Intervista Flash: Haven

Haven è il nome di una nuova realtà che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo come la pensano!!!

 

[MW] Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

In principio fu il caos, mi verrebbe da dire. Tutto è iniziato con una gran voglia di realizzare qualcosa di proprio e di cui andare fieri, magari tradotto in pratica in maniera grossolana, ma con una forte pretesa di distinguersi da ciò che ci circondava. Nell'atto pratico l'incontro tra i due musicisti fondatori (Giulio e Salvo) è stato puramente casuale e relativo ad un altro gruppo di cui oggi non restano neanche le ceneri. La creazione del progetto HAVEN ha richiesto un affiatamento compositivo di un paio d'anni per poi sfociare in un demo acustico di nome "The abyss of memories", primo gradino prima di lanciarsi in riff di matrice thrash-death e tastiere classicheggianti con "Existenz". Di tutt'altra pasta "Cross in the sand" maggiormente ragionato e variegato, ma ancora eccessivamente dispersivo nel voler proporre distanti generi. Nel mentre il progetto parallelo LETHER è nato con l'intenzione di dar maggiore sfogo a Salvo, proponendo un rock malinconico cantato in italiano. Parallelamente a questa esperienza Giulio si concentra su quello che è l'ultimo demo "Entropy" dove il raggio d'azione si è focalizzato su alcune direttive, i giudizi devono ancora fioccare nel momento in cui scriviamo!

[MW] Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Data la varietà degli ascolti le influenze sono molte, tuttavia le band e gli autori con cui siamo cresciuti e che oggi segnano la maggior parte dei nostri input creativi sono rintracciabili sia sul versante metal (Nevermore, Sentenced, Shadow gallery, Dark tranquillity, Dream theater, Tristania) sia dalle parti della musica classica (Beethoven, Chopin, Brahms) che dalle colonne sonore (Joe Hisaishi, Howard Shore, Michael Nymann)

[MW] So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

La prima cosa da dire è che se dovessi mettermi a comporre ora (a meno di una settimana dal termine delle registrazioni) farei qualcosa di totalmente diverso! "Entropy" è un lavoro dove è possibile trovare parti più aggressive ("The balance of the air"), più melodiche ("Mercury") o drammatiche ("All that remains") in un connubio che mette sempre in risalto toni malinconici che poggiano su ritmiche al limite del thrash e cantato melodioso e struggente, strettamente legato alle sensazioni trasudanti dalle lyrics. Come aspetti negativi in primis metterei la presenza della batteria programmata al posto di un batterista vero (scelta non voluta purtroppo...) e poi le limitazioni che una autoproduzione può dare.

[MW] La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Senza alcuna presunzione, il fatto stesso che risulti piuttosto complicato definire il genere di musica che noi interpretiamo sia già sinonimo di una certa originalità. Ma questo ovviamente non può bastare. Se non sentissimo nelle nostre corde la possibilità di affermare qualcosa di nuovo, che si distingua dallo scenario musicale attuale, il nostro progetto non avrebbe motivo di esistere. Non ci interessa affatto essere la brutta copia di qualcosa di già acclamato. In ogni caso, aldilà delle nostre convinzioni e aspirazioni, pensiamo spetti a chi ci ascolta affermare se possediamo qualcosa in più o di diverso rispetto ad altri. In questo senso non abbiamo mai temuto nessun giudizio perché crediamo nei nostri mezzi.

[MW] Cosa pensate del panorama underground nazionale?

La stagnazione è preoccupante: è incredibile la mole di gruppi presenti sul territorio nazionale, ma la forte derivabilità spesso ne affossa la gran parte. D'altronde ci sono gruppi innovativi, preparati tecnicamente che non posso far altro che invidiare ed elogiare. La diffusione di compilation underground a prezzi molto bassi potrebbe favorire il passaparola e fomentare il movimento italiano

[MW] La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Paradossalmente l'unica cosa che vorrei cancellare è la stessa che ricordo con grande dispendio di sorrisi.i nostri esordi, le prime registrazioni: grandi generosità e follia artistica massacrate da una qualità audio che oggi ci lascia rabbrividire. Riascoltando quei lavori ci stupiamo di certe produzioni ma al tempo stesso non possiamo fare a meno di vedere che, per fortuna, qualche passo in avanti è stato inevitabilmente compiuto.

[MW] Come giudicate il veicolo "internet" per la promozione della scena musicale?

Credo sia il veicolo migliore di diffusione e propaganda musicale. E' banale, ma senza internet molti gruppi sconosciuti non otterrebbero mai l'opportunità di ricevere l'attenzione che meritano, così come contemporaneamente la web consente di imbattersi contro certe sonorità che arrecano gravi danni alla salute psichica dei timpani. Internet è musicalmente un calderone democratico insomma, in cui puoi trovare qualsiasi cosa ed in cui tutti, più o meno degnamente, hanno voce in capitolo.

[MW] Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

(Giulio De Gaetano): Lavorando su una webzine (Benzoworld) la quantità di dischi ascoltati risulta veramente innumerevole! Se analizziamo però quelli che riascolto, il numero è raggranellabile sulle dita di una mano.

[MW] Cosa vuole fare il vostro gruppo "da grande"?

La risposta più diretta e scontata sarebbe: sfondare. Tuttavia preferiamo tenere i piedi ancorati al terreno, lasciando bruciare l'ambizione lentamente in modo tale da non scottarci in caso di esito negativo. La possibilità di dar voce ai nostri sentimenti e la messa in atto della nostra passione per la musica (e l'arte in generale) ci spingeranno a promuovere le nostre capacità fin che saremo in grado...ecco, qui si che posso parlare in toni sognanti: non ci fermeremo facilmente!

[MW] Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Visitate il nostro sito, scaricate le songs ed i testi, inondateci di e-mail con insulti/complimenti/minacce/promesse di matrimonio o quello che volete! Supportate l'underground italiano, grazie per la pazienza

Intervista di Jerico Articolo letto 423 volte.

 


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