Intervista: Schizo

Nessuna Descrizione Dopo il loro ritorno sulle scene, e l'uscita del loro nuovo album, lo stupendo 'Cicatriz Black', era d'obbligo una chiacchierata con una band che con 'Main Frame Collapse' nel lontano 1989 fece la storia del metal tricolore. Lasciamo la parola al disponibile leader della band, Alberto Penzin.

 

Innanzitutto ben tornati sulle scene da parte dello staff di Metalwave, ben 18 anni sono passati dal 1989 (anno di uscita dell'incredibile "Main Frame Collapse"). Puoi riassumere ai nostri lettori le vicissitudini della band in questo lungo lasso di tempo?

Hai detto bene, vicissitudini. Se dovessi ricapitolare il tutto nel dettaglio, beh, sarebbe veramente un'odissea e non credo che lo spazio a nostra disposizione basterebbe... Diciamo solo che il ritorno di S.B. Reder ha rimesso, come suol dirsi, 'le cose a posto' una volta per tutte, cancellando 15 anni e passa di semi-oblio musicale. Che sia chiaro, non rinnego nulla di quanto fatto negli anni novanta e nella prima metà di questo decennio [non molto peraltro, in concreto] ma quello che ora veramente conta è il presente. Ergo, bypassiamo a piè pari promos di svariata natura, dischi registrati e mai usciti, ex-componenti/serpenti et similia. Il gossip deleterio, poi, lo lascio volentieri ad altri..."

"Main Frame Collapse" vi ha consacrato come Cult Band per molti metalheads, per via della potenza schizofrenica e violenta che conteneva, mai la scena italiana aveva ancora ascoltato un album del genere. Pensi che eravate troppo avanti con i tempi, specialmente per il nostro paese? E questo di conseguenza non vi ha dato l'attenzione che meritavate?

"E' una domanda che mi hanno posto anche altre persone. Non saprei dirti, probabilmente anche la nostra collocazione geografica ci ha un attimo tagliato fuori da certi giri che 'contavano'. Ma non starò certo a piangerci sopra... Ed essere considerati come una cult band in fin dei conti non mi dispiace affatto."

Un'altra domanda sul passato. Credi che la bancarotta della Nosferatu Records sia essenzialmente il motivo principale della vostra lunga pausa, o furono altre le vere ragioni?

"Probabilmente. All'epoca, pur senza S.B. e con vari vocalists che si alternavano dietro al microfono, tra alti e bassi, devo dire eravamo un gruppo discretamente affiatato e compatto in sala prove, anche se musicalmente differenti dagli SCHIZO di prima e di oggi... Le cose in seguito sono cambiate, a prescindere dal tracollo finanziario della label che menzioni. Nei momenti di difficoltà tutte le debolezze vengono a galla, impietosamente. Amen."

Pubblicherete un giorno i vecchi pezzi che dovevano comparire su "Artifice of Reality #1" che vedeva tra l'altro un certo Andy Sneap in veste di producer o ormai è acqua passata?

"No. Sono brani che non ci rappresenterebbero più. Cestinati."

Ma parliamo del nuovo "Cicatriz Black", che è già stato elogiato e promosso a pieni voti dalla stampa specialistica del nostro paese, come lo descriveresti a chi non ha idea di cosa suonate?

"Psycho Thrash cattivo ma ragionato, alla nostra maniera. Un degno prosieguo di quanto iniziato su 'M.F.C.' a mio modesto avviso. E soprattutto un disco 'vero' ed assolutamente 'coerente'. Forse non per tutti, ma va bene così. Per chi non ci conosce affatto, suggerisco semplicemente un ascolto..."

Una domanda su due canzoni, perché aprire l'album con "Odium Restituition"? È un modo per scaricare immediatamente l'odio accumulato in questi anni? E l'ultima, "The Sicilian Clan", cosa si cela dietro a questo evocativo titolo?

"La tua non è una cattiva interpretazione. 'Odium' inteso come "state of disgrace resulting from detestable behavior", restituito al mittente. Più che un pezzo vero e proprio, è un 'manifesto' quindi. "The Sicilian Clan" è come sai una cover di Ennio Morricone, soundtrack dell'omonimo film (Il clan dei siciliani) del 1969, se non erro. Era 'scritto' che dovevamo reinterpretarla a modo nostro. E poi, chi se non noi poteva farlo? ;-)

L'album vede delle partecipazioni, come Steve Sylvester dei Death SS, AC Wild dei Bulldozer e Flegias dei Necrodeath. Da dov'è nata l'idea per una loro partecipazione? E come contribuiscono all'album?

Lo spunto nasce dalla voglia di riunire simbolicamente i tre gruppi che hanno dato il 'la' all'intera scena estrema nazionale, cioè Bulldozer, Necrodeath e (se mi è consentito ribadirlo) Schizo. E così è stato, vedi "M.G.1942" e "Phanatical XXX". Steve Sylvester è il padre spirituale del metal 'sulfureo' di casa nostra, ergo abbiamo voluto coinvolgere anche lui. Il suo contributo è stato veramente generosissimo, vedi "Shine of Scars" praticamente cantata nella sua totalità... Un grande, massimo rispetto!"

Il processo di songwriting come è avvenuto? Avete composto insieme o separatamente sfruttando le prodigiose tecnologie moderne?

"Nessuna prodigiosa tecnologia moderna. Tutto materiale di S.B. Reder poi arrangiato e messo assieme nel nostro rehearsal place. Solitamente facciamo dei demos dei brani prima di andare in studio per le registrazioni definitive, tutto lì. Per il prossimo disco proveremo ad essere più accurati a riguardo, ma 'il giusto', nessuna super-produzione o maniacalità/finezza fuori luogo. Magari vedremo di provare i brani un pò meglio, ahaha!"

Solitamente venite etichettati come maestri dello "Psycho-Black Thrash", etichetta che campeggia anche sulle vostre magliette, presumo che la condividete? Inoltre da dove traete lo spunto per queste atmosfere e liriche al limite della pazzia, perverse e psicotiche?

"Beh, quelle magliette le abbiamo stampate noi, quindi è ovvio che la definizione non ci dispiace. Per essere precisi, la dicitura era semplicemente 'Psycho Thrash', comunque. Quel 'Black' in più lo ha aggiunto la nostra label attuale. Da dove traiamo lo spunto? Da noi stessi, ovviamente... ;)"

Da alcune settimane è ufficiale la vostra partecipazione alla prima edizione del Frozen Rock, un'enorme possibilità di farvi conoscere da chi nel 1989 era ancora un fan di Cristina D'Avena. Per conquistarli su quali armi punterete?

"Enorme non saprei, ma una bella situazione per (ri) iniziare di sicuro e scrollarci un pò di ruggine accumulata. Su cosa punteremo? Sull'impatto frontale e sulla dinamica di nostri molti brani. Sarà una scaletta molto compatta e senza fronzoli, con diverse chicche del passato che non suonavamo da secoli... Speriamo di poter fare un soundcheck decente e di avere un buon suono."

So che avete ricevuto anche proposte per esibirvi all'estero e nel nord Italia, ma nessuna dal sud vostra terra d'origine; che ne pensi di questa situazione e della scena sicula? E con quali bands del panorama internazionale vorresti dividere il palco?

"Si, le proposte per suonare in giro non mancano. Vogliamo però fare le cose a modo nostro anche in sede live, quindi non avremo fretta a riguardo. Proviamo spesso diverse scalette per capire quali sono i brani che funzionerebbero meglio dal vivo, e che potrebbero farci divertire e nel contempo far divertire/esaltare di più. A parte qualche estemporanea esibizione (vedi appunto prossimo Frozen Rock open air 14 Luglio), usciremo live quando saremo veramente pronti, teoricamente parlando. Parlando di situazioni più vicine, beh anche al sud ci sono diversi posti dove poter suonare, e persino due o tre interessanti festivals estivi ultimamente. La situazione non è così tragica come potrebbe sembrare. In Sicilia le cose vanno un attimo peggio, il problema principale è il solito, la mancanza di strutture, e chi ha voglia di fare qualcosa magari non ha le risorse economiche per poterlo fare. Di gruppi ce ne sono molti, così come persone appassionate al genere. Noto con dispiacere che spesso però una certa mentalità 'provinciale' alimenta troppe mini-faide veramente inutili, a tutto discapito di una certa compatezza della scena... A prescindere dalle differenze fra i vari sottogeneri e le preferenze personali, il concetto di 'unità' dovrebbe essere alla base di un genere e di un movimento come l'heavy metal in toto, ma molti sembrano stranamente dimenticarsene... Tu che sei della mia stessa città, ad esempio, cosa ne pensi a riguardo?"

Beh io la penso come te a riguardo,credo che vista la situazione ci vorrebbe un supporto totale, sia per le band più famose, che per quelle emergenti, e non perdersi in futili litigi, e vedere anche i concerti di band magari la cui proposta non è tra le nostre preferite. Ritorniamo agli Schizo, questa volta speriamo che il vostro ritorno non sia una breve parentesi, ma un nuovo lungo inizio. Avete già delle idee o progetti futuri?

"Idee? Abbiamo materiale per un altro album almeno, direi. Non vediamo l'ora di rimetterci al lavoro in studio! Da quello che ho sentito uscire dalla chitarra di S.B., ci sarà da divertirsi... Riffoni&malattia come se piovesse."

Concludiamo qui l'intervista, cosa ti senti di dire ai vostri fans e come convinceresti un metal kid all'acquisto di "Cicatriz Black"?

"Alla vecchia guardia, un sentito grazie per la tenacia e l'attaccamento dimostratoci in questi lunghi anni. Per le nuove leve, date un ascolto, potreste scoprire delle cose differenti dai soliti cliché. Convincere all'acquisto, quello lo lascio alla pubblicità..."

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Intervista di EMPEROROFTHESUN Articolo letto 4520 volte.

 


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