Intervista Flash: Ossian

Ossian è il nome di una nuova realtà che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo come la pensano!!!

 

[MW] Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

E' davvero una lunga storia! rischieremmo di annoiarvi! ;) il progetto nasce nel 1995, fu allora che decidemmo di fare le cose sul serio e di creare qualcosa che potesse rappresentare la nostra voglia di fare musica. eravamo poco più che adolescenti ed eravamo influenzati dai classici, ma cercavamo sempre ed in ogni modo di interpretare la materia sonora a nostro modo. non è stato un cammino semplice, anzi, sempre irto d'ostacoli, ma il piacere e la soddisfazione che ti dà la musica credo sia stato il motivo che ci ha spinto a fare quello che più ci piace fino ad oggi.
dopo tre demo, un album autoprodotto e vari cambi di line up finalmente oggi possiamo dire di aver raggiunto una dimensione artistica che ci appartiene al cento per cento, l'immagine riflessa di quello che è la band adesso, un concentrato di diverse esperienze personali e musicali. finalmente oggi possiamo dire di essere totalmente soddisfatti del nostro lavoro e il nostro ultimo album 'the slow fade of loving things' né è testimonianza. dobbiamo ringraziare per questo frank andiver che è riuscito a creare durante le registrazioni quel feeling necessario alla buona riuscita dell'opera. credo sia difficile per un produttore riuscire a capire e ad interpretare i desideri di una band ed entrare in simbiosi con essa, quando questo succede c'è da essere davvero soddisfatti.

[MW] Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Per fortuna nella band abbiamo diversi gusti musicali, per questo in fase di composizione ed arrangiamento ognuno porta le sue esperienze in fatto d'ascolto, siamo davvero degli onnivori in fatto di musica, non ci prefissiamo limiti o barriere di sorta, spaziamo dal metal in tutte le sue forme all'elettronica, dal dark/gothic all'hip hop, dalla new wave al dream pop. quando scriviamo i brani in ogni modo cerchiamo di mantenere una nostra identità, un marchio di fabbrica, essenzialmente cerchiamo di mescolare aggressività, potenza e melodia, ma la caratteristica fondamentale sta nell'alternanza di parti nevrotiche è momenti di lucida consapevolezza. e' una questione di sensazioni.

[MW] So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Un melting-pot di chitarre violente e corrosive, moods elettronici, divagazioni cross-over e soluzioni melodiche d'ispirazione dark-gothic. un ikebana di frequenze che tagliano l'aria e la modellano in sculture invisibili che l'occhio può appena percepire. questa potrebbe essere una definizione di quello che potreste trovarci dentro, ma se dovessimo commentarlo non ci si puo' fermare solamente all'aspetto musicale; è un album che ha avuto una lunga incubazione, una creatura che ha preso forma piano, lentamente, e che racchiude tutte le esperienze e gli stati d'animo della band negli ultimi due anni.

[MW] La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Ma si può parlare davvero di una scena metal? oggi gli stessi confini tra i generi sono diventati piuttosto labili, i ritmi, le melodie si mescolano, s'integrano in un ibrido postmoderno. in realtà non esiste una categoria o una scena, esistono le 'persone'.

[MW] Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Ci sono tantissime band che hanno qualcosa da dire in italia, ci sono ottime idee e il livello delle produzioni cresce sempre più. esistono anche veri rapporti d'amicizia, fraternità e supporto reciproco tra le band, ma il problema fondamentale resta la mancanza di fiducia nei confronti delle nuove leve, sia da parte delle case discografiche, sia da parte dei vertici statali. in olanda, come anche in norvegia, le band per esempio sono direttamente finanziate dallo stato che mette a disposizione denaro e risorse per coltivare i talenti musicali. (prendete per esempio 'perdition city' degli ulver, un album finanziato dal governo norvegese). questo si chiama welfare! in italia invece c'è una vera e propria situazione di stagnamento e come sempre ci si arrangia.

[MW] La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

La risposta mi pare ovvia, non cancelleremmo nulla di quanto fatto nel nostro percorso musicale, tutto fa parte del gioco, e noi ne siamo i protagonisti. ci sono momenti in cui vorresti abbandonare tutto, altri in cui l'esaltazione ti porta a stati euforici, momenti di riflessione, creazione, confronto. di certo non potremo mai dimenticare l'esperienza del pepsi sziget, un'esperienza che auguro a tutti di provare almeno una volta, la soddisfazione e il calore della gente ai nostri concerti, la registrazione del nostro ultimo album. credo invece che gli avvenimenti negativi siano stati in fin dei conti formativi, necessari a farci crescere sia come artisti sia come persone.

[MW] Come giudicate il veicolo "internet" per la promozione della scena musicale?

Se internet non ci fosse, non staremmo nemmeno qui a fare quest'intervista. la rete è rivoluzione, un mondo dove ognuno può ritagliarsi dei finti spazi d'autonomia. e' un mezzo meraviglioso, che permette ad una band in crescita come la nostra di poter acquisire visibilità e di far conoscere la propria proposta musicale. quando abbiamo cominciato ci si scambiava la corrispondenza tramite lettere, adesso tutto è più veloce, immediato, forse più freddo e asettico, ma terribilmente necessario. poi ci sono i famosi peer to peer che per una band all'esordio potrebbero rappresentare il mezzo più veloce per acquisire visibilità, e farsi conoscere. la rete ci affascina perché è fottutamente democratica, almeno per quello che ci fanno credere, fornisce delle opportunità in mondo che però resta e continuerà ad essere virtuale. per quanto ci riguarda la validità di una proposta musicale va colta dal vivo, lì ti accorgi di quanto vale una band.

[MW] Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Bella domanda! originali? ne acquistiamo pochissimi, compriamo solo i cd dei gruppi che amiamo e che ci piacciono di più.

[MW] Cosa vuole fare il vostro gruppo "da grande"?

Da grande. vediamo un po'! ci sarebbero così tante cose ancora da fare, per esempio sarebbe bello poter accompagnare in tour una band già affermata, suonare negli stati uniti è un altro obiettivo che ci siamo prefissati di raggiungere per l'estate. al momento quello che c'interessa di più e riuscire ad ottenere dei buoni riscontri col nostro ultimo album:'the slow fade of loving things', uscito per x-treme rising works con distribuzione self, in modo da poter continuare in questa avventura e registrare un ulteriore album.

[MW] Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Ascoltate il nostro ultimo album! se volete rendervi prima conto della nostra proposta musicale allora fate un salto sul nostro sito http://www.ossian.it, oppure su myspace all'indirizzo http://www.myspace.com/ossianband , qui potrete ascoltare il singolo 'the slow fade of loving things' e alcuni samplers .. se vi piace richiedete il cd al vostro negoziante di fiducia! grazie a tutti i fan che ci supportano costantemente e a chi ha creduto sin dall'inizio in noi, un ringraziamento anche a metalwave per l'intervista.

Intervista di Jerico Articolo letto 446 volte.

 


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