Intervista: S.R.L.

Nessuna Descrizione Ad alcuni mesi dall'uscita del nuovo full-lenght dei nostrani S.R.L. intitolato "De Humana Maiestate" mi accingo ad intervistare Alcio, chitarrista storico della band, in una chicchierata che tocca diversi punti interessanti sia riguardanti la band che il panorama metal nazionale.

 

È uscito nei negozi recentemente il vostro nuovo lavoro “De Humana Maiestate”, cd di grande pregio con la particolarità di essere suddiviso in atti come se fosse un’opera teatrale. Come mai avete deciso di adottare questa scelta? Il lavoro può essere definito come concept?

Alcio: Direi di sì: “DHM” può essere definito un concept.... e direi pure che non c'è una motivazione precisa per la quale si è deciso di proporlo così. Molto semplicemente, il nostro cantante Francesco se ne è uscito con questa idea, già tutta strutturata nella sua mente, e ci ha coinvolto emotivamente. Era molto fomentato all'idea, e così ci siamo detti: perché no? Indubbiamente, una volta iniziata la stesura dei brani e la pre-produzione, ci siamo resi conto delle difficoltà che ci sono nel confezionare un disco del genere: associare un brano, con un certo mood, ad un momento di una storia non è semplice, soprattutto quando poi devi comporre la track-list del disco. Noi musicisti magari avevamo in mente un ordine dei brani in base a come suonavano, ma poi ci si doveva rendere conto anche dell'andamento cronologico del suo testo, nel concept. In poche parole: una bella sfida! Ad ogni modo, per correttezza, mi sembra doveroso aggiungere che alla fine, ogni disco degli S.R.L. aveva i testi correlati tra di loro e che seguivano un unico tema e filo conduttore. Diciamo che stavolta abbiamo voluto fare qualcosa di più completo!

Gli S.R.L. sono una tra le poche band metal che ha deciso, sin dall’inizio, di comporre brani con i testi in italiano; cosa vi ha portato a scegliere la vostra madrelingua per le lyrics? Di cosa trattano le canzoni presenti su “De humana maiestate”?

Alcio: Beh.... la scelta del cantato in italiano risale davvero all'alba dei tempi: all'epoca sembrava la scelta più logica, visto l'approccio prog-rock degli esordi e visto che la band fu formata proprio come forma di tributo alla musica di determinate band italiane degli anni '70! Con il passare del tempo e l'evoluzione della musica, poi si è semplicemente pensato che fare metal in italiano potesse essere un tratto distintivo che pochi avevano e che quindi ci avrebbe caratterizzato. Non sempre è stato facile, perché quando ci affacciammo al panorama nazionale fummo criticati per questa scelta.... o meglio: diciamo che fummo più volte pungolati a tentare la carta dell'inglese nei testi. Noi abbiamo sempre tirato dritto per la nostra strada e sono felice di ammettere che con gli anni, questa scelta ci ha portato un minimo di fortuna, in quanto alla fine avevamo almeno un tratto distintivo rispetto al marasma di altre band che ci circondavano! Il bello comunque è leggere le nostre recensioni nei magazine esteri: a nessuno importa del cantato in italiano, anzi, per qualcuno è pure una bella novità. Si rammaricano magari solo di non potere comprendere appieno i testi!

Avete ormai più di dieci anni di carriera alle spalle e il vostro sound è maturato notevolmente nel corso del tempo raggiungendo così livelli di abilità tecnica e compositiva sempre maggiore. Come potete definire la vostra musica per coloro che non vi hanno ancora ascoltato?

Alcio: Beh... a dirtela tutta, oramai gli anni di band sono 20 abbondanti! Ahahahha ! Scherzi a parte, noi definiamo la nostra musica semplicemente thrash/death metal cantato in italiano. Poi se vogliamo scendere nel dettaglio, direi che siamo melodici senza suonare troppo svedesi, siamo veloci senza suonare troppo americani, siamo piuttosto cattivi senza suonare troppo brutal. Insomma: cerchiamo davvero di provare a fare qualcosa di un minimo originale.

Gli S.R.L. hanno un sound decisamente particolare e personale, ci sono band a cui vi ispirate quando componete un brano?

Alcio: Questa è una delle classiche domande a cui non si sa mai di preciso cosa rispondere, visto che ogni membro della band potrebbe sciorinarti quelle che sono le proprie influenze e band ispiratrici. Diciamo che nella composizione dei brani, l'unica band a cui ci ispiriamo sono gli S.R.L. Non lo dico per boria o per far finta di essere figo, ma proprio perché sappiamo sempre cosa vogliamo raggiungere con la band ed ognuno di noi lavora in un brano con questo fine ultimo, usando le proprie influenze come ispirazione, cercando di filtrare il proprio stile e declinarlo in quello degli S.R.L.

La musica ha lo scopo principale di trasmettere emozioni nell’ascoltatore; quali sono le sensazioni che gli S.R.L. vogliono far giungere a chi ascolta i vostri brani?

Alcio: Più che di emozioni da trasmettere, quello che noi cerchiamo di comunicare è molto più sottile: noi vogliamo far capire che dietro il progetto S.R.L. c'è sempre tanta onestà e tanto duro lavoro. Si cerca di limare fino alla noia ogni singolo brano, per renderlo quanto più perfetto possibile: vorremmo riuscire a trasmettere questo ai nostri ascoltatori. Non abbiamo la spocchia di pensare di veicolare una emozione in qualcuno, visto quanto siano personali ed intime le nostre emozioni, però abbiamo sempre avuto la voglia di dimostrare che si può fare della buona musica metal, anche estrema, senza essere mainstream, senza seguire le mode imperanti del momento per capirci, e provando ad esprimersi nel proprio modo. Anche con i testi, non abbiamo mai cercato di imporre il nostro pensiero su di un determinato argomento, quanto piuttosto di scrivere bei testi per stimolarne la lettura e stimolarne una analisi e dei ragionamenti sopra da parte di chi ci ascolta.

“Metalwave” è uno dei pochi siti web che si occupa del metal underground italiano; qual è la vostra impressione in merito alla scena metal italiana degli ultimi anni?

Alcio: Croce e delizia delle interviste. La scena è cambiata in meglio sotto moltissimi punti di vista, tipo la qualità media dei prodotti che le band italiane riescono a confezionare, tant'è che molte etichette estere anche grandi prendono sotto contratto gruppi dello stivale. La facilità con cui si arriva però a registrare un disco di qualità sonora molto alta, spesso ha portato anche gruppi non propriamente bravi o originali a saturare il mercato di proposte dalla dubbia qualità. In periodi di crisi come questo, l'inflazione di uscite discografiche significa che i gruppi che hanno quel qualcosa in più devono veramente sgomitare da matti per riuscire ad avere una chance. In un periodo di crisi come questo poi, dove di soldi ne girano sempre di meno, questo può significare che degli ottimi dischi sembrino la classica goccia nell'oceano e passino un po' inosservati.

Quanta importanza date all’aspetto scenico di un concerto e cosa volete comunicare alla vostra audience in sede live? Cosa riescono a trasmettervi i vostri ascoltatori durante un concerto?

Alcio: Il rock, nel senso più ampio del termine, è una musica che va ascoltata dal vivo. Noi cerchiamo sempre di dare il massimo nei nostri show, perché prima di musicisti siamo dei fan e sappiamo che una band che si presenta sul palco per eseguire il “compitino” piace di meno alla gente. Ci sbattiamo come matti sul palco, cerchiamo di coinvolgere il pubblico e di dare un aspetto professionale alle nostre performance. Ci piace ammettere che chiunque abbia visto un nostro live poi ne sia rimasto soddisfatto, e questo scambio di energie tra pubblico e band è sempre sinonimo di una buona performance.

Fino a qualche anno fa risultava molto difficile per una band emergente trovare una casa discografica o un’agenzia che promuovesse il loro lavoro. Ultimamente le cose mi sembrano decisamente migliorate. Qual è il vostro pensiero in merito? Che consigli dareste a un gruppo in procinto di incidere il primo cd?

Alcio: Beh.... non siamo certo dei maestrini che possono permettersi di insegnare qualcosa a qualcuno, visto che tutti noi abbiamo sempre qualcosa da imparare a nostra volta. Però.... certo: in 20 anni di S.R.L. ne abbiamo viste di cotte e di crude, per cui penso di potere dire ad una band di adolescenti che si affaccia sulla scena di fare attenzione a non disperdere tempo, soldi ed energie verso chi promette mari e monti ad una band di esordienti, perché alla fine la migliore promozione è quella di lavorare duramente e produrre buona musica. Oramai gli ascoltatori di metal hanno mille canali di aggiornamento e di informazione in tempo reale, moltissime possibilità di ascoltare un gruppo senza comprarne il CD o vederlo dal vivo, e tutti sono smaliziati: non è certo con frizzi e lazzi che si vendono i dischi, ma con le proposte che possono destare vero interesse!

Avete in programma un tour per promuovere il vostro nuovo cd?

Alcio: Ovviamente, il nostro interesse è quello di riuscire a suonare il più possibile per fare promozione, ma anche e soprattutto per divertirci. Non è semplice in questo periodo trovare date: come dicevo prima, la scena è inflazionata ed i locali sempre di meno, ma ci stiamo muovendo in tal senso e staremo a vedere cosa si riesce a combinare.

Quali progetti avete in cantiere per l’immediato futuro della band?

Alcio: Beh... come prima cosa, abbiamo appena dovuto sostituire Marco “Panduk”, il chitarrista che era con noi dal 2008, il quale ha dovuto lasciare il gruppo per motivi lavorativi che lo hanno portato a trasferirsi addirittura in Canada. Il sostituto si chiama Stefano Clementini ed è un chitarrista davvero in gamba con il quale stiamo lavorando piuttosto intensamente proprio in questi giorni sulla scaletta dei live. Ci piacerebbe andare a suonare anche delle date all'estero, in supporto a “DHM”, per cui questo è quello su cui siamo concentrati in questo periodo. Indubbiamente, iniziano a circolare anche nuovi riff quindi la nostra intenzione è quella di uscire con un nuovo CD. Staremo a vedere.

Qual è stata la migliore e la peggiore situazione che avete vissuto da quando siete entrati nel music business?

Alcio:Abbiamo avuto davvero diverse soddisfazioni in tutto questo tempo: ricordo con piacere il Metal Disorder del 2009 (se non erro) in cui suonammo con una band storica come i tedeschi Paradox di fronte ad un bel numero di fan che peraltro conoscevano i nostri pezzi e li cantavano. Ricordo con piacere la data con i mitici Entombed e tantissime altre. Il bello degli S.R.L. è che riusciamo a parlarti bene anche delle brutte situazioni che ci sono capitate, perché alla fine ne abbiamo sempre fatto tesoro cercando di non cascarci più!

Dite ciò che volete ai fan degli S.R.L.

Alcio:Supportate la scena italiana perché ci sono bands davvero valide che non hanno nulla da invidiare ai gruppi esteri anche più famosi. Date anche un ascolto agli S.R.L., se non ci conoscete, perché sono convinto che non vi deluderemo!

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Intervista di FallenAngel Articolo letto 3250 volte.

 


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