Intervista: Overock

Nessuna Descrizione Gli Overock,la band dalle mille sfaccettature, in grado di trasmettere emozioni enormi, mentre le orecchie sono impegnate nell'ascolto della loro singolare musica. Hanno risposto all’intervista: Fabio (voce, chitarra) – Frengo (batteria) Sentiamo cos'hanno da dirci:

 

Come è nata la creatura Overock?

Fabio:

Come molte altre creature che si ribellano all’essere rinchiuse in una gabbia con lo stesso paesaggio di mille altre. Il piccolo paesino di provincia, l’oratorio, e le panchine coi nazi ai giardinetti, i negozi in franchising. Entrare nell’unica sala prove di quel ridente paesino ci dava le vertigini ed erano le uniche ore della settimana in cui ti sentivi vivo.

Frengo:

La band è nata nel 2001. La storia del gruppo inizia quando tra una cover e l’altra cominciaono i primi esperimenti di composizione che tolgono tassativamente ad ogni band la voglia di suonare altro. Il genere noi lo definivamo nu metal ma quando suonavamo con band del settore ci rendevamo conto immancabilmente di non c’entrare nulla. Da questa presa di coscienza(nel bene e nel male!) nasce quella che è l’essenza del gruppo. Cercare di creare musica che sapesse descrivere le nostre esperienze ed emozioni senza limitazioni di stile e, cercando di impegnarci nel variare a seconda del pezzo in modo che un possibile disco potesse raccogliere diverse sfumature e che non ripetesse lo stesso concetto dall’inizio alla fine.

Le influenze di ognuno dei componenti della band sono state facili da amalgamare insieme?

Fabio:

Direi di si, dal momento che siamo cresciuti insieme ed eravamo giovanissimi quando abbiamo iniziato, per cui le influenze erano poche e manifeste. Il discorso si è notevolmente complicato in seguito perché crescendo ognuno ha preso la sua via e i suoi ascolti. Ma non abbiamo mai avuto eccessivi problemi a canalizzare queste divergenze in energia positiva.

Frengo:

Inizialmente si perché gli ascolti erano abbastanza simili per tutti; ora forse è più difficile perché si sono ampliati e distanziati. Ma speriamo possa essere un bene per la band e non uno svantaggio.

Parlateci del concepimento e della realizzazione dello splendido Warp It.

Fabio:

Warp it è stato il dare casa a 10 cani randagi che continuavano ad abbaiare sciolti durante i concerti; il primo disco di una band che nasce dall’underground corre sempre il rischio di apparire più un insieme disarmonico di canzoni che un’opera unica e coerente. Questa era la cosa che più di tutte volevamo evitare, e si è lavorato molto in quella direzione. Il risultato è un nuovo punto di partenza, una nuova fase che ci porterà in territori sconosciuti e speriamo affascinanti.

Frengo:

Warp it come disco è nato durante il 2006 quando con il produttore abbiamo scelto le linee guida. I pezzi sono invece più vecchi e si collocano nel periodo tra il 2002 e il 2006. La necessità di fare un disco era quindi molto sentita per poter finalmente raccogliere i pezzi scritti fino a quel momento. Nel 2006 la fiorentina Incipit Recordings ci propose un full lenght le cui registrazioni sarebbero avvenute durante l’estate nei suoi studi a Firenze. Le riprese sono state abbastanza serrate nell’arco di un mese in cui ci siamo trasferiti tutti a Firenze per poter seguire da vicino la fase di realizzazione.

E le difficoltà quali sono state (se ci sono state)?

Fabio:

Ci sono sempre difficoltà quando “senti” sulla tua pelle quello che stai realizzando, quando vuoi dare il massimo e quando capisci che il tuo massimo non è sufficiente ad arrivare a quello che vorresti… passavamo 10-11 ore al giorno in studio. Trovo che quell’atmosfera tesa, ruvida e passionale si respiri nel disco.

Frengo:

Sicuramente difficoltà tecniche in fase di registrazione perché si cercava sempre di arrivare alla realizzazione di tracce suonate al meglio delle possibilità senza l’aiuto di interventi esterni di programmazione ed editing proprio per poter dare al disco una freschezza “live” che non volevamo perdere. La preparazione del disco è stata dura come duro è stato il periodo delle riprese proprio perché non eravamo ancora abituati ad un modo di lavorare così professionale. Ma bisogna ammettere che con gli occhi del dopo i risultati sono stati migliori di come avremmo potuto fare da soli.

Siete coscienti che avete affascinato un sacco di gente con Warp It inducendole all’ascolto continuo del vostro cd?

Fabio:

No, non ne siamo minimamente coscienti. Abbiamo ricevuto tantissimi feedback positivi da diverse parti del mondo, questo è un qualcosa che ti fa star bene. Speriamo più che vivamente che le cose siano come dici tu, sarebbe la ricompensa più bella che potremmo mai ricevere….

Frengo:

Forse non a pieno....Siamo più coscienti nei live in cui il pubblico è davanti a te ed è quindi più facile capire quanto siano presi realmente. Ma certo che con una domanda come la tua lo siamo sicuramente un po’ di più..

Avete altri progetti in mente?

Fabio:

Nel mare in burrasca dell’underground è già un gran progetto quello di sopravvivere sulla zattera senza andare a puttane! Si fa tutto quello che capita a tiro, si mordono tutti i biscotti buoni (e anche qualcuno andato a male)….il progetto è che Warp It se ne vada il più lontano possibile da casa nostra! Non lo voglio più vedere quel maledetto!

Frengo:

Suonare per Christina Aguilera, Rihanna, Beyoncè e Shakira (da dietro si vede il meglio)…. E seriamente un altro disco a breve.

Avete idea di venire a suonare dalle nostre parti, in quel di Terni, in futuro ?

Fabio:

Guarda, se conosci un buon locale che ci può ospitare, anche domani! Scherzi a parte, non nell’immediato. Nel momento in cui scenderemo saremo ben felici di avvisarvi e speriamo che ci passiate a trovare!

E tra dieci anni come vi vedete?

Fabio:

Sudati, ingrassati e incazzati. Una meraviglia insomma!

Frengo:

Con Christina Aguilera, Rihanna, Beyoncè e Shakira; un po più vecchie ma bisogna accontentarsi.

Fabio:

Anche perché così forse ce la danno…

Cosa ne pensate del panorama musicale underground italiano (metal, rock, alternative ecc..)?

Fabio:

Quello che credo pensino tutti. Tante band estremamente valide e competitive, poche agenzie che le spingono a dovere, ancora meno etichette realmente professionali che li producono e quasi nessun locale con dei gestori che si possano definire tali. In più un pubblico composto sempre più pericolosamente da fighetti, pigri e gente che pensa che per supportare un artista basti addarlo su Myspace.

Nella recensione ho azzardato sostenendo che (testuali parole) “Qui si toccano Deftones, A Perfect Circle ma anche The Cure e Muse. Nella traccia “The Wrong Place” si arriva addirittura a sostenere l’influenza Industrial dei Ministry e incredibilmente degli elettronici e geniali Underworld degli ormai passati (ma gloriosi) anni 90. Il disco dei nostri è possibile essere suddiviso in due parti: la prima sensibilmente melodica e ricca di patos e la seconda (da “Generations In A Pool Of Gray”) più introspettiva, oscura e a tratti psichedelica.” Credete che ho esagerato oppure potrei averci preso in pieno?

Fabio:

Beh, anche se non fosse così potrei mai dire di no a simili complimenti?!?! Personalmente mi ha colpito che qualcuno abbia sentito l’influenza degli Underworld, un gruppo che adoro. E anche l’inscurimento delle atmosfere nella seconda parte era un qualcosa che volevamo ottenere, ma non eravamo sicuri che la gente lo notasse.

Frengo:

Si, credo anch’io che si possano riconoscere 2 parti all’interno di Warp It, e siamo molto soddisfatti della scelta. Per quanto riguarda gli aggettivi che hai usato per descriverle siamo anche qui d’accordo, anzi li avremo usati noi stessi per farlo!

Bene ragazzi, lo spazio a nostra disposizione sembra terminare qui. Avete altro da aggiungere?

Fabio:

Chiunque in qualsiasi giorno della sua vita si imbatta a passare accanto a un membro qualunque dei Vanilla Sky faccia un piacere alla musica italiana, lo butti giù da un ponte insieme alla sua frangetta.

Frengo:

Vorremmo ringraziarvi dello spazio concesso e dell’ottima intervista.
Non capita spesso che il gruppo si trovi d’accordo con chi li recensisce!

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Intervista di Carnival Creation Articolo letto 1283 volte.

 


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