Feed Them Death «The Malady» (2024)

Feed Them Death «The Malady» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
06.07.2024

 

Visualizzazioni:
258

 

Band:
Feed Them Death
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Titolo:
The Malady

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Void :: Vocals, Bass, lo-fi guitars, noise, piano;
- DaviDeath :: Guitars;
- Nige :: Drums;

 

Genere:
Death Metal / Grindcore

 

Durata:
27' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.06.2024

 

Etichetta:
Brucia Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Le incessanti evoluzioni all’interno dei Feed Them Death portano oggi al rilascio di questo “The Malady” un prodotto di musica estrema incentrato su snodi industrial e grindcore capace di offrire l’ennesima prova dell’inarrestabile creatività del proprio autore di mettersi continuamente in gioco senza alcuno scrupolo. Questa volta la one man band vede l’ingresso in formazione di due artisti per batteria e per chitarra pronte a stupirci e a meravigliarci. Il disco, incentrato in undici brani inferiori alla mezz’ora di ascolto riesce effettivamente nell’intento richiamando un mix che abbraccia le prime band del genere anni ’90 tra cui Terrorizer, Unseen Terror e Repulsion ma in ogni caso il tutto tende ad incentrarsi su sonorità molto sobrie e dirette che mai abbandonano però quel tocco eterogeneo dai tratti quasi imperfetti pregni di crudezza e cinismo. Sin dall’artcover è come fare un salto indietro nel tempo quando Digby Pearson eseguiva le proprie opere per Napalm Death, Unseen Terror, Intense Degree e via discorrendo, band tutte appartenenti alla scuderia Earache; il marciume tra industrial growl clean e sonorità pavide prende corpo sin dalla breve “Aboce All”, ma si propagano ritmicamente in maniera più propositiva anche con “Two Minutes Hate” e “Deleterious”, brano folle ma pur sempre non troppo confusionario; inediti i contenuti di “ D.E.A.T.H.” dove un basso straordinario si dipana in un assetto acustico sotto una batteria in implosione. Venature quasi punk core per “Stygian Tide” uno dei brani che fa maggior presa sull’ascoltatore. Un disco particolare dove il death grind core rilevano ancora una volta un inedito quanto inatteso profilo sperimentale e personale.

Track by Track
  1. Above All.. 70
  2. Two Minutes Hate 75
  3. Autopsy 75
  4. Deleterious 80
  5. Them, The Guiltless 70
  6. D.E.A.T.H. 80
  7. The Malady 75
  8. Stygian Tide 80
  9. Panopticism II 75
  10. Two More Minutes 70
  11. …And So Below 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 06.07.2024. Articolo letto 258 volte.

 

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