Intervista Flash: Noisekraft

Immagine di Noisekraft Noisekraft è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Noisekraft è una one-man-band nata nel 2011 come mio progetto solista. Il sound che pervade l'intero progetto si è modificato negli anni, passando dalle derive synthpunk degli inizi fino alle odierne sonorità post rock, shoegaze ed anti-folk, sempre con un personale tocco elettronico. In generale non mi sono mai prefissato l'appartenenza ad un genere preciso ed ho sempre cercato di avere un approccio singolare alla musica, più vicino magari ad altre forme d'arte come la poesia oppure alla filosofia.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Riprendendo la domanda precedente, devo ammettere che le maggiori influenze appartengono a mondi apparentemente lontani dalla musica. Chi già segue Noisekraft già conosce il mio attaccamento verso la filosofia e le interpretazioni delle mie composizioni possono essere delle più varie. Molti vi ritrovano termini cardine dell'esistenzialismo di Heidegger e Sartre, altri ricercano influenze Bergsoniane o di Nietzsche. Anche la letteratura ha avuto molta importanza per me, in particolare romanzieri come Joyce, Hemingway e Faulkner oppure poeti come Prevert, Verlaine e Pound. Volendo proprio trovare degli artisti che mi hanno aiutato a sviluppare un suono particolare dovrei citare gruppi come Godspeed You! Black Emperor, My Bloody Valentine, Have a Nice Life, progetti individuali come quello di Steve Roden oppure addirittura grandi compositori come Debussy e Rachmaninov.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

The Neverending Nothing è la storia di un uomo che sta annegando e ormai vede la vita allontanarsi. Negli ultimi istanti della sua vita compie un viaggio a ritroso che lo porta a riflettere sulla sua vita, sulle sue azioni e sul suo futuro che mai si realizzerà. Il colpo di scena finale inoltre da un senso nuovo all'intera vicenda. Da questo punto di vista posso ammettere di essere molto vicino alla tradizione folk del raccontare una storia, senza però la chiusura mentale che quel genere si porta appresso.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Non ho mai cercato la competizione con gli altri artisti, di nessuna scena. A dire il vero, non ho mai neanche ricercato l'appartenenza alla musica metal, mi fu affibbiata in una delle prime recensioni che ricevetti. Le mie non sono neanche vere e proprie canzoni, sono emozioni e sentimenti trasformate in suoni. Sono spontanee, non hanno quel complesso di "machismo" che molte band metal si ostinano ad avere.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Il mercato musicale italiano è uno schifo. Le solite due-tre major che comandano a bacchetta le solite due-tre agenzie di promozione che impartiscono ordine al solito manipolo di marionette che ancora si ostinano a chiamare "band". Però tolto questo strato fangoso ci sono un sacco di ragazzi veramente talentuosi e capaci che meritano riconoscimenti molto più grandi di una semplice copertina di qualche rivista pilotata. Questo è il mio primo disco che viene pubblicato da una label italiana (Genesi57) e devo dire che sono dei ragazzi d'oro, mi hanno lasciato tutte le libertà di questo mondo e mi hanno seguito per tutta la produzione del disco. É bello vedere delle realtà del genere nel nostro paese.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Potessi tornare indietro probabilmente andrei più cauto con la distribuzione dei miei primi dischi, anche se bisogna dire che all'epoca avevo 16 anni ed una gran voglia di cambiare il mondo della musica con le mie canzoni. Adesso sono cambiato, forse cresciuto non solo nell'età, e mi sono accorto che non è quello il motivo per cui la musica è oggi il mio lavoro primario. Da ricordare naturalmente tutte quelle persone che dopo ogni mio concerto venivano a salutarmi di persona, a parlarmi e riuscivano a rompere il "quarto muro" che è il palco. Insomma tutte quelli che riuscivano a vedermi come una persona in carne ed ossa prima che un musicista. Quelle sono le esperienze che ti ripagano dalla fatica di un tour costante.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Internet è importante ma non dev'essere fondamentale nella vita di una band. É un ottimo veicolo di promozione, basta ricordare che per quanti blog sinceri e davvero appassionati di musica ne esistono almeno il doppio di finti e controllati da altri.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Cerco di ascoltare un disco nuovo ogni settimana, naturalmente comprato, meglio se fisico. In più ci sono quelli che mi mandano i fan che magari hanno un progetto solista o una band, do sempre un ascolto a tutti e rispondo a ciascuno nel modo più sincero possibile. Ci sono dei ragazzi la fuori davvero capaci.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Mah, sinceramente non me lo vedo Noisekraft su un palco a 40 anni. É un'entità destinata ad implodere e che prima o poi scomparirà. Non domani, sia chiaro. Adesso ho il disco da promuovere, successivamente chi lo sa. Magari è la volta buona che ritorno all'attività live stabilmente.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Non fatevi dire che musica ascoltare, seguite solo ciò che vi dice l'istinto e ciò che vi trasmette qualcosa di speciale. Non siate delle pecore che seguono il pastore, abbiate il coraggio di dire "no" se qualcosa non vi piace. Ma soprattutto, divertitevi, siate sempre sereni su ciò che fate.

Intervista di Jerico Articolo letto 2569 volte.

 


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