Act Noir «Shape a New Start» (2010)

Act Noir «Shape A New Start» | MetalWave.it Recensioni Autore:
darklot »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1524

 

Band:
Act Noir
[MetalWave] Invia una email a Act Noir [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Act Noir [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Act Noir [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Act Noir

 

Titolo:
Shape a New Start

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gaetano Notarnicola :: Vocals
Stefano Nieri :: Guitars
Michele Gozzi :: Bass
Claudio Pilati :: Drums
Sergio Calzoni :: Electronics

 

Genere:

 

Durata:
54' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Mi trovo a recensire il secondo disco, in questa tornata, che esula un bel po' dal contesto metal senso stretto; questa volta è il turno degli Act Noir i quali si cimentano in un electro-rock dalle forti influenze depechemodiane per quel che concerne la componente electro, mentre per quanto riguarda la porzione rock diciamo che i punti di riferimenti possono essere i Radiohead di Kid-A o, e per quanto mi riguarda si tratta della porzione decisamente preponderante, la dark-wave sviluppatasi negli anni '80 a cui molti riff presenti nel disco, sono debitori.
Ciò detto è necessario premettere che siamo ben lungi dalle punte di eccellenza raggiunte dai gruppi cui gli Act Noir dicono di ispirarsi perchè sebbene Shape A New Start, questo il nome del disco in esame, sia ben concepito, ben prodotto e ben suonato, manca di quel mordente e di quelle atmosfere che hanno reso grandi le formazioni a cui si accostano. Questo non significa che vi stia presentando un prodotto mediocre o comunque scadente, nel complesso il disco si lascia ascoltare e in alcuni momenti riesce anche ad avere un certo trasporto emozionale, ma manca di quell'atmosfera che era in grado di farti sgranare gli occhi e le orecchie dinnanzi a capolavori del genere come Songs Of Faith And Devotion dei Depeche Mode (tanto per citarne uno) che racchiude in se il momento rock e il momento elettronico; non sto parlando di produzione o di arrangiamenti, perchè quelli li potrete trovare anche dentro Shape A New Start, sto parlando proprio di emozioni e di sensazioni, sto parlando di quel flusso di sentimenti e pensieri che necessariamente è lo scopo ultimo della musica e che qui viene ad essere messo in secondo piano dai brani stessi che non riescono a far uscire fuori quell'approccio esistenzialista che la musica degli Act Noir vorrebbe rappresentare.
Come già detto il disco è ben fatto e sicuramente potrebbe fare la felicità di molti appassionati del genere ma, uscendo per un momento dai panni del recensore e rivestendo quelli del fan, io trovo che il potenziale che ci può essere dietro queste composizioni sia stato espresso solo a metà lasciando che una certa monotonia, soprattutto a livello vocale, prenda il sopravvento andando a tarpare le ali a concepimenti che potrebbero esprimere sicuramente maggiore dinamicità emotiva; perchè le idee ci sono e la capacità di metterle assieme anche, seguiti anche da una più che degna conoscenza del genere in questione; però manca quel quid in grado di ergere i brani a dei veri must. Ripeto con ciò non sto dicendo che il disco sia da buttare, tutt'altro, sto solo cercando di dare dei consigli agli Act Noir per far sì che il loro modo di essere possa migliorare. Certo raggiungere coloro che hanno fatto la storia di questo genere non è proprio semplice ma può servire sempre da modello di ispirazione per provare a dire la propria, giocando anche su momenti un po' più duri come accade nella porzione finale del disco in cui si notano dei piccoli accorgimenti che cercano di uscire fuori dalla gabbia in cui una classificazione di genere tiene stretti.
Nella bio che mi è arrivata, tra le influenze vengono annoverati anche i Nine Inch Nails ma ascoltando le composizioni non riesco a sentirne neanche degli echi lontani, ma forse proprio puntando su una direzione più “anarchica” potrebbe trovarsi la soluzione per trasmettere una maggiore emotività e una maggiore personalità in grado lasciar fluire dalle note quel tappeto di sensazioni che purtroppo, per ora, restano chiuse dentro le righe del pentagramma.

Track by Track
  1. Shatterproof Beauty 60
  2. Set Fire 55
  3. 2008 65
  4. Wrong Places 65
  5. Redemption 60
  6. See The Truth 55
  7. Closed City 70
  8. Taming Silence 65
  9. Shape a New Start 70
  10. The Higher I Went, The Deeper I Feel 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

Recensione di darklot » pubblicata il --. Articolo letto 1524 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti