Intervista: Big Guns

Nessuna Descrizione Dopo l'uscita del primo vero album full-lenght, che ha riscosso buone recensioni, il gruppo si presta a questa intervista col nostro sito, dando ulteriori chiarimenti su questo debutto ufficiale. Buona lettura!

 

E’ senz’altro doveroso chiedervi come sia potuto nascere questo vostro progetto musicale chiamato Big Guns.

Tutto è nato dall'idea del nostro bassista Simmi di formare una band tributo degli Skid Row. Po con gli anni la voglia di proporre musica propria si è fatta sentire e abbiamo registrato un Ep di cinque pezzi ("White Trash", 2009). L'anno successivo abbiamo fatto uscire il nostro primo album "Between Pleasure and Addiction" che conteneva dieci nuovi pezzi. Quello che accomuna tutti noi è la voglia di far musica dal vivo, andare in giro per il paese e fare i cosiddetti "bad guys".

La vostra proposta è parsa interessante a molti, non solo a me. Potete dirmi su che basi si articola il disco?

Sicuramente questo disco è frutto di tutte le svariate influenze musicali che esistono all'interno della band. Veniamo tutti da background molto diversi. Per farti un esempio, il cantante Jaxy ha un approccio alla musica molto "ottantotiano", mentre il chitarrista Nikki ed il bassista Simmi si esprimono su melodie più moderne. Se si ascoltano le canzoni, si ha l'impressione di passare dagli anni '80 fino ai giorni nostri. Abbiamo comunque cercato di dare una forma e una continuità alle canzoni, anche se sono molto varie.

Ho menzionato nella recensione molti mostri sacri dell'hard'n heavy internazionale. Quali vi hanno ispirato di più a livello globale?

Tutti i mostri sacri che hai citato hanno influenzato il nostro cammino, sia per quanto riguarda la musica, sia l'attitudine. I Motley sicuramente ci hanno dato il "cattivo" esempio.

Dove pescate quella varietà sonora che pervade ogni singola traccia di “Between Pleasure And Addiction”? Deriva dalle vostre esperienze personali?

Sicuramente è frutto, come dicevamo prima, delle nostre svariate influenze musicali, ma anche dal modo di comporre musica. L'idea parte da uno di noi, ma poi viene ripresa da tutti gli altri e arrangiata in modo da creare un sound "Biggunsiano". La canzone può avere un riff prettamente metal, ma se la sessione di batteria e le armonie di chitarra sono di derivazione rock, ecco che si forma quella miscela particolare che dà forma ad un pezzo difficilmente etichettabile.

Con “Next Tuesday” avete omaggiato il rock’n roll più crudo anni '50. A chi attribuite l'esperienza data dal pianoforte presente nel pezzo?

Il piano su questa canzone è stato suonato da Nicola Andreatta (Dee Dee and the Flicks, Time Cat Trio). Ci sembrava potesse dare una spinta in più alla canzone. Ricrea come dici bene tu un po' il sound anni '50. Anche su altre canzoni sono stati eseguiti arrangiamenti di piano o tastiere ("Prisoner of My Way", "Ticket to L.A") sempre dal bravissimo Nicola. Amiamo molto arrangiare i pezzi in base alla loro natura, cerchiamo di ricavare l'idea di fondo della canzone, che sia anni '50 oppure di stampo più moderno.

Come dicevo prima, molte recensioni elogiano non poco il vostro lavoro. Questo vi basta o avete voglia di tornare presto in studio?

Siamo molto contenti dei risultati e delle critiche di questo nostro lavoro. E' stato davvero un grosso impegno, soprattutto perchè ci siamo arrangiati in ogni cosa, visto che non abbiamo un'etichetta. Naturalmente abbiamo voglia di continuare a far musica, le idee non mancano (i soldi si!). Stiamo già lavorando sui pezzi nuovi e presto torneremo in studio sicuramente.

Nella title-track il refrain è molto melodico. Pensate in futuro di gettarvi più su questo tipo di suono o preferite l'azione diretta presente in “Wasted”?

Difficile dire cosa seguirà. Però ascoltando i pezzi nuovi, il refrain restà sempre molto melodico. L'idea è di far pezzi molto "catchy", ma anche articolati e complessi. L'ascoltatore deve essere invogliato a riascoltare la canzone al fine di scoprire le sfumature al suo interno, ma anche deve riuscire a canticchiarla sotto la doccia.

Avete voglia di trasmettere qualcosa in particolare nei vostri testi, oppure questi sono secondari o variegati?

Nei testi trasmettiamo le nostre esperienze di vita, quello che a noi sembra giusto o sbagliato, le nostre avventure o disavventure. Sono testi sicuramente personali e raramente parlano di aneddotti medioevali o paranoie adolescenziali. Diciamo che preferiamo farci ispirare dal monte di Venere! Talvolta entra in campo pure la protesta e il nostro sdegno sociale.

Con “Between Pleasure and Addiction” credete di essere riusciti ad ottenere uno spazio più ampio nella scena underground?

Sicuramente abbiamo fatto qualcosa di grosso per essere una band autoprodotta. Abbiamo curato ogni singolo dettaglio, dalla produzione fino alle grafiche. Molto band cosiddette "underground" lasciano al caso parecchie cose o scendono a compromessi dovuti sicuramente anche al panorama musicale italiano. Noi abbiamo cercato di fare il massimo, puntando in alto. Ora speriamo di raccogliere i frutti di questo lavoro.

Come è stata l’esperienza live con i Motorhead? Avrete ancora una futura possibilità di esibirvi con loro o altri gruppi di questa portata?

Quella con i Motorhead è stata veramente una fortunata occasione. Precisiamo però che abbiamo suonato su di un palco allestito di fianco dello stage dove si esibivano loro. Però naturalmente abbiamo goduto di una grossa visibilità che ci ha permesso di farci conoscere e apprezzare. Per rispondere alla tua domanda, tutto dipenderà da come si evolveranno le cose. Stiamo cercando un'etichetta o una label ceh ci possa far fare il "salto di qualità".

Ultima domanda, ma non per questo meno importante. Grazie alla vostra immagine portate alto il nome del rock ‘n roll style nudo e crudo. Ritenete che in Italia stia morendo questo stile di vita tutto “sesso droga e rock ‘n roll”?

Di certo non corrono certo più i tempi dei Motley o dei Guns, però la gente ha ancora tanta voglia di divertirsi, di lasciare indietro le preoccupazioni di tutti i giorni, la politica, il fidanzato/a rompi scatole. Tutti problemi che si possono dimenticare con un po' di sesso, droga e rock'n roll. Quello che la musica deve dare sono emozioni, ci si deve divertire il weekend e al diavolo il giusto o sbagliato. Non esiste giusto o sbagliato se una cosa ti fa star bene.

Vi ringrazio per la disponibilità. Se volete aggiungere qualcosa usate pure queste righe!

Innanzitutto volevamo ringraziare tutto lo staff di Metalwave per l'opportunita e il grande lavoro che svolgete ogni giorno. Aspettiamo tutti coloro che sono anche solamente incuriositi dinnanzi al nostro progetto a raggiungerci nei clubs italiani dove proponiamo il nostro "intrigante spettacolo". Ricordiamo inoltre che potete acquistare il nostro cd anche su: http://www.negative.it. Un saluto a tutti! Rock on!

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Intervista di Fabio HC Articolo letto 1579 volte.

 


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