«Burning Ruins Metal Fest 2015 3.1»

Data dell'Evento:
12.07.2015

 

Nome dell'Evento:
Burning Ruins Metal Fest 2015 3.1

 

Band:
Fleshgod Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Fleshgod Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Fleshgod Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Fleshgod Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagine GooglePlus di Fleshgod Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Fleshgod Apocalypse
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Exawatt [MetalWave] Invia una email a Exawatt [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Exawatt [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Exawatt
Lov
Queens of Noise

 

Luogo dell'Evento:
Anfiteatro Romano

 

Città:
Terni (TR)

 

Promoter:
Bipede Booking & Production [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Bipede Booking & Production

 

Autore:
Wolverine»

 

Visualizzazioni:
3414

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Fleshgod Apocalypse @ BRMF 2015 Domenica 12 luglio si è svolta all’interno dello splendido scenario dell’anfiteatro romano di Terni la terza edizione dello strepitoso BRMF al quale hanno preso parte 6 incredibili band con chiusura in headliner dei maestosi Fleshgod Apocalypse. Le band partecipanti la manifestazione, oltre alla predetta, sono state in ordine di comparsa sul palco le Queens of Noise, i Lov, gli Exawatt, gli Eyeconoclast e gli Stormlord. Indubbiamente l’intenso clima rovente che ha investito la conca ternana non ha certo aiutato ad ottimizzare le performance degli artisti che, nonostante tutto hanno esordito in maniera impeccabile lasciando decisamente di stucco i quasi 600 presenti all’evento.
Alle ore 18.00 hanno aperto le danze le Queens of Noise, cinque scatenate rocchettare umbre che, con i loro sette brani e il loro splendido sex appeal hanno ulteriormente contribuito ad aumentare i bollori dei presenti; i brani sono stati tutti eseguiti con buona capacità esecutiva a cominciare dal primo che, grazie alla energica compattezza della band, fa subito animare la folla; anche con i successivi brani le ragazze non perdono un colpo, il rock sparato dalle corde e dagli ampli coinvolge costantemente i presenti soprattutto con l’esecuzione dell’ultimo brano intitolato “Don’t Wing your Eye@me” che lascia ben intendere che queste ragazze sanno il fatto loro e sono in grado di ammaestrare chiunque con il loro energico Rock;
Dopo la performance delle Queens of Noise prendono possesso del palco i ternani Lov - Loudness of Violence che presentano sei brani del loro album d’esordio intitolato “Code 301” a suon di andature Death Core Metal; la musicalità e la coesione del gruppo si percepiscono sin da subito grazie soprattutto alla buona intesa della band che è in grado di effettuare, in maniera sinergica, cambi ritmici in maniera incredibilmente rapida e precisa; la prestazione vocale, anche se a tratti appare un po’ poco fantasiosa, lascia comunque un buona impressione. Anche la ritmica delle chitarre genera sonorità ruvide che in definitiva rilasciano una discreta impressione sul pubblico presente che fomenta costantemente il quintetto.
Il cambio di palco questa volta è per gli Exawatt che coinvolgono i presenti con i loro cinque brani realizzati a suon di Power e Progressive Metal che, anche in questo caso si dimostrano all’altezza della situazione; le sonorità appaiono ben scandite e nitide, così come anche la parte cantata, tutta al femminile, che trascina con rapidità la numerosa folla dei presenti che è si a poco a poco radunata al suo cospetto; i brani suonati, tutti prevalentemente in progressive, sono coinvolgenti ed energici, il pogo non tarda ad invadere l’arena anche con l’ultimo brano suonato, uno dei migliori per questo gruppo, che dà prova che la band ha una buona capacità mentre da un punto di vista esecutivo dei brani ricordano molto i Dream Theater ma con un proprio personale stile;
Salgono poi sul palco i Eyeconoclast, band che ha già partecipato alla prima edizione del BRMF 2013 che lascia subito il segno con la sua partenza tirata come un arco a suon di Death Metal; trattandosi in ogni caso di performance live il sound, rispetto ai precedenti gruppi, il suono appare un po’ sincopato al punto da non consentire la percezione delle singole tecniche degli strumentisti; da ciò purtroppo ne consegue che i brani, in alcuni casi, appaiono essere un po’simili tra di loro. Ciò in ogni caso non declassa l’operato della band che con i loro nove brani mantengono sempre alta la tensione avendo nel frattempo radunato una maggiore folla di presenti che vengono ben trascinati dalle ritmiche che nel complesso appaiono incalzanti e coinvolgenti.
E’ poi la volta degli Stormlord che, direttamente da Roma e con i loro dieci brani a suon di Symphonic black Metal ma con forti influenze Epic offrono una strepitosa partenza e un effetto assolutamente marcante sui presenti anche alla luce della lunga esperienza musicale di questa band che è in auge dall’ormai 1991. Le ritmiche dei brani eseguiti variano costantemente offrendo anche grazie all’utilizzo dei distorti delle sonorità che assumono molto connotati armonici. Il gruppo in ogni caso, forte anche dell’esperienza maturata negli anni, è in grado di coinvolgere i presenti che non tardano ad assecondare a colpi di nuca la potenza del sound sprigionato dagli ampli abbellito anche dalle innumerevoli variazioni offerte dall’utilizzo del synth. L’esecuzione dei romani nel complesso è veramente buona e totalmente convincente.
I fomenti della colma platea sono oramai alle stelle per l’imminente ingresso dell’ultima band che va a concludere questa terza edizione del BRMF 2015, la folla incita chiamandone il nome sino all’apparizione sul palco dei maestosi Fleshgod Apocalypse.

[by Alcio]
I Fleshgod Apocalypse concludono il bill di questo festival in maniera davvero egregia.
Il pubblico era lì principalmente per loro e le note introduttive di "The Hypocrisy" lo dimostrono, in quanto tutti i presenti, nonostante fossero sfiancati dalla giornata di musica e temperature sahariane, hanno iniziato ad acclamarli.
"Minotaur (The Wrath of Poseidon)" segue a ruota senza lasciare respiro ed i nostri dimostrano come il seguito che si sono creati in giro per il mondo con la loro musica e le loro performance non sia certo un qualcosa di inaspettato, ma un frutto colto al giusto momento di maturazione e succoso come non mai, dopo un grande lavoro di chi ha cresciuto quella pianta.
Nell'ora e mezza del loro show i FA hanno mostrato di essere una band in stato di grazia e sicura dei propri mezzi, suonando in maniera egregia nonostante alcuni piccoli problemi tecnici nei primi due brani, che non hanno intaccato minimamente l'esibizione.
Blast beats come se non ci fosse un domani, mezzi tempi, parti strumentali ed epiche, growl, urlati acuti e voce di soprano sono gli elementi che compongono la miscela esplosiva della loro musica.
Una scaletta che pesca ampiamente dal loro ultimo disco "Labirinth", senza dimenticare estratti da tutti i loro album ("Requiem in Si Minore", "The Violation", "The Egoism, "In Honor Of Reason" solo per citarne alcuni) e che è stata sapientemente scelta dalla band, fenomenali giochi di luce, effetti scenici di sicuro impatto, non fanno che completare il bel quadro che il quintetto ha deciso di mettere in mostra nell'anfiteatro, che ben si presta come location all'iconografia Fleshgod.
Il concerto si conclude sulle note di "The Forsaken" e con un colpo di teatro davvero ben congegnato: la band lascia il palco al buio sulle note dell'outro di pianoforte, con il solo Francesco Ferrini illuminato da uno spot... quasi come nel finale di un film muto degli anni '20! Completando anche a livello visivo le scelte stilistiche fatte dalla band nella loro carriera.

Non avevo mai visto i Fleshgod Apocalypse dal vivo, nonostante sia una band che davvero mi piace tanto, perché per un motivo o per un altro era sempre capitato qualcosa che me lo aveva impedito: questa volta non me li sarei persi per nulla al mondo e sapevo che mi avrebbero fatto una ottima impressione.
Questo per dire che non serve andare ad ascoltare improbabili proposte di band finlandesi o americane per trovarne di ottime: basta guardare in casa propria!
Bravi ragazzi: continuate così.

Ultima considerazione sull'organizzazione.
Simone Zampetti e la Bipide Booking & Promotion hanno davvero fatto una lavoro egregio sotto ogni punto di vista e va dato loro atto che tutto è andato secondo le aspettative.
Meritano davvero una onorificenza al valore civile e militare, perché ogni band ha avuto a disposizione i giusti mezzi per suonare in maniera adeguata.
Non capita spesso, ve lo garantisco.

Si ringrazia Diego Santini per le foto di questo report!

Vi lascio il link al video-live report che ho confezionato e pubblicato nei giorni scorsi per un ulteriore approfondimento.
https://www.youtube.com/watch?v=4aNhYebj5Zc&list=PL1E241433BE767649

 

Immagini della Serata

 

Recensione di Wolverine Articolo letto 3414 volte.

 

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