Intervista: Jumping Shoes

Nessuna Descrizione Sarà che li conosco tutti da diverso tempo, sarà che me li ricordo spezzarsi a metà per fare promozione alla loro band negli anni '90 (quando fare promozione significava farsi un mazzo tanto per spedire le cassettine con le poste italiane), sarà che i loro live erano sempre divertentissimi e che la loro musica era davvero coinvolgente, ma nutro per i Jumping Shoes un rispetto davvero fuori dal comune! Dopo la reunion e l'agognato primo cd, uscito un paio di anni fa, sono stato contentissimo di rivederli dal vivo, ed ora che sono pronti e scalpitanti per registrare il prossimo disco, ho pensato di dedicare loro una intervista. Carlo, detto anche Dave Tabarro, ci ha dedicato un po' del suo tempo ed eccone le risposte! Enjoy!!!!!

 

Allora ragazzi, ne è passata di acqua sotto i ponti! Ma per chi non conoscesse ancora i Jumping Shoes, ne vogliamo ripercorrere la storia?

I Jumping Shoes nascono 20 anni fa, circa come trio, dopo l'incontro di Sergio, Carlo e Marco.
Per diverso tempo provano con questa formazione effettuando anche qualche concerto in ambito locale, ma la ricerca di una voce solista diventa fondamentale e si concretizza in Amir Billal reduce da un'esperienza con un gruppo locale di nome “Underground Life”.
L'inserimento e l'affiatamento del nuovo vocalist fu immediato e rivoluzionario e porta il gruppo subito in studio per la realizzane del primo demo: «Mary Pain», registrato in due giorni.
Allo stesso tempo, comincia a concretizzarsi anche una buona attività live e si produce il primo demo ufficiale della band «Out of the Windows», recensito ottimamente delle testate giornalistiche del settore e che permette al gruppo a suonare un po' in tutta Italia e a partecipare alla compilation edita dalla Dracma «Nightpieces 2».
Cominciano i primi problemi di incomprensione all'interno del gruppo che vedono la sostituzione del bassista e del batterista.
La nuova formazione registra un ulteriore demo omonimo, recensito ottimamente, e che fa arrivare i Jumping in finale al concorso di fare musica “indipendenti”, superando una selezione di oltre 800 gruppi.
Ma la magia oramai si era persa e porta lo scioglimento del gruppo.
Dopo 18 anni ci siamo riformati con l'aggiunta di un secondo chitarrista: Marco Radicchi.
Con lui siamo riusciti a realizzare il nostro primo CD, a titolo «Limbo like a bubble», ma le solite divergenze musicali hanno fatto sì che Amir si allontanasse nuovamente dal gruppo.
Al suo posto è subentrato Stefano “Bubba” Firmani, che ha dato una nuova spinta al gruppo stesso.
Abbiamo cambiato le direttive musicali ed ora stiamo preparando il nuovo cd che uscirà a fine anno cantato tutto in italiano.

Raccontateci un po' come sono andate le cose dopo la reunion e con l'ultimo disco uscito... e magari quello che è cambiato nel frattempo.

Come dicevo prima la reunion è stata fatta inizialmente per ritrovarci e per fare un po' di casino, ma con l'entrata di Radicchi alla seconda chitarra le cose sono cominciate a carburarare.
Abbiamo riarrangiato i vecchi pezzi per due chitarre e ne abbiamo scritti di nuovi.
Siamo poi andati a registrarli per farne un demo che invece è uscito come CD per la New LM rec.
Abbiamo anche fatto qualche concerto, ma Amir - per suoi problemi personali - era diventato inaffidabile e ha deciso di abbandonare.
A questo punto dopo diverso tempo e dopo aver provato diversi cantanti abbiamo trovato stabilità con Bubba alla voce e devo dire che le cose funzionano alla grande.

Una curiosità: come nasce un brano dei JS? Parte da un riff di chitarra, oppure da un groove di batteria?

Generalmente da un riff di chitarra, ma noi siamo come una catena di montaggio: io o Zac (il batterista) portiamo un idea, Marco ci mette il basso, Radicchi l'assolo e Bubba il testo, poi in sala prove si arrangia tutti insieme per dare la stesura finale. Ognuno porta le proprie idee, e tutte sono vagliate dal gruppo.
Qualche volta entriamo in disaccordo ma questo fa parte del gioco.
La cosa positiva secondo me che non ci poniamo limiti di genere, tanto o è una ballad o un pezzo che spacca il sapore Jumping si sente sempre.

Le nuove tecnologie (PC recording eccetera), vi aiutano nella stesura dei pezzi, oppure siete di quelli che preferiscono jammare in sala prove?

Per quanto mi riguarda sono indietro tecnologicamente, ma gli altri no, quindi ci avvaliamo abbastanza del PC registrando e vagliando in ascolto le modifiche da apportare, ma devo dire che ci piace anche jammare in sala prove e fare casino.

La vostra musica si è sempre rifatta ad un certo hard rock alternativo e sperimentale, per riferimento cito i Jane's Addiction su tutti. Ora che la memoria storica di questa band seminale si è un po' persa nei meandri della musica, state pensando di evolvervi e di inserire nuove “sensazioni” nella vostra proposta oppure pensate che l'essere così volutamente fuori moda possa in qualche modo farvi emergere dalla massa?

Diciamo che 20 anni fa erano i Jane's Addiction il nostro gruppo preferito, quindi era naturale che ci influenzassero, sia nella stesura delle chitarre che soprattutto nella voce, ma pensandoci bene essere il clone o quasi di tale gruppo ci aveva stancato, quindi abbiamo deciso di rifare un gruppo totalmente nuovo non nelle persone ma nell'approccio alla musica,speriamo che questa nuova direzione piaccia alla gente.... comunque noi siamo soddisfatti e questo è l'importante!

Come ritenete sia cambiata la scena musicale italiana dai vostri esordi ai giorni nostri?

Devo dire che - secondo me - è notevolmente cambiata, non solo dal punto di vista musicale ma specialmente di approccio alla musica e alle possibilità per farla.
Esempio: la mia prima chitarra decente è arrivata dopo diversi anni.... ora vedo ragazzini con strumentazioni di migliaia di euro dopo pochi mesi!
Beati loro!

Ai tempi dei vostri esordi, internet non era di sicuro usato dalle band. Ora che è il motore principale della promozione, pensate che la situazione, per i gruppi più o meno emergenti, sia migliorata?

Da un lato si, per quanto riguarda la visibilità di un gruppo, dall'altro ha inflazionato il mercato e ha disorientato chi ascolta nella scelta di un gruppo o di un altro. Ha permesso di scaricare musica a costo zero, creando però problemi a chi vive di musica... non solo il musicista ma anche tutto l'indotto. Sicuramente per un gruppo come il nostro è un grandissimo veicolo di promozione quindi ben venga.

Visto che le nuove generazioni non conoscono i vostri vecchi brani, avete pensato di registrare un greetest hits o qualcosa del genere?

Assolutamente no! Forse fra altri 20 anni chi può dirlo.

Una delle cose che mi sono sempre piaciute dei Jumping Shoes, è il vostro impatto nei live. Cosa ci dobbiamo aspettare ora da questi arzilli vecchietti rockettari? Non è che l'età vi limiti un po' ora? Ahahahha (scherzo eh!)

Sicuramente l'artrosi comincia a farsi sentire, ma per quanto mi riguarda salgo sul palco e cerco di spaccare il più possibile..... magari a concerto finito prendo l'aspirina per il mal di schiena, ma fa parte del gioco.

Quale è il concerto che avete suonato che ricordate con maggiore piacere, e quale quello peggiore (e perché, ovvio)?

Ho un bellissimo ricordo di tutti i concerti sia con i Jumping che con altri gruppi in cui ho suonato,anche quelli davanti a 6 persone,ripeto 6 persone tra cui 4 parenti e ho detto tutto.

Quando e dove sarà possibile vedervi dal vivo, nel prossimo futuro?

Suoneremo a breve a Sangemini, il 7 luglio per la precisione, ma non abbiamo concerti in programma perché ci stiamo concentrando sulla stesura dei pezzi per il prossimo disco.

Per quello che riguarda i locali dove suonare, la situazione italiana è migliorata nel tempo, a vostro avviso?

Mah....... se un gruppo crede in quello che fa e si impegna per ottenerlo, i live secondo me arrivano sicuramente anche perché cominciano ad esserci manifestazioni e locali ricettivi ad un certo tipo di musica.

Beh.... credo sia tutto per questa intervista. Prima di salutarci, volete lanciare un messaggio particolare dalle colonne di MetalWave, magari facendo sapere ai nostri lettori come rintracciarvi telematicamente?

Il nostro sito è http://www.myspace.com/jumpingshoesband e un grazie speciale a Metal Wave che è sempre disponibile ed attenta a tutte le realtà metal e rock e a supportare alla grande i gruppi emergenti .
Un saluto festoso dai Jumping.

Intervista di Alcio Articolo letto 1790 volte.

 


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