Dream Theater + Angra + Labyrinth

Data dell'Evento:
23.06.2005

 

Band:
Dream Theater
Angra
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Luogo dell'Evento:
Villa Pisani

 

Città:
Strà (PD)

 

Promoter:
Live in Italy [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Live in Italy

 

Autore:
Godfather»

 

Visualizzazioni:
3235

 

Live Report

Giornata decisamente torrida quella in cui s'è tenuto questo concerto a Villa Pisani, bel posto per altro, peccato fosse invaso da zanzare killer, almeno da quello che mi hanno detto le vittime delle punture. Comunque sia il sole inclemente era già dietro agli alberi circostanti al prato della villa quando i Labyrinth si sono presentati sul palco con le loro camicie di forza.
Performance, diciamo, interessante che per quel che mi riguarda ha avuto come punta di diamante la paurosa estensione vocale di Tiranti che, soprattutto alla fine di Moonlight, s'è lanciato in spaventosi acuti. Bello anche il coinvolgimento del pubblico, più che altro di quella parte che apprezza maggiormente il power in genere.
Dopo poco meno di un'ora in cui i Labyrinth hanno proposto sia pezzi vecchi sia degli estratti da Freeman (per altro alcune molto carine), una voce ha fatto l'annuncio del secolo: "Da questo momento è vietato tirare oggetti contundenti verso di voi". Ovviamente è scattato l'applauso a questa perla di saggezza.
A un tratto nell'aria si levano le note di Deus Le Volt!, l'intro dell'ultimo "Temple of Shadows", ma sono solo pochi secondi ed ecco apparire gli Angra che attaccano con Spread Your Fire. Sinceramente parlando, sulle prime canzoni il suono non sembrava proprio buono, ma probabilmente era solo perchè sentivo esclusivamente le casse del lato destro del palco. Falaschi mi sembrava un po' spompato sulle prime, soprattutto durante Carolina IV ha fatto rimpiangere a molti il caro Matos. Fortunatamente per lui, e soprattutto per noi, s'è ripreso molto bene successivamente con gli altri pezzi tra cui una bellissima Rebirth. Da segnalare un intermezzo prettamente etnico fatto totalmente di percussioni, divertente. E' però proprio al finale il culmine della performance degli Angra con una stupenda e dirompente Carry On.

E e questo punto c'è una pausa che avrebbe dovuto servire a rifocillarsi al bar, ma che qualche malato di mente ha utilizzato per farsi strada verso il palco tra la calca fino a giungere il più vicino al palco possibile e attendere. Morendo di caldo.

Finalmente si spengono le luci e partono dei suoni campionati...cosa saranno? Per anni ai concerti l'ho sentita invocare a squarciagola dal pubblico, quest'anno è il brano d'apertura: METROPOLIS! Folla in delirio.
Durante tutto il pezzo non ho visto granchè dato che l'intento era inoltrarsi ulteriormente verso il palco mentre la massa si agitava, non avrei mai creduto che stare sotto al palco ad un concerto dei Dream Theater fosse così snervante.
A prima della fine del secondo pezzo ho capito che era più salutare per me uscire dalla bolgia e magari bere qualcosa di fresco, mai scelta fu più azzeccata dato che dopo 10 secondi dalla mia fuga ho sentito intonare Lie che avrebbe potuto essermi fatale. Nei pressi del bar e passeggiando qua e là mi sono goduto il concerto in tranquillità.
Tutti pezzi bellissimi, addirittura Let Me Breathe da "Falling Into Infinity" che non mi sarei mai aspettato di sentire live.
Dell'ultimo (tanto criticato) album "Octavarium", i Dream Theater hanno suonato Panick Attack, Never Enough e The Root of All Evil, per essere dei pezzi di un cd appena uscito e quindi non ancora metabolizzati perfettamente, devo dire che dal vivo rendono parecchio, Panick Attack soprattutto.
Da lontano i concerti si possono godere benissimo e checchè ne dica la gente che I Dream Theater sono una band fredda totalmente dedita ai virtuosismi tecnici fini a se stessi, io ho visto dei musicisti che interagivano alla grande col pubblico, il trio La Brie-Petrucci-Portnoy soprattutto; proprio quest'ultimo durante la suggestiva The Spirit Carries On, colorata di mille accendini accesi, s'è alzato sulla batteria con l'accendino acceso a sua volta. E' stato davvero da brivido sentire tutta quella gente in mezzo alle fiammelle cantare le parole di questa canzone all'unisono con La Brie.
Pezzo di chiusura è stato In the Name of God, che secondo me è perfetto per chiudere i concerti; ma ovviamente i 5 non potevano non tornare sul palco per un altro paio di pezzi di bis. Detto, fatto! Ecco John Myung che intona As I am mentre gli altri prendono posto ognuno al proprio strumento. Chicca finale è stata Pull me Under che verso la fine hanno accelerato notevolmente a suonare e questo ha permesso (come se ce ne fosse stato bisogno) a La Brie di dimostrare ancora una volta le sue eccellenti capacità canore.
Il tutto finisce sulle note finali che stavolta viene rallentata a dismisura. Inchino finale, lancio di plettri e non so che, "Ci vediamo ad ottobre" dice Mike Portnoy. Si spengono le luci. I tecnici iniziano a smontare la strumentazione.
La gente inizia a defluire facendo i primi commenti...
Io in definitiva ho assistito a un ottimo concerto, migliore sicuramente di quello visto l'estate scorsa a Firenze, ma ovviamente se i Dream Theater avessero fatto uno show "An Night with" (senza gruppi spalla N.d.R.), avrebbe potuto essere il migliore mai visto.

 

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