Intervista: Strana Officina
Ciao ragazzi, altro disco e altro trionfo con questo "Law of the Jungle". Raccontateci tutto riguardo la gestazione di quest'album.
E' stato un album al quale abbiamo lavorato con un idea precisa, quella di continuare il percorso di ammodernamento del sound, ma cercando di reintrodurre la parte Heavy Metal Classica, cosa riuscita ma in modo meno marcato con l'album precedente "Rising ti the Call" che er più moderno che classico. Abbiamo lavorato con un calendario deciso in partenza quindi con pre produzione, registrazione delle parti in preproduzione per poi passare a suonarli insieme in sala prove sentire come uscivano ed apportando modifiche siamo arrivati al risultato finale.
Diciamoci la verità: voi non siete più teenagers. Dove trovate la motivazione per andare avanti, di continuare a fare dischi e concerti? Qual è il vostro segreto?
Ovvio non possiamo nascondere di non essere più ragazzini. Io e Dario siamo entrati nella band che eravamo adolescenti ed adesso siamo 40enni consolidati. Il Bud ed Enzo sono una generazione avanti a noi, però quando fai musica il passare dle tempo non è un problema. Personalmente ho votato la mia vita alla musica e soprattutto a suonare ed investire sulla mia musica, come Dario del resto, lo abbiamo fatto sin da quando andavamo ancora a scuola e questo non viene intaccato dal tempo.
Qual è la "Legge della giungla" di cui parlate nel vostro album?
E' la legge che obbliga tutti noi e voi a sopravvivere alla quotidianità, alle persone arriviste, al degrado sociale, al cercare di far sentire la propria voce, a lottare contro tutti per far conoscere la propria musica. Una giungla può essere fatta di vegetazione o di cemento.
Avete anche rifatto due vecchi brani, cioè "Difendi la fede" e "Guerra Triste". Come mai avete sentito il bisogno di rifare questi brani?
E' una cosa ormai quasi di rito introdurre negli album dei brani del vecchio repertorio è un cordone ombelicale che nel bene o nel male rimane sempre intatto e ci ricorda da dove veniamo, inoltre Antonio della Jolly Roger Records ci spinge sempre ad introdurre brani in Italiano. Guerra Triste è un brano del 1978 mai registrato in un album ed ultimamente lo abbiamo reintrodotto in scaletta con nostro godimento sul palco. Questa volta abbiamo anche osato con il "Buio Dentro" un adattamento in lingua italiana di The Wolf Within. Il testo l'ho scritto io ed è stata la mia prima esperienza come autore, sono rimasti tutti positivamente colpiti dall'esperimento che l'abbiamo introdotta nell'album.
Da che vi ho visto suonare dal vivo in vari vostri gruppi, ho notato sempre un pubblico devotissimo alla vostra musica così come a tutto il metal classico anni 80/90. Qual è la differenza tra il pubblico metal classico italiano e quello dedito al metal estremo made in Italy?
Ma sinceramente non saprei fare una tale distinzione, il nostro pubblico è trasversale e và a pescare tra Metallari di vecchia data e nuovi metallari, ma anche persone non necessariamente amanti del genere,ma che apprezzano il nostro repertorio, soprattutto quello in italiano ed apprezzano la nostra energia sul palco.
Da questo punto di vista hai detto bene, si tratta di una vera e propria devozione da parte loro che noi cerchiamo sempre di ricambiare con il cuore ogni volta che saliamo sul palco.
Sempre parlando del vostro pubblico devotissimo, ho notato che assistere ai vostri concerti sembra un totale ritorno al passato, tra fans e musica. Come avete visto evolvere la concezione della musica nel vostro genere in Italia?
Si come detto prima, è un viaggio anche attraverso il tempo perchè i nostri fan sono di tutte le generazioni e quindi è sempre una festa, dove bambini, ragazzi e persone man mano più in su con l'età cantano le nostre canzoni insieme. Più o meno nel tempo è sempre stata questa l'aria che si respirava ai nostri concerti. Poi se dobbiamo parlare di come viene concepito il Metal in Italia non ci siamo mai evoluti troppo per far diventare il Metal in genere rispettato in Italia come molti altri. Anzi diciamo dopo una crescita negli anni 90 il tutto si è di nuovo ridimenzionato dagli anni 2000 ad oggi.
Sicuramente avrete vissuto molti momenti da ricordare nei vostri concerti, ma quale è quello che vi ha lasciato più di tutti con un sorriso stampato in faccia?
Ce ne sono diversi ovviamente, ma quello che non manchiamo mai di menzionare è stata la nostra reunion del 2006 al Gods of Metal come Headliner. E' stata una serata fantastica. Un palco come si deve, con un pubblico davanti a noi in delirio totale. c'erano dalle 5 alle 10mila persone venute appositamente per vederci dal vivo dopo tanti anni. Noi siamo stati impeccabili e come sempre abbiamo dato tutto quello che avevamo dentro. E' stato molto emozionante.
La Toscana ha tante bands rock o metal famose e classiche, come voi o Litfiba. Che cos'aveva (o ha) questa regione per far sfornare negli anni così tante bands classiche?
La nostra terra è piena di persone che fanno le cose come ci pare e piace. Siamo poco inclini ai compromessi e per questo tiriamo dritto per la nostrra strada. Non saprei definire tutto nel termiine classico però posso dirti che sicuramente non ci mettiamo in coda con quello che và in questo o quel momento.
Quali novità ci sono con tutti i vostri altri gruppi, come Ancillotti o Bud Tribe, ad esempio?
Per questo dovresti parlare con Bud, credo siano in studio per il nuovo album..
Ultime parole famose...
Speriamo non siano le ultime! Comunque saluto come sempre tutti i nostri fan e vi aspettiamo al nostro unico concerto per l'estate a seguire che sarà a Chiaromonte per l'Agglutination Festival!!
Battete il Martello
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Intervista di Snarl Articolo letto 2330 volte.
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