Myrath «Tales Of The Sands» [2011]

Myrath «Tales Of The Sands» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zoro »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1097

 

Band:
Myrath
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Titolo:
Tales Of The Sands

 

Nazione:
Tunisia

 

Formazione:
Zaher Zorguatti : Lead Vocals
Malek Ben Arbia : Guitar
Anis Jouini : Bass
Elyes Bouchoucha : Keyboard
Piwee Desfray : Drums

 

Genere:

 

Durata:
50' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Qualche tempo fa sentì dire un regista americano che un film di successo dà al pubblico quello che vuole nel modo che non se lo aspetta. Un discorso simile si può fare per la musica, forse soprattutto per il power metal, un genere che ha la sua forza nell’immediatezza e nell’energia che riesce a comunicare, e che troppo spesso preferisce calcare percorsi già tracciati che innovarsi. E i Myrath, alla loro terza prova in studio, vincono la sfida dell’originalità, coniugando un power progressivo vicino ai Kamelot, alle melodie della loro terra natale, la Tunisia. E il risultato è una musica ricca di suoni esotici (ottimo lavoro di tastiere, evocativo ma non pacchiano), epica, a tratti commovente, e in sostanza molto, molto buona. I ritmi e le strutture musicali orientali utilizzate dal gruppo gli permettono di costruire canzoni pienamente metal, eppure che si fanno ascoltare senza comunicare (non troppo spesso perlomeno) la sensazione di già sentito che sovente un disco power, più o meno tecnico, comunica. Infatti, nonostante forme canzoni molto tradizionali nel loro svolgersi, sono stato stupito in ben più di un’occasione dalle soluzioni musicali adottate, soprattutto nei vocalizzi, assolutamente aliene a quello che la tradizione musicale occidentale considera la norma, ma non per questo strane o indigeribili. Tra l’altro mi inchino di fronte al cantante, davvero bravissimo, una specie di Roy Khan del deserto, e che riesce a farci piacere perfino una cosa strana come una canzone metal cantata in arabo (nonostante la maggioranza dei testi sia in inglese).
Accanto ad una manciata di canzoni memorabili si trovano, purtroppo, dei pezzi meno incisivi, che tentano di essere tecnici ma senza impressionare poi troppo, e che dopo il terzo ascolto ho teso a skippare impietosamente, soprattutto nella parte centrale dell’album.
Ma a parte questo, siamo davanti ad un disco dotato di qualità che oggigiorno sono merce preziosa: l’orecchiabilità va a braccetto con l’originalità, e l’epicità con la sobrietà (Rhapsody of Fire, imparate!). Tales of the Desert non è perfetto dall’inizio alla fine, ma regala picchi davvero notevoli, che dovrebbero spingere ogni amante di queste sonorità a procurarselo.

Track by Track
  1. Under Siege 75
  2. Braving the Seas 80
  3. Merciless Times 75
  4. Tales of the Sands 70
  5. Sour Sigh 70
  6. Dawn Within 65
  7. Wide Shut 65
  8. Requiem for a Goodbye 80
  9. Beyond the Stars 70
  10. Time to Grow 65
  11. Apostrophe for a Legend 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
75

 

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