Intervista Flash: Rhope

Rhope è il nome di una nuova realtà che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo come la pensano!!!

 

[MW] Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Diego: ho scoperto la chitarra elettrica quando avevo 12 anni e non me ne sono più separato.
mi ha sempre attirato la composizione e ho cominciato subito a scrivere le prime canzoni.
dopo alcuni anni di strimpellate in vari gruppi della mia zona (le classiche band liceali) ho deciso di fondare una band insieme a mio fratello, bassista, per iniziare fare le cose sul serio.
a seguito di alcuni cambiamenti nella line up e con l’arrivo di giammi nel 2007, abbiamo dato vita ai rhope.
abbiamo realizzato un primo disco autoprodotto stampato a ottobre 2007 con il quale ci siamo fatti le ossa, per poi crescere e dar vita al primo disco ufficiale “turning maybes into reality” che è uscito il 27 febbraio 2012.

[MW] Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Giammi: ognuno di noi ha gusti personali e storie musicali differenti.
siamo influenzati da molte band e abbiamo sempre spaziato tra diversi generi musicali, ma con una nostra identità. penso sia molto complicato nominare delle band senza rischiare di lasciare fuori gruppi che amo e a cui devo molto.
diego: ho iniziato da piccolo a suonare studiando chitarra classica, poi ho scoperto il metal e me ne sono innamorato, ma ho sempre continuato ad ascoltare e apprezzare tanta musica diversa, dalle colonne sonore alla new age, dal jazz al rock. quando compongo non fisso limiti o confini, lascio che tutto quello che passa nella mia testa mi influenzi.

[MW] So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Giammi: citando il mio insegnante di canto direi "violenza sonora e stile".
due termini che si addicono benissimo alla nostra ricerca di melodia ed energia.
diego: e’ un disco coraggioso, racchiude tante sonorità e scelte differenti sia a livello musicale che vocale.
e’ lungo, la durata media dei brani è superiore al classico singolo da radio commerciale. non ci siamo preoccupati di dover rispettare nessun tipo di canone e personalmente ne sono molto orgoglioso, sono stanco dei dischi confezionati a tavolino che fondamentalmente sono delle truffe nei confronti dei fan.
"turning maybes into reality" potrà piacere o non piacere, ma di sicuro è un disco vero dove niente è stato fatto con “furbizia” per vendere… sono sicuro che le persone che lo apprezzeranno lo capiranno.
l’atteggiamento metal sicuramente è dominante soprattutto nella scelta dei suoni e degli arrangiamenti, ma ci sono anche un paio di pezzi più influenzati dal rock e dal grunge. non è un disco immediato, servono parecchi ascolti per poterlo valutare e capire.

[MW] La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Diego: sono molto critico, soprattutto con me stesso e posso dire che non farei musica se non fossi convinto di avere qualcosa da dire. molto spesso scarto idee anche buone ma “inutili” perché credo che rifare quello che è già stato fatto da altri non abbia senso. essere originali è diventato davvero difficile ma anche quando non lo si è particolarmente si può trovare il proprio modo per scrivere brani che lascino il segno e emozionino gli ascoltatori.

giammi: abbiamo sviluppato i pezzi con accuratezza e convinzione, cercando di valorizzarli al massimo, interessandoci alla cura dei dettagli durante tutte le fasi. sono molto orgoglioso delle canzoni di "turning maybes into reality".
da sempre all'interno della band c'è una forte propensione a ricercare un equilibrio che possa enfatizzare al meglio i nostri brani. per quanto mi riguarda, avendo scritto buona parte dei testi, inviterei gli ascoltatori a cercare di comprenderci anche attraverso le parole.
per rendere il nostro disco ancora più completo ci siamo affidati a importanti collaborazioni con professionisti del calibro di niklas sundin dei dark tranquillity, dalle cui mani è nata la splendida copertina. il resto dell'artwork è stato curato invece da miked dei killswitch engage.
il mastering di tom baker ai precision mastering studios di los angeles ha poi messo la ciliegina sulla torta; una scelta importante: sapevamo che dalle sue mani sono passati tantissimi dischi che per noi rimangono dei capolavori e infatti siamo particolarmente soddisfatti del risultato.

[MW] Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Giammi: parlando di metal, nonostante l’enorme fatica che si fa per trovare degli spazi per emergere e farsi ascoltare, devo ammettere che la spinta dal basso è sempre forte. non è un caso che ci siano così tante webzine che crescono attorno a generi che hanno sempre avuto difficoltà a mettere radici tra il pubblico italiano. il metal mantiene da anni uno zoccolo duro che è difficile da scalfire, nonostante i tempi siano evidentemente cambiati rispetto a una quindicina di anni fa. il contesto che abbiamo intorno influisce su tutto, anche sul futuro della musica in italia e negli ultimi anni c'è stata una serie di enormi cambiamenti che nella maggior parte dei casi esulano dall'ambiente musicale.

diego: in italia ci sono molti artisti davvero capaci e tanti ascoltatori disposti a sostenere le band nostrane. purtroppo a causa della crisi discografica ed economica i locali che preferiscano una band originale ad un tributo sono sempre meno e questo genera frustrazione nelle band e rivalità per accaparrarsi questa o quella data invece che voglia di collaborazione.
non capisco davvero come tante persone paghino per andare a sentire un tributo e lo preferiscano a band originali.

[MW] La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Giammi: penso solo a godermi questo periodo, l'uscita del nuovo album e tutto quello che sta per arrivare; mi porterò sempre stretti i bei momenti passati con la band e so che ce ne saranno ancora parecchi...

diego: ricorderò per sempre il piacere che mi dà fare un disco come si deve. per ora non ho molto da dimenticare, forse solo le nottate di editing…
non ho niente da cancellare, perfino gli errori e le scelte sbagliate servono a far crescere le persone così come gli artisti.

[MW] Come giudicate il veicolo "internet" per la promozione della scena musicale?

Giammi: internet possiede tanti pregi e tanti difetti, come tutte le cose grandi che hanno segnato questo mondo. rispondendo direttamente alla tua domanda direi soprattutto che in questo periodo storico non si possa prescindere dal web. ci sono addirittura band che sono nate grazie alla rete e attraverso la stessa hanno potuto farsi rapidamente conoscere. la grandezza di internet è insita nella sua potenza di diffusione dei messaggi in tutto il pianeta con una rapidità devastante. purtroppo questo rischia di diventare anche il suo più grosso problema.

[MW] Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Giammi: amo la musica e non ho mai perso l'abitudine di comprare nuovi dischi. ora attraverso i negozi online è possibile trovare album che fino a qualche anno fa erano difficile da reperire, oltretutto a buon prezzo. diciamo che mediamente acquisto 1-2 dischi al mese.

diego: un paio di dischi al mese li compro senz’altro, a volte anche qualcuno in più, per esempio se in un mese escono 5 dischi che mi interessano li compro tutti, non bado a spese. non mi piace non avere il cd di un album che amo.

[MW] Cosa vuole fare il vostro gruppo "da grande"?

Diego: mantenere vivo il bambino creativo che è in noi, continuando a perfezionarci nel songwriting e nei messaggi che vogliamo comunicare. pubblicare altri dischi che abbiano sempre senso e suonare dal vivo in contesti dignitosi.

[MW] Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Giammi: termino con l'ultima frase del disco: "infinity is made of single screams".

Intervista di Just Rage Articolo letto 804 volte.

 


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