Funereal Lullaby”, tra le tracce migliori del disco, in cui un ipnotico arpeggio di chitarra si protende per tutta la durata del brano, sotto delle belle e melodiche voci eseguite ad ottava, come a giocare sopra una base non del tutto ferma su se stessa, ottima canzone veramente.
Ma non c'è solo questo; anche le interessanti “Sons Of The Dust “, “Virtutes & Sin “, “Dressed To Kill” e la buona “Angel” si fanno apprezzare molto.
Un disco particolare e semplice, sicuramente indirizzato a persone che vogliono vedere qualcosa di buono al di là delle apparenze.
Molto più che sufficiente.

Track by Track
  1. Zeia Mania 55
  2. Ready To Burn 70
  3. The Cellar Door 70
  4. The Last In The Least 65
  5. Conflict 70
  6. Dressed To Kill 70
  7. Libido 65
  8. Sons Of The Dust 75
  9. Angel 60
  10. Born To Be Agains 65
  11. Virtutes & Sin 75
  12. A Funereal Lullaby 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
68

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 1489 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti