Intervista: Arcturus
Non abbiamo il tempo di sederci che quel grand’uomo di Simen Hestnæs (aka Vortex ->Dimmu Borgir, Borknagar) prende la parola:
Vortex: Wow, avete l’intera band a disposizione! Non è mai successo!
John: Finalmente siete tornati in Italia!
Vortex: Non ricordo quando sia stata l’ultima volta..
John: 2005.
Knut: si, 2005, quando abbiamo presentato l’ultimo album (“Sideshow Symphonies”).
Vortex: Ah si, certo, in ogni caso è bello tornare.
Elbereth: C’è voluto un bel po’ di tempo..
Vortex: beh, ci siamo divisi e c’è voluto un po’ per porre rimedio a questa scelta.. ora stiamo lavorando su un nuovo album.
Questo è il nostro primo concerto da sei, sette mesi. Per un po’ non abbiamo suonato in giro, stiamo per finire l’album e ci saranno altre date anche in Italia ma non posso dire niente di specifico a riguardo perché sarebbe solo una bugia.
Finiremo il nuovo lavoro e poi ci sarà il tour: questo è l’importante ed è l’unica cosa certa.
Toccheremo anche il sud e forse il nord America, faremo del nostro meglio per promuovere l’album e per pubblicarlo il prima possibile ma non ci sarà una release finché non saremo pienamente soddisfatti.
Elbereth: potete darci qualche dettaglio sul nuovo album?
Vortex: si, è un mix di tutto quello che hanno fatto gli Arcturus in passato, è questo l’obiettivo che ci siamo prefissati.
Ci saranno tracce un po’ più violente ma aggiungeremo anche qualche nuovo elemento, ci stiamo ancora lavorando un sacco.
Jack: sarà pubblicato con la stessa etichetta?
Vortex: probabilmente. Ancora niente è scritto nella pietra. Tempo fa scrissi su facebook che ci sarebbe stata una release nel 2013 ma..what a fuckin’ lie! A posteriori mi scuso per averlo detto, eravamo così entusiasti… e ora che l’album sta prendendo forma, una bella forma, lo siamo ancora di più, la maggior parte del lavoro è ormai fatto, il 70-80% del materiale è pronto.
Jack: dove lo avete registrato?
Vortex: in un posto magico, negli studi “Mølla-The Eye of Norway” a Gjerstad (studio gestito da Knut Magne Valle).
Non dovrebbe tenerci impegnati per più di 6-8 mesi ancora ma non si sa mai, non voglio fissare una data perché probabilmente mentirei di nuovo.
So che c’è molta gente che aspetta quest’album, anche noi lo aspettiamo, dovete sapere che ci lavoriamo ogni giorno, costantemente, e ci mettiamo passione.
È fondamentale che venga proprio nel modo in cui noi vogliamo (lo immaginiamo), non ci metteremo fretta, niente stress, né nelle fasi compositive né nelle fasi di produzione perché siamo come tutti gli altri.
Ad esempio se c’è qualche riff qua e la che non ci convince lo cambiamo finchè non ci sembra buono, finchè non decidiamo che alla fine è davvero buono. Ci spingiamo sempre al limite delle nostre capacità.
Qualcosa che può sembrare cool all’inizio può non essere più così bello alla fine del mixing e torniamo a lavorarci, migliorandolo, riscrivendolo, alla fine è anche divertente, però finchè non ci soddisfa non riusciamo a lasciar perdere.
John: E le tematiche saranno simili a quelle trattate in passato?
Vortex: gli Arcturus saranno sempre gli Arcturus.
Knut: credo che sarà un compendio di tutto ciò che abbiamo fatto in passato.
Vortex: molte persone forse lo criticheranno ma personalmente sento un sacco di vibrazioni differenti da quelle provate per ogni altro album del passato.
Siamo molto ispirati e mi auguro che sia una release regolare.
Elbereth: come è la scena metal in Norvegia oggi? John: sono stato lì lo scorso anno e mi è stato detto che la gente tende ad ascoltare molto meno la musica metal rispetto a prima, sta perdendo terreno?
Vortex: dal mio punto di vista, ho notato che spesso tutto gira intorno ad alcuni hotspot, siano essi persone o club.
Sai, in Norvegia nei primi anni ’90 abbiamo avuto molti artisti tosti, una gran bella scena metal, musicisti non solo talentuosi ma soprattutto strong-minded e sai, ora c’è talento un po’ ovunque, i musicisti sono competenti e hanno accesso tramite youtube e internet in generale a moltissime informazioni.
Ci sono ancora un sacco di band molto valide tecnicamente la fuori. Io però non vedo più una scena forte come un tempo a Oslo, anche se, effettivamente, non vado spesso in giro, ho altri impegni, la famiglia..comunque non ho le stesse impressioni di un tempo.
So che al momento c’è una buona scena thrash, abbiamo suonato una volta nell’ambiente ed è stato divertente, è una scena ricca.
Nella comunità musicale ci sono un sacco di realtà diverse, il metal era davvero o bianco o nero negli anni ’90, ora la linea di confine è meno definita e c’è ancora terreno fertile tranne che per il black metal.
Non conosco nessuna buona band black a Oslo. La penso così anche se ultimamente sto meno sul campo.
Jack: avrei una domanda tecnica per Mr. Sverd, il sound che ottiene dalle tastiere è il risultato della sua sola manipolazione o usa librerie VST?
Sverd: Mi piacciono davvero un sacco le tastiere Korg che uso, i suoni e i filtri della Korg in generale. Alla maggior parte dei suoni do un’aggiustatina manipolandoli un po’, per ottenere esattamente quello che voglio, poi mixo insieme voci diverse e creo le varie combinazioni
Elbereth: Il progetto Arcturus non è il progetto principale di ciascuno di voi..
Vortex: Lo è!
Elbereth: Ora lo è?
Vortex: Si, di sicuro è il mio progetto principale, è il progetto principale di Knut, lo è di Sverd (lui è gli Arcturus), Hellhammer ha i Mayhem certo, e tu (rivolto al bassista Hugh Mingay) he doesn’t get shit! (ridono tutti)..ci aspettiamo tanto da noi stessi, è il progetto più eccitante.
Certo mi coinvolge anche il progetto ICS Vortex ma questo è molto più professionale, musicalmente parlando.
Avere intorno musicisti di questo calibro è di forte ispirazione, è una questione di..can i say greatness? eheheh, è stato di grande ispirazione tornare in sala prove e fare tutte quelle cose, abbiamo iniziato a suonare in giro, poi non abbiamo più suonato per sei mesi e, contro ogni legge della natura, la pressione ci mette di buon umore.
Sverd: Abbiamo preso accordi per suonare negli Arcturus finché avremo 60 anni..
Vortex: Oh si, 66 anni e 6 mesi oh yeah!
Hellhammer: Così abbiamo ancora un sacco di tempo davanti a noi!
John: è senza dubbio un’ottima notizia per chiunque vi ascolti, sappiamo che avete altri progetti ma gli Arturus sono quello più complesso, non so come dire, più soddisfacente anche per l’ascoltatore; di conseguenza un sacco di persone vogliono sapere quando tornerete a pieno ritmo a fare grande musica.
Vortex: oh si, lo so, io stesso ero un grande fan degli Arcturus molto tempo prima di farne parte, ascoltai il loro primo album e ..wow…ne fui fulminato.
John: ascolti altre band e le apprezzi per questo o quello ma gli Arcturus sono grandi a 360°.
Vortex: si, secondo me c’è qualcosa che fa la differenza, quando ascoltai “Morax” e “My Angel” con un amico, ci guardammo negli occhi e lo riascoltammo dicendo: wow, non si è mai sentito niente del genere!
Jack: suonerete “My Angel” stasera?
Vortex: no, ehehe, no..mmmh nobody knows that!
John: o Morax?
Vortex: è stata in setlist un paio di volte ma mai da quando ci sono io, l’ultima volta che ho sentito suonare “Morax” era il 2006- 2004?
Knut: no, 2003 e ci cantavo anche io ahahaha (mugolii in norvegese e tutti ridono)
Vortex: dobbiamo provare a rifarla, non la facciamo perché necessita di una vocalità superba e, sai com’è, il fumo rovina la voce ma un paio d’anni fa ero capace di farla ahahaha
Sverd: c’è ancora buon feeling nella band, è una cosa importante, la cooperazione e la comunicazione tra i membri della band sono ancora fantastiche (tutti annuiscono)
Elbereth: Come nasce una canzone in casa Arcturus?
Sverd: sostanzialmente faccio piccole cose sulle sequenze delle tastiere, tipo drum machine, giusto per avere una base, poi le porto in sala prove, loro le ascoltano e le riscriviamo insieme finché non nasce un brano.
Elbereth: continuerete a fare qualche concerto prima della pubblicazione del nuovo album?
Knut: qualcuno, ancora non c’è niente di definito se non Londra e l’Olanda a dicembre
John: non capisco perché in Italia i concerti metal vengano organizzati sempre nelle città piccole e non nelle maggiori.
Vortex: te lo dico io: è una questione di promozione, è il promoter che conosce l’agente perché magari hanno già lavorato insieme con altre band e hanno buoni contatti.
Per noi è stato così, abbiamo ricevuto un’offerta e abbiamo dovuto dire sì o no.
Knut: il promoter ci ha detto che questo era un posto strategico in mezzo a grandi città
Vortex: ho incontrato alcuni ragazzi fuori dal locale, erano in 8, venivano dalla Croazia, fantastici, fuck, stavano bevendo il loro whiskey e me l’hanno offerto facendomi felice, it’s cool you know, è il potere del metal underground, hanno guidato per 600 km, questo è vero supporto, hanno aspettato questo concerto per 10 anni.
E poi è bello avere la possibilità di stare fuori a chiacchierare di musica con i fan sbevazzando, you know, real relax!
John: volevamo venire al vostro ultimo concerto in Polonia (Avant-Garde Night 2) un paio d’anni fa (Vortex: merda, quello che fu cancellato?) e abbiamo ancora i biglietti..
Vortex: ve li hanno rimborsati?
John: no, li hanno rimborsati solo ai cittadini polacchi penso, fecero storie per chi li aveva acquistati all’estero.
Vortex: bullshit!
Jack: li abbiamo appesi incorniciati ad una parete.
Vortex: ahahah mi spiace, avremmo voluto davvero farlo quel concerto, era molto eccitante per noi tornare finalmente in sella al cavallo, anche perché era un gran bel concerto.
Ci dissero che era stato annullato e poi ci proposero il Prog Power in Usa ma per quello non eravamo proprio pronti e rifiutammo.
La ragione principale è che avremmo dovuto pagare per poter suonare e non è certo una cosa motivante per una band.
Il pay to play esiste anche per le band non più emergenti, ed è fottutamente difficile muoversi in un ambiente del genere, intendo dire che nessuno di noi vive di musica.
Quindi è super poter tornare finalmente sul palco, era davvero quello che stavamo aspettando e che volevamo dal profondo del cuore.
Ora si inizia con qualche data, poi il nuovo album e …..(entra il tour manager per requisire la band e portarla a cena..tempo scaduto ma non prima di una sessione autografi e foto!)
Un ringraziamento allo staff del Temporock per la cortesia e la professionalità con cui ci hanno accolti e hanno gestito in generale la serata, a partire dal suono quasi impeccabile, i veloci cambio palco e i tempi rispettati.
Arriva finalmente il momento in cui li vediamo salire sul palco rovente del Temporock, ormai strapieno di fan impazienti che vengono catturati e spediti in orbita fin dalle prime note di Evacuation Code, “Change channel, I am bored again” si alza un coro, che però non avrebbe mai cambiato canale tantomeno si sarebbe annoiato per le due ore successive.
Una performance coinvolgente ed impeccabile, sotto ogni punto di vista: dai giochi di luce alle proiezioni in background, dall’energia trasmessa dalla band e ovviamente e soprattutto dalla musica.
Welcome back space wanderers!
Setlist:
Evacuation Code Deciphered
Ad Absurdum
Nightmare Heaven
Deception Genesis
Alone
Chaos Path
Demon Painter
Painting my Horror
Master of Disguise
Hibernation Sickness Complete
Shipwrecked Frontier Pioneer
Raudt Og Svart
(Photo Credits: Gloria Soverini)
Altre Immagini
Intervista di Elbereth Articolo letto 4012 volte.
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