Intervista: Shivan

Nessuna Descrizione Già con 10 anni di esperienza e attività sulle spalle andiamo a presentare gli Shivan agli amici di metalwave che ci parlano di loro e della loro ultima fatica musicale dopo Whatever lot’s above. E’ giunto a compimento When wishes sicken. La parola passa a voi ragazzi!

 

Ciao ragazzi e benvenuti su Metalwave. Questa è la vostra prima intervista su questa webzine e visto che ci siamo perché non partire parlando subito di voi? Chi siete e come vanno le cose in questo momento?

Ciao e grazie per lo spazio che tu e Metalwave ci offrite!
Attualmente siamo una band formata da cinque elementi, Io alla chitarra, Ynis Witrin alle tastiere, Seere alla voce, Juri al basso e Raziel alla batteria. La band esiste da dieci anni, anche se io sono l’unico rimasto della primissima formazione. Le cose vanno bene, tra noi c’è un’ottima intesa, sia da un punto di vista musicale che personale;attualmente siamo impegnatissimi con la promozione insieme alla Kick Agency, con la ricerca di nuove date live e con la composizione del nuovo materiale.

Passiamo ora ad esaminare le vostre opere. Prima la demo "Bitter as Gall" poi il primo album "Whatever Lot's Above" quello d'esordio, rappresentava già una perla del vostro genere. Tuttavia il secondo album "When Whishes Sicken" della stessa pregevole fattura del primo, tende però a rivalutare tutto, segnando un distacco col passato. La ricerca, la sperimentazione e l'esplorazione personalmente hanno sempre avuto un forte ascendente. In questo modo un gruppo ha realmente modo di fare più esperienze, per trovare quella che è la sua strada. Ma quello che mi chiedo è.. Vista la bontà dell'opera di debutto, il cambiamento non poteva rappresentare un rischio? Oppure è stata una scelta obbligata?

When wishes sicken è stato il frutto di un’evoluzione dovuta a numerosi fattori.
Innanzitutto una crescita nostra che ci ha spinto a conoscere generi diversi, a dedicarci di più alle melodie, a curare di più gli arrangiamenti e i suoni, in un certo senso a sperimentare l’unione e la commistione tra diversi generi.
Già questo si vedeva nel primo album,che però è nato in modo forse più istintivo, e voleva avere un suono più violento e diretto.
Poi ha inciso molto nella nostra evoluzione la voce di Seere, entrato nella band proprio tra i due album.
In un certo senso ci siamo adattati alla sua timbrica, più melodica rispetto a quella del nostro primo cantante che si dedicava ad un’impostazione più legata al metal ed allo screaming.
All’inizio è stato difficile, perchè è stato un mondo nuovo per noi, ma siamo molto soddisfatti del lavoro che è stato fatto in fase di arrangiamenti vocali e di melodie in generale, ed è stata un’evoluzione naturale, inconsapevole, per questo non ci siamo neanche posti il problema se fosse un rischio.

Tutto ciò è dunque solo il frutto di una lenta maturazione artistica e compositiva, oppure rappresenta come dicevo, un autentico taglio col passato?

Non è stato un taglio col passato, proprio perchè è stato un processo dovuto ad una nostra crescita e ai cambiamenti all’interno della band,in particolare,come ti dicevo prima, la voce.
E’ stato un qualcosa di graduale.

La vostra attività si è per ora concentrata alla creazione di album. Si tratta di un progetto parallelo in studio o sono previsti anche live quando possibile?

Penso che suonare live sia la migliore promozione per una band, e cerchiamo di suonare live il più possibile, anche se non è facile trovare le situazioni giuste.
Inoltre il concerto è l’essenza vera del musicista, per noi è un piacere oltre che un qualcosa legato alla finalità di farci conoscere, di far girare il nostro nome.
Siamo sempre alla ricerca di nuovi contatti per poter fissare più date possibili!

Riguardo l'opera. Del vostro secondo album siete soddisfatti della realizzazione? O cambiereste qualcosa? Più nel dettaglio, ce una canzone (o più canzoni) che trovate riuscite meglio di altre? E di contro, ce una canzone dell'album del quale non siete pienamente soddisfatti, che magari poteva essere migliorata in qualcosa?

Siamo molto soddisfatti, sia per quanto riguarda le stesura, gli arrangiamenti che per quanto riguarda la produzione, curata da Marino de Angeli ai Majestic Studios.
Sinceramente alla fine siamo riusciti ad ottenere ciò che volevamo e non cambierei una virgola.
Per ciò che riguarda le singole canzoni, mi piacciono moltissimo Alone again perché riesce a mescolare le melodie tipiche del nostro sound a parti molto aggressive, e Cold winter nights, un pò un esperimento, una vera e propria ballad, e per noi, provenienti dal black è stata quasi una sfida.
Se devo dirti di un brano che non mi esalta ti direi di Bereft, ma solo perchè è stata la prima canzone dell’album ad essere composta, e forse risente troppo delle influenze del nostro primo album, la trovo più legata ai vecchi che agli attuali Shivan, non per altro.

Se ci sono state, quali sono le influenze ispiratrici in questo vostro ultimo lavoro? Potreste fare un paragone col primo in questo senso?

Non saprei dirti quali bands hanno ispirato i nostri due lavori, in quanto ognuno di noi ascolta generi molto diversi.
Sicuramente nel primo album eravamo più vicini a generi più estremi come il death e il black, mentre oggi siamo più vicini all’hard rock, con influenze gothic.
Personalmente penso di essermi molto ispirato negli arrangiamenti per chitarra a bands come Kiss e Wasp anche se non c’entrano molto con il tipo di musica con cui ci proponiamo.

Ci sono diversi passaggi molto elaborati nei vari brani, senza che comunque il tutto perda qualcosa in fluidità.. quanto è importante per voi la tecnica?

La tecnica è fondamentale, anche se non rappresenta tutto.
Una cosa tra le più difficili per un musicista è il trovare un giusto equilibrio tra tecnica, gusto e passione.
E’ un equilibrio delicatissimo, perché è umano desiderare di dimostrare ciò che si sa fare con il proprio strumento, soprattutto dopo essersi applicati su di esso, ma spesso la troppa voglia di far vedere cosa si sa fare si trasforma in un qualcosa di fuori posto, spesso inutile.
Noi continuiamo a darci da fare, c’é chi tra noi continua ad andare a scuola di musica o comunque studia, anche generi diversi.
E’ una cosa che comunque ti arricchisce, inoltre ti accresce il gusto nel suonare.

Un cenno meritano senza dubbio tre aspetti che possono apparire cosi di secondo piano, ma che sono molto importanti, soprattutto quando poi si arriva all'acquisto del prodotto. Parliamo appunto di artwork, booklet e liriche tutte ben curate in entrambe le opere. Artwork e booklet non sembrano essere neanche legate a quella tradizione ormai consolidata di immagini orrorifiche abbinate al black metal o gothic. Rispetto ai canoni il tutto sembra decisamente diverso. Anche in questo senso riuscite dunque a distinguervi. Spiegate il perché di questa scelta in controtendenza e con qualche percentuale di rischio, ma che non credo certo sia stata fatta a caso. Che significato avete dato alla copertina? Poi quanto credete possa contare l'aspetto grafico ed il confezionamento di un cd? Molte persone anche e forse soprattutto quelle che si avvicinano al metal, tendono a farsi "catturare" per cosi dire, dalla grafica, dalle immagini in copertina e cosi via, più che dal prodotto vero e proprio. A riguardo cosa ne pensate?

Senza dubbio la grafica è un biglietto da visita, anche se è sbagliato basarsi troppo su di essa. Comunque sia, oggi è un fattore da curare, perchè ciò che una band propone è sempre più un qualcosa di armonico fatto non solo dalla musica.
Noi,come ti dicevo prima, non abbiamo mai pensato ai rischi che correvamo nelle nostre scelte, perchè abbiamo sempre visto il tutto come un prodotto armonico che avrebbe dovuto seguire un filo conduttore, rispecchiare le sensazioni che ci avevano spinto nella preparazione dell’album.
Di sicuro una scelta grafica legata alle classiche tendenze del metal estremo per noi sarebbe stato fuori luogo.
Abbiamo scelto una nostra foto per la cover perché volevamo in un certo senso presentarci direttamente dalla copertina,e invitare quasi all’ascolto, personalmente.
Poi abbiamo già delle idee per quanto riguarda quella che potrebbe essere un’ipotetica copertina di un vero e proprio album.

All'inizio lo accennavo.. Ora più nel dettaglio qual é il vostro rapporto con i live? Riuscite a riprodurre fedelmente dal vivo, i vostri album "Whatever Lot's Above" e "When Wishes Sicken"? Oppure siete obbligati ad adattare i vostri pezzi con sovraincisioni per poter essere suonati dal vivo?

Come ti dicevo prima, adoriamo l’aspetto live, è la vera espressione del musicista, si crea un rapporto diretto con chi ti ascolta, senza nessun filtro. Se la musica è un linguaggio, una comunicazione, nel live esprimi te stesso in modo diretto.
Inoltre è il miglior veicolo promozionale.
Riusciamo a riprodurre i nostri brani abbastanza fedelmente, perché li abbiamo composti e arrangiati pensandoli senza sovraincisioni, e provandoli in sala prove con lo spirito dei live.
Logicamente in studio abbiamo inciso più tracce di chitarra e di voce per rendere il tutto più pieno e rotondo, ma nei concerti non usiamo nulla di preregistrato.
Le tracce registrate in più erano più che altro ritmiche, quindi le melodie non si perdono, nonostante abbiamo solo una chitarra.

Avete delle date da annunciare per vostri prossimi live? Per far conoscere agli amici di Metalwave quello che li attende. In particolare oltre ai vostri album ci saranno anche riproposizioni dei vecchi brani della demo "Bitter As Gall"??

Attualmente stiamo cercando di fissare alcune date, per ora di sicuro ce ne sono due, il 24 novembre a Treviso e l’8 di dicembre a Oderzo, sempre vicino Treviso.
Comunque appena avremo novità metteremo tutto nel nostro sito!
Stiamo cercando di trovare nuovi contatti con altre bands che abbiano voglia di darsi da fare per fare scambio di date, visto che ci diamo da fare per un paio di locali.
Riguardo ai nostri live, più nel dettaglio, proponiamo brani da When wishes sicken, dal primo album ne facciamo solo una, Daring, poiché ormai Whatever lot’s above non rappresenta più quello che siamo oggi, per la stessa ragione non facciamo nulla nemmeno dal primo demo. Piuttosto preferiamo suonare qualche pezzo inedito, visto che abbiamo parecchio materiale nuovo, oltre ad una cover a cui siamo molto affezionati, ossia Black Diamone dei Kiss, ovviamente arrangiata secondo il nostro stile.

Che idea vi siete fatti sul panorama underground italiano? In particolare avete anche nel panorama underground dei gruppi che vi fanno un po' da linee guida? Nel senso.. Vi stimolano in una certa direzione nel fare musica, rispetto ad altre..

Seguiamo l’underground più che altro delle nostre zone, ci sono una serie di bands con cui collaboriamo, per organizzare festival o serate. Con alcune di queste ci troviamo molto bene. Per il resto, cerchiamo di andare avanti senza farci troppo influenzare, anche se siamo alla ricerca di nuovi contatti, per potere organizzare più cose possibili.

Potreste, fare un bilancio della vostra carriera? Tirare le somme del lavoro sin qui svolto non solo riguardo quest'ultimo album ovviamente. Cosa ha suscitato nella critica e nei fan e quanto di esso rispecchia le coordinate future della band... e per quanto riguarda il futuro, che progetti avete in mente?

Fare un bilancio non è facile, abbiamo iniziato dieci anni fa e tra alti e bassi siamo ancora qui. All’inizio tutto era diverso, eravamo molto giovani, tutto era un gioco, poi abbiamo fatto un album, Whatever lot’s above, uscito per Pulsar light records, e il promo When wishes sicken che stiamo promovendo adesso, insieme alla Kick Agency, grazie ai quali il nostro nome sta girando molto bene.
Abbiamo sempre cercato di proporre qualcosa di profondamente nostro, che nascesse dalle nostre emozioni, senza voler appartenere ad un genere, ma nemmeno voler essere sperimentali a tutti i costi, abbiamo sempre e solo cercato di esprimere le nostre emozioni.
Attualmente il promo nuovo, come l’album vecchio, sta ricevendo buoni responsi da parte della critica, e anche dal vivo le cose vanno bene, abbiamo raggiunto anche obiettivi importanti, come la finale dello scorso Emergenza festival.
Siamo soddisfatti, anche se dobbiamo ancora crescere molto.
Per quanto riguarda i progetti futuri, continuiamo a cercare date per suonare dal vivo, come dicevo prima abbiamo del materiale nuovo pronto e stiamo arrangiando del nostro materiale vecchio in versione acustica. E’ un’idea a cui teniamo molto, per creare un qualcosa di diverso, una specie di secondo repertorio.

Siamo alla conclusione. Vi ringrazio per la vostra partecipazione e delle vostre risposte. Spero siano state sufficientemente esaurienti. Se volete aggiungere qualcosa a quanto è stato giù detto, questo è il momento di farlo!

Intanto grazie mille per lo spazio che ci avete concesso. Ringraziamo voi e tutti quelli che ci supportano, continuate a seguirci!
Per qualsiasi cosa il nostro sito è http://www.shivan-ve.com
Alla prossima!

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Intervista di Ryosaku Articolo letto 2110 volte.

 


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